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Libero Rassegna Stampa
10.09.2004 L'occupazione siriana del Libano giova soltanto ai terroristi di Hezbollah
di Ehud Gol, ambasciatore di Israele in Italia

Testata: Libero
Data: 10 settembre 2004
Pagina: 1
Autore: Ehud Gol
Titolo: «I terroristi che nessuno condanna»
Libero di oggi, 10-09-04, pubblica in prima pagina un articolo dell'ambasciatore di Israele in Italia, Ehud Gol, "I terroristi che nessuno condanna", sull'occupazione del Libano da parte della Siria, protettrice del gruppo terroristico Hezbollah.
Ecco il pezzo:

Negli ultimi tempi mi capita di vedere spesso alla televisione degli spot pubblicitari che promuovono il turismo nella repubblica del Libano. Mi chiedo se ogni turista che decidesse di recarsi in vacanza in Libano sia cosciente del fatto che non si tratta di una repubblica indipendente, ma di uno Stato che si trova, di fatto, sotto occupazione da parte di un Paese vicino, "amico" e membro anch'esso della Lega araba: la Siria.
L¹ultimo esempio di controllo militare, economico e politico della Siria in Libano è proprio di questi ultimi giorni, con la decisione siriana di modificare la Costituzione libanese così da permettere al presidente del Libano Emile Lahud, in carica già da sei anni, di poter essere rieletto per un altro mandato.
La comunità internazionale e il Consiglio di Sicurezza (un'insolita collaborazione tra Stati Uniti e Francia che ha portato a una votazione conclusasi con nessun voto contrario) hanno ritenuto giustamente opportuno di ammonire la Siria affinché non si ingerisca negli affari interni del Libano, ma purtroppo nemmeno questa risoluzione è riuscita a mutare l'atteggiamento siriano.
Il Parlamento libanese ha discusso soltanto questa settimana la proposta di modifica della Costituzione, ma la decisione, in effetti, era già stata presa, lontano da Beirut, a Damasco. Così commenta il fatto persino il quotidiano arabo Al-Quds Al-Arabi: "il palcoscenico è il Libano, gli attori sono libanesi, ma gli spettatori sanno bene che la produzione di questo dramma opera in Siria".
Questi eventi non sorprendono chi conosce il carattere dell'occupazione siriana in Libano. La presenza di decine di migliaia di militari siriani in territorio libanese, lo sfruttamento economico e la profonda ingerenza nella politica libanese costituiscono una occupazione de facto da parte di uno Stato vicino; un fenomeno inaccettabile nel mondo moderno. Nonostante i tentativi della Siria di legittimare quest'occupazione adducendo una presunta richiesta a rimanere da parte del governo libanese, le recenti dichiarazioni di esponenti di spicco libanesi, la dura critica sollevata anche da esponenti dell'opposizione cristiana e dai drusi, e i cortei contro la presenza siriana in Libano mostrano che questa "presenza" non è più benaccetta neppure dallo stesso popolo libanese.
Tutto ciò fa emergere in maniera interessante che il controllo siriano in Libano fa comodo, in realtà, soltanto all'organizzazione terroristica Hezbollah, un gruppo militare "indipendente" in suolo libanese, finanziato e armato da Iran e Siria e dispiegato nel sud del Libano, in piena violazione della risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza (che chiede il ritiro di tutte le forze straniere dal Libano). Hezbollah è dispiegato lungo tutto il confine con Israele, e in tal modo non permette al governo del Libano di ripristinare il proprio controllo sul Paese, con il proprio esercito e in piena autonomia. Questa presenza consente alla Siria di creare provocazioni nei confronti di Israele, posizionando in territorio libanese missili a lunga gittata che minacciano la popolazione civile nel nord e nel centro di Israele.
Per chi si chiedesse com'è possibile che uno Stato arabo occupa un altro Stato arabo sovrano con il silenzio del mondo, ecco la risposta: la Siria esercita un reale controllo in Libano sin dal 1976. Questo dominio si è rafforzato sempre più negli anni, e in alcuni campi il controllo siriano è assoluto, in particolare in temi legati a Israele e in politica estera, grazie a una profonda penetrazione nelle strutture governative, negli apparati di sicurezza e nell'esercito libanese, tutti sottomessi all'autorità di Damasco. Molti dei maggiori esponenti del governo libanese, con in testa il presidente Lahud, sono in pratica solo dei burattini della Siria.
Dal punto di vista economico basta ricordare che centinaia di migliaia di lavoratori siriani in Libano continuano a dirottare un cospicuo capitale in Siria, oltre che a ingrossare le file dei disoccupati libanesi.
La presenza siriana in Libano è, in realtà, un'occupazione a lungo termine basata sull'ideologia siriana che vede il Libano e anche Israele come parte integrante della "Grande Siria".
Gli ignari turisti che decideranno di recarsi in Libano, scopriranno ben presto di trovarsi non in una repubblica, ma in un protettorato siriano.
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