Un lettore citica la scelta parziale delle fonti e riceve una risposta evasiva
Testata: Il Mattino Data: 16 agosto 2004 Pagina: 12 Autore: un lettore- Pietro Gargano Titolo: «La credibilità delle fonti»
Il Mattino di ieri, 15-08-04, pubblica a pagina 12 la lettera critica di un lettore, e la risposta di Pietro Gargano. di seguito pubblichiamo entrambi i pezzi: Signor Gargano, seguo con interesse l'angolo della posta e specialmente le sue diatribe con i lettori che criticano i modi - non le idee - con cui il Mattino riferisce i fatti dal Medio Oriente, e soprattutto da Israele. Noi lettori non vogliamo criticare le sue amicizie e le sue posizioni personali, ci farebbe piacere però che tra le fonti spesso citate apparissero anche altre che non siano "fonti palestinesi" o la tv degli Hezbollah. Se esistono più fonti esse devono essere citate in modo imparziale, senza tagli e parafrasi. Consapevole che anche altri giornali cadono in questi errori concludo che noi mai contestiamo le sue idee, bensì il modo con cui lei cerca di diffonderle.
davide.giacomelli@imail.de
RISPONDE PIETRO GARGANO: Gentile signor Giacomelli, mai usato in questa rubrica «fonti palestinesi» o «tv degli Hezbollah». Ho citato invece il Papa, i pacifisti e un Consiglio di saggi d'Israele, la Corte di giustizia dell'Aja, l'Unione europea e l'Onu. I pazienti lettori oramai sanno che detesto ogni tipo d'integralismo, da cui nasce l'orrore. Semplicemente, provo a difendere un'idea di dialogo, pur consapevole delle difficoltà che tuttavia saranno ben maggiori se continuerà a imporsi lo scambio sanguinoso di attentati e rappresaglie. Credo che difficilmente la pace potrà essere raggiunta dai così detti "falchi". Insomma, ho nostalgia di quel grande patriota e statista che fu Rabin, di quello che Arafat ha promesso ma poi non ha potuto o voluto fare. Gargano non tenta nemmeno di spiegare perchè gli articoli dal Medio Oriente del suo giornale utilizzino solo fonti palestinesi, o di Hezbollah. Nella sua rubrica lui cita "il Papa", "i pacifisti", che in genere prediligono, appunto, le fonti palestinesi, così come "la Corte di giustizia dell'Aja, l'Unione europea e l'Onu", altre fonti di Gargano insieme a "un Consiglio di saggi d'Israele", probabile cortocircuito mentale tra la Corte suprema israeliana e i "Savi Anziani di Sion".
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