Sulla faziosità di Rai3 Quando il paraocchi ideologico trasforma la professionalità in truffa culturale
Testata: La Repubblica Data: 14 settembre 2004 Pagina: 59 Autore: Sebastiano Messina Titolo: «Report e la realtà messa a nudo»
La Repubblica di ieri, 13-09-04, ha pubblicato l'articolo di Sebastiano Messina "Report e la realtà messa a nudo". Messina, che cura una rubrica di analisi degli spettacoli televisivi, Fuori Onda, si occupa in questo articolo della trasmissione "Reporter" che su RaiTre,il venerdì precedente, aveva messo sotto la lente l' ONU per denunciarne l'inefficienza. Inviati di "Reporter" erano andati in Palestina ,Kossovo,Liberia,Iraq e nel deserto del Saharawi, per concludere che l' ONU è impotente a fermare le armi che in questi paesi seminano dolore. Su cosa punta il suo dito accusatore Messina? Sull' Iraq, dove per certi ambienti politici invece l'ONU avrebbe dovuto rappresentare la garanzia, vera ed unica, di imparziale severità, ma da dove è invece fuggita al primo morto? No, naturalmente. Messina fa della Palestina e dell' arroganza di Israele l' unico parametro di cui ritiene valga la pena di occuparsi. Si compiace visibilmente del fatto che gli autori di "Reporter" abbiano "fatto vedere fisicamente"la risoluzione dell' ONU che ordinava ad Israele di fermare la costruzione del muro.Non ci è chiaro quale merito sia di "far vedere fisicamente" un pezzo di carta, ammesso e non concesso che Messina usi correttamente la lingua italiana,ma ci è chiara la prosecuzione del suo ragionamento, che va in parallelo con quello di "Reporter". Messina cita con orgogliosa soddisfazione la frase sciagurata di Edward Mortimer, portavoce di Kofi Annan, secondo il quale le 70 risoluzioni sulla Palestina rimaste quasi tutte inapplicate dimostrerebbero che "gli israeliani sono degli intoccabili". Non una parola, né da Reporter né tanto meno da Messina,è stata spesa sugli altri aspetti, a nostro avviso molto più gravi, che indicano come l' ONU sia non solamente inefficiente ed impotente, ma faziosa: alludiamo al fatto che l' ONU abbia taciuto su decine e decine di orribili guerre e spaventosi massacri, che non abbia da dire una parola per condannare feroci dittature, che faccia fatica a condannare il terrorismo di matrice islamica che insanguina il mondo e lo faccia solamente nel contesto di altre generiche condanne. E, per quanto riguarda Israele, i responsabili di Reporter ed il loro esaltatore Messina tacciono sull' ONU che tollera in silenzio altri muri che dividono stati e popoli, incluso quello che la stessa Unione Europea sta progettando al suo confine orientale, tacciono sull'ONU che discrimina Israele ogni volta che lo può fare grazie a maggioranze politiche indecorose (vedasi la risoluzione che equiparava il sionismo al nazismo, o quella che condannò la pace firmata da Israele con l'Egitto), tacciono sul fatto che Israele è stato condannato dall' ONU a non far parte delle aree regionali asiatiche delle sue varie agenzie perché, come avviene anche nello sport, gli arabi non vogliono che Israele sieda al loro fianco.L' elenco potrebbe essere lungo e dettagliato, ma basti aggiungere che le decine di risoluzioni citate dal nefando portavoce di Annan e recepite da "Reporter" come prova del fatto che "gli israeliani sono degli intoccabili" si occupano anche di impartire speculari ordini alla parte palestinese (cessazione della violenza, cessazione dello stato di guerra, cessazione del terrorismo, e molto altro), sempre ignorati o disattesi.Ma di questo non si è voluto parlare a RaiTre, e forse Messina non legge i giornali per trovare l' audacia di criticare, anche, la faziosità di quella trasmissione. L' autorità governativa che vigila sulla RAI si occupa, purtroppo, solamente di scorrettezze pubblicitarie o di scarso rispetto per il misurino degli interventi dei politici; sarebbe invece opportuno che, come avviene nelle tradizioni più democratiche e rispettose della verità del mondo anglosassone, dedicasse qualche attenzione anche al rispetto della verità (quando essa esista) ed impedisse a personaggi pagati con denaro pubblico per servire con correttezza e professionalità (diciamo la parola: con onestà)l' insieme dei cittadini che questo da loro hanno il diritto di aspettarsi.
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