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Santità, accingendomi a scriverLe questa lettera aperta mi sono chiesto per giorni e giorni: ma chi sono io, per contestare affermazioni del Papa? Non è un atto di superbia, la mia pretesa di chiederLe ragione di quanto fa? Ma la mia decisione è scaturita da un' altra domanda che mi sono posto: se non lo fa qualcuno che abbia più titolo di me, è giusto che cali il silenzio? Lei ha appena rinnovato, agendo nell' ambito della sfera teologica, il messaggio che al di là di ogni dubbio ha caratterizzato più di altri il Suo pontificato, e con il quale Lei sottolinea quale sia la vera lettura della Bibbia nei riguardi del popolo ebraico. Ma Lei sa anche che più della teologia, che si occupa degli ebrei morti, fanno presa sull' uomo comune i messaggi intrinsecamente politici, che invece si occupano degli ebrei vivi. E di questi mi prendo la libertà di chiederLe ragione. Pochi giorni or sono Lei ha fatto dinanzi al mondo diplomatico due affermazioni gravi. Ma le ha fatte non parlando ex cathedra con il crisma dell' infallibilità, né affacciandosi, in quanto capo di Stato, ad un emblematico balcone. La prima affermazione, che i palestinesi subiscono gravi ingiustizie da 50 anni, costituisce, storicamente e politicamente, una forzatura dei fatti. I palestinesi NON subiscono gravi ingiustizie da cinquant' anni, e men che meno - come invece Lei ha fatto capire pur senza dirlo esplicitamente - a causa degli israeliani. Cinquant' anni fa i palestinesi, come popolo, non esistevano. La popolazione araba della Palestina ha dovuto per decenni assoggettarsi alla volontà impostale dai governanti degli stati arabi circostanti, ivi incluso il rifiuto di accettare la spartizione del territorio e la creazione di un "suo" stato secondo quanto era stato deliberato dalle Nazioni Unite. La popolazione araba della Palestina, per cinquant' anni, ha tentato invece con guerre ed atti di terrorismo di negare allo Stato d' Israele il diritto ad esistere, ha aggredito ed assassinato ebrei cittadini di stati europei (anche vicini alla Sua residenza, Santità, ricorda?), ma è stata anche costretta dai suoi fratelli arabi a vivere in campi profughi immondi per essere esibita al mondo come manifesto politico contro Israele. La seconda affermazione è, più che grave, sconcertante. Israele Lei dice, applica la legge del taglione nelle rappresaglie che fanno seguito agli attentati terroristici? Ma, mi perdoni l' intromissione in una sfera diversa da quella strettamente politica, il biblico "occhio per occhio, dente per dente" non è stata la prima forte affermazione della necessità che la legge e la giustizia prevalgano sull' arbitrio e sulla vendetta? E, mi perdoni ancora, questo principio non è stato per secoli e secoli uno dei marchi d' infamia imposti da tanti Suoi predecessori al popolo ebraico per denigrarlo, proprio in quella errata interpretazione che Lei ha ora rispolverata? E se così è, mi permetta la domanda: PERCHE'? Santità, Lei ha compiuto nel Suo pontificato gesti di grande civiltà, di grande coraggio, di incommensurabile valore morale e teologico. Ma prima di Lei, cosa avevano fatto i Suoi predecessori? Per decenni, i Suoi predecessori avevano rifiutato di riconoscere sul piano diplomatico l' esistenza dello Stato d' Israele. E prima del 1948, per decenni, alcuni Suoi predecessori avevano tentato di impedire che uno Stato degli ebrei nascesse. E per decenni alcuni Suoi predecessori avevano negato il diritto e l' opportunità del controllo "ebraico" sui luoghi santi di Gerusalemme. Non mi spingo fino a rievocare la documentata collusione dello Stato che Lei governa con la famigerate leggi razziali fasciste ed il desiderio manifestato a Badoglio che esse non fossero revocate. Ma, questo Le chiedo, mi permetta di avere nella parte più recondita della mia memoria un grumo che di tanto in tanto mi causa, in momenti critici, qualche esitazione, qualche dubbio, qualche timore. Le rendo onore con gratitudine, apprezzamento, speranza per ogni Sua parola ed ogni Sua decisione che hanno, nel corso del Suo pontificato, modificato radicalmente la visione del passato, ed aperto nuove prospettive. E non ritengo che si possa addebitare a Lei, in una fase della Sua vita che è carica anche di sofferenza fisica, la responsabilità di parole ed orientamenti che paiono ora voler rinnegare quanto Lei ha fatto. Eppure..."Famiglia Cristiana" non è l' Osservatore Romano, ma è pur sempre un autorevole periodico che si fregia dell' appellativo "cristiano", che ha un editore importante nel mondo della cultura cattolica, e si rivolge ad un target di lettori prevalentemente rispettoso del Suo alto magistero ed ossequiente ai suoi dettami. E Famiglia Cristiana da qualche tempo ha sposato acriticamente, ciecamente, e contro ogni evidenza, le tesi palestinesi più ostili ad Israele. Ospita articoli con firme importanti e cronache dei suoi inviati speciali che offendono la verità ed il buon senso pur di rappresentare una tesi precostituita, che sconfina dalla legittima critica alla politica israeliana ed anche dalla legittima espressione di opinioni personali, per addentrarsi nell' infido terreno della calunnia, della negazione dei fatti, e purtroppo anche della deliberata introduzione di elementi di pregiudizio antisemita in un contesto apparentemente diverso. Che senso avrebbe altrimenti l' accenno abilmente messo in bocca ad un povero palestinese a proposito delle sofferenze ingiustamente inflitte dai malvagi carri armati del popolo eletto? E ancora: l'Avvenire, quotidiano collegato alla Conferenza Episcopale, il 12 gennaio scorso ha riportato con evidenza e senza commenti le dichiarazioni di alcuni intervistati, secondo i quali l' antisemitismo sta rinascendo, sì, ma...la colpa è degli ebrei ! Santità, lo Stato che Lei governa ha la piena libertà politica di schierarsi con chi crede. Ma Lei, che esercita un altissimo e nobilissimo magistero spirituale, oltre a quello del potere temporale, ha il dovere di evitare che le due sfere collimino al prezzo esorbitante della contiguità con chi predica nel mondo l' odio contro il popolo ebraico. Legga cosa enuncia con esplicita arroganza e profondo disprezzo per la memoria storica dell' intera Europa il sito "www.palestinanelcuore.it" alla voce collegata di Radio Islam. Rilegga le cronache della Conferenza ONU sul razzismo di Durban. Chieda ai Suoi rappresentanti in Europa di darLe conto delle aggressioni contro sinagoghe ed istituzioni ebraiche dall' 11 settembre ad oggi. Rinuncio ad elencarLe le produzioni televisive di stati arabi "moderati" e "filo-occidentali" basate sui Protocolli dei Savi Anziani di Sion, perché sono certo che Lei ne è a conoscenza. Santità, il mio non è un dito accusatore puntato contro di Lei, non è un dito ammonitore che si alza contro quanto Lei rappresenta. No, sarebbe profondamente ingiusto. E' solamente una domanda, ripetuta con varie argomentazioni, ripetuta con sfumature ed accenti diversi, ma è una, una sola, domanda. Con la speranza di poter nuovamente riconoscere nelle Sue parole il coraggio e la grandiosità che Le hanno meritato l'apprezzamento e la gratitudine da milioni di Suoi fedeli e da milioni di persone di altre religioni, Suo Federico Steinhaus |
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