Un po'meno peggio nelle cronache dal Medio Oriente ma la barriera difensiva resta un "muro"
Testata: Internazionale Data: 06 settembre 2004 Pagina: 19 Autore: la redazione Titolo: «Gerusalemme: una settimana in Medio Oriente»
Da Internazionale del 3 settembre 2004. A pag. 19, dalla cronaca da Gerusalemme:
GERUSALEMME: una settimana in Medio Oriente Violenze - Attentato a Beersheva: 16 morti israeliani
Il 31 agosto due kamikaze palestinesi si sono fatti saltare in aria su due autobus a Beersheva, nel sud di Israele: sedici israeliani sono morti, oltre ai due autori degli attacchi, e altri 80 sono rimasti feriti. Gli attentati sono stati rivendicati dalle Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas. In un comunicato i terroristi palestinesi hanno dichiarato di voler così vendicare Ahmed Yassin, leader di Hamas, e Abdelaziz al Rantissi, il suo successore, uccisi in raid mirati israeliani la scorsa primavera. L'esercito ha identificato i due kamikaze autori degli attentati: sono due ragazzi palestinesi di 22 anni. Il 1 settembre i militari hanno fatto saltare in aria l'abitazione di uno di loro a Hebron. Il governo israeliano ha annunciato che accelererà la costruzione del muro che divide Israele dai Territori occupati e che, in corrispondenza di Beersheva, non esiste ancora. Apprezziamo il termine terroristi, e anche la segnalazione che nel luogo dell'attentato, la barriera di sicurezza (e non muro o altre amenità del genere), non è stata ancora costruita. Sig. De Mauro, ha capito a cosa serve questa opera? Ad evitare le bombe umane sui bus, non Le sembra abbastanza?
Politica - Il piano di Sharon
Il primo ministro Ariel Sharon ha presentato al gruppo parlamentare del Likud, il suo partito, il calendario del piano di ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza. Il primo appuntamento è fissato per il 14 settembre, quando Sharon sottoporrà al gabinetto di sicurezza del governo la legge per l'applicazione del piano. Questo testo comprende i punti relativi all'evacuazione degli insediamenti della Striscia e all'indennizzo dei coloni ebrei che li abitano. Poi, il 26 settembre, il premier sottoporrà il piano all'intero governo. Il 24 ottobre l'esecutivo dovrebbe votare il suo via libera alla legge sul ritiro. Sharon è convinto che entro il 3 novembre la legge sarà adottata dal parlamento in prima lettura. A quel punto l'esercito avrà 30 giorni di tempo per organizzare concretamente il ritiro dei coloni e l'abbandono degli insediamenti. Secondo fonti interne al governo, il ritiro da Gaza e l'evacuazione di altri quattro insediamenti ebraici in Cisgiordania dovrebbero essere approvati e portati a termine entro il febbraio 2005.
Carceri israeliane - Palestinesi in sciopero della fame
Nel centro di Ramallah è stata allestita una tenda di solidarietà per ospitare i parenti dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane in sciopero della fame dal 15 agosto. Circa quattromila prigionieri palestinesi chiedono migliori condizioni di detenzione e la possibilità di ricevere più spesso la visita dei parenti. Le autorità israeliane hanno già chiarito che non cederanno a nessuna delle richieste. Quale governo potrebbe mai cedere alle richieste di terroristi che prima si macchiano di crimini efferati contro uomini, donne e bambini inermi, organizzando attentati, per poi chiedere condizioni di prigionia che comunque sono già nello standard occidentale? Vogliamo parlare per caso delle galere di Gaza e Ramallah? Le carceri israeliane a confronto sono villaggi turistici del Club Med.
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