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Internazionale Rassegna Stampa
15.09.2004 Autobombe da ignoti, proiettili vaganti sicuramente israeliani
cronache con troppi o con troppo pochi particolari, a seconda della convenienza ideologica

Testata: Internazionale
Data: 15 settembre 2004
Pagina: 19
Autore: la redazione
Titolo: «Notizie da Israele e Anp»
A pag.19, dalla cronaca da Gerusalemme:

­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­Violenze - Raid israeliano a Gaza: 14 palestinesi morti

Il 7 settembre l'aviazione israeliana ha compiuto un raid a Gaza colpendo a
più riprese un campo di calcio dove si stava svolgendo un'esercitazione
armata di Hamas: 14 palestinesi sono stati uccisi e altri 45 sono rimasti
feriti. Il giorno successivo al raid tutti i negozi della città sono rimasti
chiusi, mentre dai minareti delle moschee gli imam invitavano la popolazione
a partecipare ai funerali degli attivisti di Hamas. Il movimento radicale ha
promesso di vendicarsi, mentre il governo Sharon è tornato a minacciare i
vertici di Hamas che si trovano a Damasco, in Siria. Secondo il governo
israeliano, "la Siria è un fattore che influenza il terrorismo contro
Israele". L'attacco aereo contro Gaza è stato lanciato una settimana dopo il
duplice attentato suicida palestinese contro un autobus a Beersheva. Quel
giorno 16 israeliani sono morti e decine sono rimasti feriti.
Dunque, se il campo colpito dall'aviazione israeliana, stava ospitando una esercitazione dell'organizzazione terroristica Hamas (anche se sappiamo che per Internazionale, Hamas è una confraternita di francescani), allora i 14 morti andrebbero chiamati col loro nome, ovvero terroristi, non semplicemente "palestinesi", come se fossero stati colpiti mentre erano seduti ad un bar.
Notate anche le solite acrobazie lessicali dei De Mauro's boys pur di non definire Hamas come effettivamente è: una banda di criminali terroristi.
Scrivono "attivisti di Hamas", oppure "movimento radicale"; stravagante, anche perchè i progressi che raramente notiamo una settimana, vengono puntualmente smentiti le settimane successive.
Da notare inoltre, che i terroristi che si sono fatti esplodere a Beersheva insieme a tante vite innocenti, sono stati dichiarati martiri dall'Anp di Arafat, ma per De Mauro era superfluo scriverlo.

Territori - Divergenze nell'Anp

Il premier palestinese Abu Ala e il leader dell'Autorità Nazionale
Palestinese (Anp) Yasser Arafat sono in profondo disaccordo rispetto alla
riunione dei paesi donatori che si terrà a New York, negli Stati Uniti, il
23 settembre. Abu Ala vuole rinviare la riunione per prepararla meglio e
avviare un confronto tra le diverse fazioni dell'Anp. Il premier minaccia le
dimissioni. Per Arafat, invece, la riunione deve tenersi subito e l'Anp deve
mandare una delegazione che insista sulla necessità di finanziare progetti
per l'intero territorio del futuro stato palestinese, senza distinzioni tra
Striscia di Gaza e Cisgiordania. La riunione dei donatori sarà preceduta da
un incontro del Quartetto per il Medio Oriente (Stati Uniti, Unione europea,
Russia e Onu).
Internazionale le chiama "divergenze". Alla faccia delle divergenze! A Gaza e dintorni, in queste settimane si rischia una guerra tra bande, fazioni, o semplicemente perchè la maggioranza dei palestinesi ne ha le scatole piene della corruzione e dell'ottusità politica dell'Anp e dei suoi pretoriani, ma Internazionale fa finta di niente, definisce tutto questo divergenze.
Le divergenze, caro Sig. De Mauro, ci sono nelle democrazie, come Israele, quelle a Ramallah, sono faide, lotte e agguati, capisce?

Cronaca - Esplosione ad Ashkelon
Un israeliano è morto e tre sono rimasti feriti nell'esplosione di
un'autobomba ad Ashkelon, nota stazione balneare israeliana nel nord della
Striscia di Gaza.

Scusi Sig. De Mauro, e questa autobomba chi l'ha messa? E' piovuta dal cielo oppure è stata confezionata da terroristi palestinesi? Perchè non scriverlo?


Israele ha liberato 137 detenuti palestinesi che
stavano per concludere la loro condanna nelle prigioni militari di Kseiot,
Meggido e Ofer. Sono circa ottomila i palestinesi detenuti nelle carceri di
Israele: dal 15 agosto al 2 settembre più della metà di loro ha fatto lo
sciopero della fame per ottenere condizioni di prigionia meno dure. Le loro
richieste non sono state accolte.
Le condizioni delle carceri israeliane sono pari a quelle delle carceri dei paesi occidentali, troppo comodo chiedere hotel a quattro stelle dopo aver organizzato e mandato al mattatoio kamikaze su autobus, ristoranti, bar e vie del centro di Gerusalemme.


Una bambina palestinese è stata ferita
da un colpo d'arma da fuoco proveniente da postazioni israeliane intorno al
campo profughi palestinese di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza. La bambina
era a scuola, in classe.

E chi l'ha detto?
Ma come, quando esplode una autobomba uccidendo israeliani, Internazionale non si degna nemmeno di scrivere la paternità dell'attentato, mentre per un proiettile vagante la cui provenienza nessuno è in grado di riconoscere, sparato durante le numerose battaglie utili a fermare kamikaze falciavite, Internazionale ci mette subito sopra il cappello israeliano.
Ottimo esempio di informazione scorretta.

In questo numero, Internazionale dedica ampio spazio alla mattanza nella scuola di Beslan; a questo proposito, tra i tanti articoli pubblicati dalla stampa estera, segnaliamo un pezzo tratto dal quotidiano filo-laburista, Ha'aretz, di Danny Rubinstein, a pag.33, dal titolo "sviluppi molto pericolosi".
Il giornalista sostiene che fino ad ora, le organizzazioni terroristiche palestinesi, hanno agito apparentemente senza appoggi esterni di Al-Qaeda, ma il radicalizzarsi dello scontro con Israele, potrebbe presto portare ad una alleanza con i sicari di Bin Laden, sul modello ceceno che ha visto 10 arabi nel commando terrorista che ha occupato e causato la strage nella scuola dell'Ossetia.

Interessante anche un articolo tratto dal quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, a pag.32, dal titolo "l'amara verità", scritto dal direttore della tv araba Al-Arabya.
In questo pezzo il direttore chiede agli islamici di aprire gli occhi, e di constatare l'amara verità (da qui il titolo del pezzo), ovvero che non tutti gli islamici sono terroristi, ma tutti i terroristi, dalla Cecenia all'Iraq, sono islamici.
E che, inoltre, mentre molti Imam incitano alla guerra santa nelle moschee contro Usa e Gb, quegli stessi Imam, mandano i loro figli a studiare nelle università americane ed inglesi.
Riflettete gente, riflettete.

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a scrivere il loro parere alla direzione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.


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