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Il Manifesto Rassegna Stampa
18.11.2004 Il quotidiano comunista a fianco di Ali Rashid nella lotta contro la libertà di opinione e di informazione
e la "caccia alle streghe" scatenata dal nostro sito

Testata: Il Manifesto
Data: 18 novembre 2004
Pagina: 7
Autore: un giornalista
Titolo: «Deliri. Ultrà filo-Israele contro Ali Rashid»
IL MANIFESTO di oggi, 18-11-04, rilancia irresponsabilmante l'attacco di Ali Rashid a Fiamma Nirenstein e a Carlo Panella, definendo addirittura le accuse del rappresentante palestinese delle "ovvietà".
Nello stesso tempo, Informazione Corretta è gentilmente qualificata come "delirante", "ultrà", "ridicola". Non sarebbe ovviamente il caso di replicare, se non fosse che il quotidiano comunista aggiunge che i nostri "deliri alimentano incessantemente una vera e propria caccia alle streghe".
Ringraziamo IL MANIFESTO per averci aperto gli occhi di fronte a un fenomeno di cui non ci eravamo accorti.
Non ci eravamo accorti, per esempio, che in Italia i rappresentanti dell'Anp, fisicamente minacciati, non possono parlare nelle università, che chi espone bandiere palestinesi durante manifestazioni pubbliche come il gay-pride o la commemorazione del 25 aprile viene malmenato o deve essere scortato dalla polizia...
Non ce ne eravamo accorti, ma, come recitava la storiella, è bello aprire un giornale e scoprire di essere così potenti da aver fatto tutto questo...
Esprimiamo di nuovo a Fiamma Nirenstein e a Carlo Panella la nostra solidarietà ed invitiamo di nuovo i nostri lettori a scrivere alla Farnesina: relazioni.pubblico@esteri.it
per chiedere che venga sanzionato il comportamento di Alì Rashid, inaccettabile ad ogni livello, giuridico compreso.

Ecco l'articolo del Manifesto (Premio Pinocchio 2004-Informazione Scorretta):

Venerdì scorso, su Radio 24, programma dedicato alla morte di Arafat, invitati Carlo Panella, Fiamma Nirenstein, Yasha Reibman, Luisa Morgantini e Ali Rashid. Argomento delicato, giudizi opposti, dibattito infuocato. A un certo punto Ali Rashid, primo segretario della delegazione (ambasciata) palestinese in Italia, ha definito la Nirenstein, corrispondente de La stampa, che sputava fuoco e fiamme sul «terrorista» Arafat, «una che diffonde propaganda al soldo di Israele, che è una colona e i palestinesi combattono con le armi contro i coloni che vivono sulle loro terre». Panella, giornalista de il Foglio, si è molto indignato ed è cavallerescamente insorto a difesa della sua sodale. Ma l'ostinato Ali Rashid non solo non si è scusato con Fiamma ma ha ribadito che lei e anche Carlo sono «parte del grande apparato di propaganda che Israele ha messo in piedi con il compito di attaccare i palestinesi e in particolare Arafat».

Apriti cielo. Il giorno dopo il sito degli ultrà filo-Israele che si chiama proditoriamente «informazione corretta» ha cominciato a sparare a zero su Ali Rashid, chiedendo l'intervento del parlamento e del governo (e Ciampi no?) e invitando i suoi lettori a «rivolgersi alla Farnesina» per esigere di spogliare questo «pseudo-diplomatico rappresentante di un'organizzazione terroristica» della sua immunità e cacciarlo dall'Italia.

Colpevole del reato di aver detto, magari in modo un po' brutale, alcune cose ovvie. Primo che Fiamma, un'ex di Potere operaio, e Carlo, un ex di Lotta continua (talmente immedesimato, qualche anno fa, da essere noto nell'ambiente come «l'ayatollah Panella»), sono «dei propagandisti» della causa israeliana - basta leggere quello che scrivono e ascoltare quello che dicono -, secondo che Fiamma è, a rigore, una colona in quanto abita a Ghilo. Che è una colonia israeliana costruita nella parte orientale di Gerusalemme, verso Betlemme, sulle terre che prima appartenevano al villaggio palestinese di Beit Jala.

L'iniziativa degli ultrà sarebbe da ridere - come è da ridere la lettura della loro «informazione (s)corretta» su Israele se non fosse che coi loro deliri alimentano incessantemente una vera e propria caccia alle streghe contro chiunque non sia cieco e sordo. E propagandista.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione del Manifesto. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

redazione@ilmanifesto.it

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