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La Stampa Rassegna Stampa
11.08.2004 L'odio per l'Occidente sconosciuto
a proposito di un rapporto sullla sviluppo umano nel mondo arabo

Testata: La Stampa
Data: 11 agosto 2004
Pagina: 20
Autore: Domenico Quirico
Titolo: «Il mondo arabo non legge i libri dell'Occidente»
La Stampa di oggi, 11-08-04, pubblica un articolo di Domenico Quirico. Dove, a partire dai dati del rapporto arabo sullo sviluppo umano, pubblicato dall'Onu nel 2003, viene utilmente ricordato il legame tra i fenomeni di fanatismo di massa e la mancanza di cultura e di libera circolazione delle idee. Legame dimenticato da quanti vogliono vedere nelle azioni dell'Occidente, la cui realtà resta sconosciuta alla maggior parte degli arabi, le cause dell'odio verso di esso.
Ecco il pezzo:

C’è una domanda che bisognerebbe porre ogni qual volta si cerca di decifrare atteggiamenti reazioni fanatismi di nazioni e gruppi umani uniti dalla fede, dall’ideologia o dal pregiudizio: che libri leggono? E soprattutto quali libri stranieri traducono? È una verità che anche Hitler aveva scoperto: i libri sono molto più pericolosi di quelli che li scrivono. Perchè instillano dubbi permanenti, sgretolano certezze millenarie, svelano, annunciano nuove verità, spesso fanno scoprire che il Nemico è molto diverso e meno letale di come lo si immagina.
Nel convulso e chiassoso dibattito sul travagliato rapporto tra l’occidente e il mondo arabo si sono messe sul tavolo mille ragioni: le antiche ferite del colonialismo, la permanente offesa che nasce dalla esibizione di una potenza militare ed economica (avvertita come un insulto da chi un tempo arrivò nel cuore dell’Europa a bandiere spiegate e tra il rimbombo dei cannoni), il sostegno politico a Israele. Forse si può cercate utilmente una risposta nel rapporto arabo sullo sviluppo umano nel 2003 pubblicato dalle Nazioni Unite, un identikit che riguarda 284 milioni di uomini, il cinque per cento dela popolazione mondiale. Ebbene le cifre sono impietose e rivelatrici. C’è nel mondo arabo ahimè! un pericoloso deficit di sapere: i best seller non superano le cinquemila copie, ogni mille abitanti esistono 18 computer (contro i 78 del resto del mondo) e si leggono 53 giornali (nei paesi industrializzati sono 285). Ma non basta. Il diffondersi di umori antioccidentali che spesso sfiorano il fanatismo, oltre che il frutto di interessate manipolazioni politiche, deriva da una verità banale: ci detestano anche perchè non ci conoscono. Basta ragionare su una cifra: il numero complessivo delle versioni arabe di testi stranieri non supera la cifra di diecimila, cioè le traduzioni che si trovano ogni anno in una libreria di un qualsiasi paese europeo.
E’ possibile che il mondo arabo avesse una conoscenza più approfondita della cultura occidentale al tempo bellicoso delle crociate di quanto succede oggi. Le biblioteche di Aleppo e di Damasco scricchiolavano allora per le traduzioni delle grandi opere scientifiche e filosofiche della nostra epoca classica. E infatti erano più tolleranti anche verso il nemico arrivato dall’Europa di quanto fossero gli ignorantissimi franchi. Oggi il loro orizzonte, se si escludono naturalmente le élite spesso cosmopolite e raffinate, è totalmente e pericolosamente autoreferenziale. Il mondo arabo è ripiegato in modo maniacale su se stesso, sul proprio passato e la propria cultura. E naturalmente sulla fede a cui si appiglia come un salvagente: visto che le opere religiose nei ventidue paesi arabi costituiscono il venti per cento contro il cinque del resto del mondo.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla redazione de La Stampa. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.






























lettere@lastampa.it

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