Arafat, l'onesto amministratore: tutti i suoi soldi erano per lo Stato la favola del quotidiano napoletano
Testata: Il Mattino Data: 11 novembre 2004 Pagina: 9 Autore: un giornalista Titolo: «Suha chiede soldi all’Anp. Forse raggiunto un accordo»
Da IL MATTINO di oggi, 11-11-04, riportiamo l'articolo "Suha chiede soldi all’Anp. Forse raggiunto un accordo". Da notare come viene definita la refurtiva di Arafat. E come i palestinesi massacrati nei campi di Sabra e Chatila si moltiplicano miracolasamente("da tre a seimila"). Gerusalemme. Tra Suha Arafat, la controversa moglie del leader palestinese e i dirigenti dell’Anp che fino all’altro giorno erano a Parigi per visitare il loro presidente in fin di vita, si sarebbe svolta una serrata trattativa. Secondo la stampa israeliana, obiettivo di Suha Arafat (figlia di un ricco banchiere giordano) era di garantire il proprio futuro e quello della figlia Zahwa, che ha 9 anni. Sulla natura e l'esito dei contatti sono apparse in Israele informazioni contrastanti. Il quotidiano Haaretz riferisce che le sarebbero stati proposti due milioni di dollari, che sarebbero stati rifiutati. Il sito online «Debka» (legato ai servizi segreti israeliani), aggiunge che Suha avrebbe chiesto 22 milioni di dollari all'anno, e che i dirigenti palestinesi l'avrebbero accolta. Questo consentirebbe - sempre secondo il sito - il ritorno all'Anp del resto del cosiddetto «tesoro» di Arafat (in realtà si tratta di conti sui quali sono depositati i fondi necessari alla gestione dell’Autorità Nazionale Palestinese e dei suoi ministeri). Almeno 778 milioni di dollari, secondo il Fondo Monetario Internazionale, son spariti dal bilancio dell'Anp tra il 1993 e il 2003, 360 dei quali finiti certamente su conti correnti esteri. E'anche vero che Arafat gestiva personalmente le casse dello stato a palestinese, come mezzo per conservare il potere. Infine, occorre ricordare che buona parte del "tesoro" è servito a finanziare il terrorismo non la normale "gestione" dell'Anp". Va comunque aggiunto che da parte palestinese tutte queste informazioni non hanno avuto conferma. Alcuni mezzi di informazione israeliana (Haaretz e Maariv) hanno riferito un altro particolare che - se confermato - contribuirebbe a far scendere il tasso di simpatia di cui gode Suha presso i palestinesi: il suo consigliere personale sarebbe un uomo d'affari libanese di nome Pierre Rizk. Secondo Haaretz sarebbe «un accompagnatore fisso» della signora Arafat. Il fatto è che Rizk fu legato alle «falangi» cristiano-maronite libanesi (responsabili degli eccidi nei campi profughi di Sabra e Shatila: da tre a seimila palestinesi massacrati), alla Cia e ai servizi segreti di Israele. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a dare il proprio giudizio su quanto scritto dal quotidiano napoletano. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail pronta per essere compilata e spedita.