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La Repubblica Rassegna Stampa
03.10.2004 Alberto Stabile fazioso più che mai
leggere per credere

Testata: La Repubblica
Data: 03 ottobre 2004
Pagina: 16
Autore: Alberto Stabile
Titolo: «Appello di Arafat: Fermate Israele»
Ci farebbe piacere se almeno ogni tanto potessimo dire che le corrispondenze di Alberto Stabile sono accurate ed equilibrate. Il fatto è che Stabile non ce ne dà mai occasione.
La lettura del suo pezzo di oggi 3.10.04 , uno dei più faziosi che abbia mai scritto, ce ne fornisce ampia conferma.
Invitiamo i lettori a sorbirselo per intero, perchè è importante essere informati dell'opera di scorrettezza che persegue il giornale dell'ing. Carlo de Benedetti.
Ci permettiamo di sottolinearne alcuni passi.
1) Scrive Stabile "I mezzi corazzati sul terreno. Gli elicotteri e gli aerei senza pilota nell´aria. Le truppe speciali in grado di colpire nel cuore stesso dello schieramento nemico. E, perché no?, anche i cani capaci di scovare e attaccare un commando che si è appena infiltrato in territorio israeliano. Mai, in quattro anni di rivolta armata palestinese, Israele aveva dato una dimostrazione così impressionante di potenza distruttiva, come in questa operazione lanciata contro Gaza per neutralizzare la minaccia dei missili artigianali Qassam. In tre giorni le vittime palestinesi sono state più di 50. L´Autorità nazionale ha dichiarato lo "stato d´emergenza" nei Territori, mentre Yasser Arafat ieri ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché fermi «questi crimini inumani e razzisti».
Ci chiediamo: Cosa dovrebbe fare Israele di fronte ad un nemico che uccide civili innocenti lanciandogli contro missili Kassam ? cosa dovrebbe fare per proteggere la vita dei propri cittadini ?
2)Scrive Stabile: "L´imponente schieramento messo in campo da Israele (l´equivalente di due brigate, più tre reggimenti di rinforzo, duecento carri armati, migliaia di uomini) non ha però impedito ad Hamas e alle Brigate Al Aqsa di lanciare una delle loro tipiche operazioni suicide. Approfittando della nebbia, quattro uomini armati di Kalashnikov sono riusciti a superare la barriera elettronica che corre lungo il confine, all´altezza del kibbuz Nahal Oz ma non hanno potuto impedire che scattasse l´allarme. I cani dell´antiterrorismo hanno intercettato il gruppo quando era ormai a duecento metri del kibbutz. Le truppe speciali hanno fatto il resto."
"Hanno fatto il resto", un'espressione che lascia intendere il lavoro più sporco possibile. Stabile, invece di mettere l'accento sull'attacco terroristico di Hamas, i bambini ed i civili uccisi a Sderot dal missili Kassam, descrive l'azione di Israele come se non fosse ampiamente giustificata. Nè sottolinea che l'attacco di Israele è difensivo. Sembra quai dispiaciuto che i cani abbiano intercettato il gruppo dei terroristi.
Segue l'elenco dei terroristi eleminati, mai una parola sulle vittime israeliane. Così viene meglio l'appello di Arafat per "fermare Israele". Non viene in mente a Stabile che il terrorismo debba essere fermato. No, questo non gli passa proprio per l'anticamera del cervello. E'l'appello di Arafat che va evidenziato, nel titolo e nell'articolo.
Complimenti Ingegner de Benedetti, può essere orgoglioso della sua creatura.
(a cura della redazione di IC)

Ecco l'articolo:


Appello di Arafat: "Fermate Israele"


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
ALBERTO STABILE

GERUSALEMME - I mezzi corazzati sul terreno. Gli elicotteri e gli aerei senza pilota nell´aria. Le truppe speciali in grado di colpire nel cuore stesso dello schieramento nemico. E, perché no?, anche i cani capaci di scovare e attaccare un commando che si è appena infiltrato in territorio israeliano. Mai, in quattro anni di rivolta armata palestinese, Israele aveva dato una dimostrazione così impressionante di potenza distruttiva, come in questa operazione lanciata contro Gaza per neutralizzare la minaccia dei missili artigianali Qassam. In tre giorni le vittime palestinesi sono state più di 50. L´Autorità nazionale ha dichiarato lo "stato d´emergenza" nei Territori, mentre Yasser Arafat ieri ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché fermi «questi crimini inumani e razzisti».
Era l´alba, quando i portavoce militari annunciavano che l´esercito aveva completato l´accerchiamento di Beit Hanun e del campo profughi di Jabaliya. Sono qui, a detta dell´intelligence israeliana, tra gli agrumeti di Beit Hanun e i vicoli soffocanti del più affollato campo profughi della Striscia, le strutture logistiche e le basi di lancio dei Qassam che negli ultimi anni hanno instancabilmente colpito la regione del Negev e soprattutto la cittadina di Sderot. In realtà, oltre a chiudere Beit Hanun e Jabaliya in una rete impenetrabile, l´esercito israeliano ha messo sotto il suo controllo una fascia di territorio palestinese larga nove chilometri dove la guerriglia non potrà manovrare i suoi missili fatti in casa. Sembra, dunque, che Sharon, per ritirarsi da Gaza sia costretto ad occuparla.
L´imponente schieramento messo in campo da Israele (l´equivalente di due brigate, più tre reggimenti di rinforzo, duecento carri armati, migliaia di uomini) non ha però impedito ad Hamas e alle Brigate Al Aqsa di lanciare una delle loro tipiche operazioni suicide. Approfittando della nebbia, quattro uomini armati di Kalashnikov sono riusciti a superare la barriera elettronica che corre lungo il confine, all´altezza del kibbuz Nahal Oz ma non hanno potuto impedire che scattasse l´allarme. I cani dell´antiterrorismo hanno intercettato il gruppo quando era ormai a duecento metri del kibbutz. Le truppe speciali hanno fatto il resto.
Non sarebbero stati questi gli unici morti della giornata. A sera, negli ospedali di Jabaliya e di Gaza si sarebbero contati 12 cadaveri, il che porta il totale delle perdite palestinesi dall´inizio dell´operazione a 54, compresi due militanti di Hamas fulminati da un elicottero israeliano nel pieno centro di Gaza città. Centinaia i feriti. Arafat ha fatto appello alla comunità internazionale perché fermi Israele. Ma la chiave per interrompere il bagno di sangue è nelle mani di Hamas, non meno che in quelle israeliane. L´obiettivo degli integralisti, i veri strateghi dei Qassam, è costringere l´esercito e i coloni israeliani a ritirarsi da Gaza nelle peggiori condizioni possibili. Ma al ritiro mancano ancora parecchi mesi.
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