La battaglia di Dir al Balaa raccontata dal quotidiano cattolico
Testata: Avvenire Data: 03 settembre 2004 Pagina: 16 Autore: Graziano Motta Titolo: «Israele: la Siria appoggia Hamas»
A pagina 16 di Avvenire Graziano Motta firma l'articolo "Israele: la Siria appoggia Hamas". Oltre a riferire delle accuse israeliane a Damasco Motta informa sulla vera e propria bataglia svoltasi a Dir al-Balaa, presentata da altri quotidiani come un raid contro palestinesi "quasi" disarmati. Ecco il pezzo: Israele conferma al massimo livello la responsabilità della Siria nel duplice attentato terroristico di martedì a Bersheva, rivendicato dai fondamentalisti di Hamas ha fatto 16 morti e un centinaio di feriti. Nel rendere esplicita la minaccia di una possibile risposta militare Gerusalemme si rivolge agli Stati Uniti perché facciano ben comprendere al regime di Damasco che non può continuare a non far nulla contro le organizzazioni palestinesi operanti nel suo territorio. Una richiesta di intervento proprio quando il regime siriano cerca di accreditare nel mondo occidentale il fatto che Washington gli avrebbe riconosciuto un ruolo insostituibile nel mantenere gli equilibri nel Medio Oriente. Il ministro degli Esteri siriano Faruk a-Shara, nel respingere come infondate le accuse israeliane - sostiene che «non sono basate su alcuna prova e mancano di ogni credibilità» - ha affermato che «contribuiscono ad aggravare la situazione nella regione». È stato il primo ministro Sharon a confermare per primo le rivelazioni di ieri l'altro apparse sulla stampa dichiarando che gli ordini della strage sono venute direttamente dal comando politico di Hamas, con base a Damasco. Il suo portavoce ha precisato che sarebbero giunte «dall'ufficio di Khaled Meshal, capo dell'ufficio politico di Hamas». A caricare la dose è stato il ministro degli Esteri, Silvan Shalom, in un'intervista all'emittente radiofonica di Stato: «La Siria non ha le mani pulite e non può negare la sua implicazione nel terrorismo. I comandi di Hamas sono aperti a Damasco, i suoi campi di addestramento sono operanti in Siria ed emanano dirette istruzioni per le attività terroristiche in Israele. In passato, quando siamo giunti alla conclusione che una linea rossa era stata superata, abbiamo agito. Ora penso che non possiamo continuare a sopportare una situazione nella quale la Siria dà assistenza sia agli Hezbollah (libanesi), permettendo il transito delle armi che loro arrivano dall'Iran, sia ad Hamas e alla Jihad islamica». Ciò premesso ha detto: «La Siria deve sapere che ciò per noi è molto grave. Pertanto se giudicheremo necessario agire, considereremo naturalmente questa possibilità». Anche il ministro della Difesa Mofaz ha voluto dire la sua, accusando la direzione di Hamas in Siria e gli Hezbollah libanesi per il terrorismo nei Territori. E il suo vice Zeev Boim, pur volendo escludere una conflagrazione generale lungo il confine con il Libano, ha sostenuto che «è possibile attuare alcune operazioni, scegliendo bene gli obiettivi e il momento opportuno, in modo che i siriani capiscano che esistono dei limiti che non possono superare». Nella Striscia di Gaza si è sviluppata una vera battaglia tra militari israeliani impegnati nel tentativo di distruggere un tunnel scavato a dieci metri di profondità nel campo profughi palestinese di Dir al-Balaa (e destinato a raggiungere l'insediamento ebraico di Kfar Darom) e guerriglieri palestinesi che hanno opposto una forte resistenza con armi automatiche, bombe a mano e razzi anticarro e che hanno avuto nei loro ranghi quattro morti e 35 feriti. In precedenza un reparto del genio israeliano aveva demolito a Khan Yunis due edifici di cinque piani utilizzati dalla guerriglia. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Avvenire. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.