E'stata una battaglia, ma non per il quotidiano comunista cronaca scorretta dell'azione militare israeliana a Deir el Balah
Testata: Il Manifesto Data: 03 settembre 2004 Pagina: 5 Autore: la redazione Titolo: «Notizie da Israele»
A pagina 5 Il Manifesto di oggi, 03-09-04, pubblica due trafiletti intitolati "Raid a Gaza, tre morti decine di case demolite" e "Fine dello sciopero ma Barghouti va avanti". Nel primo si tace il fatto che Deir el Balah si è sviluppata una vera e propria battaglia intorno a un tunnel destinato a raggiungere l'insediamento di Kfar Darom, e che i palestinesi hanno usato "armi automatiche, bombe a mano e razzi anticarro" (fonte: Avvenire 03-09-04 pagina 16 "Israele : la Siria appoggia Hamas" di Graziano Motta" vedi "La battaglia di Dir al Balaa" Informazione Corretta 03-08-04)L'immagine dei palestinesi inermi uccisi nelle loro case o per "l'incolpevole" lancio di una "innocua" molotov appare dunque del tutto irrealistica. Nel secondo articolo si trascura di riportare la smentita delle autorità israeliane, secondo le quali nessuna concessione è stata fatta ai terroristi e il fatto che Barghouti non ha sospeso lo sciopero perchè, in isolamento, non sa che gli altri hanno smesso (fonte: L'Unità 03-09-04, pagina 2, "Israele avverte Damasco: pronti a colpire"). Forse dopo aver visto le immagini in cui lui leniva il languore con uno spuntino. Ecco i due pezzi: L'esercito israeliano ha ucciso tre palestinesi e ne ha feriti 35 durante un'incursione effettuata ieri nel campo profughi di Deir el Balah, nel sud della Striscia di Gaza. Si è trattato di uno dei raid più violenti delle ultime settimane, condotto con l'ausilio di elicotteri d'assalto Apache. Secondo fonti mediche palestinesi due delle tre vittime sono ragazzi di 14 e 19 anni. Due sono stati uccisi durante la perquisizione di un appartamento, nel campo che sorge nei pressi dell'insediamento israeliano di Kfar Darom. Il terzo era invece «colpevole» di aver scagliato contro i militari una bottiglia incendiaria. Nel campo profughi di Khan Younis, sempre nel Sud della Striscia, l'esercito ha demolito un intero blocco di palazzi, lasciando senza un tetto decine di famiglie palestinesi
È stato il ministro palestinese per i prigionieri, Hisham Abdel Razek, ad annunciare la fine dello sciopero della fame dei detenuti palestinesi che per protestare contro le condizioni di prigionia disumane nelle carceri israeliane si sono astenuti dal cibo per 18 giorni. «La maggior parte delle loro richieste è stata accolta», ha dichiarato Razek. Sempre secondo il ministro, Marwan Barghouti - il leader di al Fatah condannato all'ergastolo e prigioniero in Israele - continua la protesta. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione del Manifesto. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.