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Il Foglio Rassegna Stampa
07.08.2004 I terroristi non sono democratici neanche quando combattono la corruzione
analisi del caos politico nell'Anp

Testata: Il Foglio
Data: 07 agosto 2004
Pagina: 3
Autore: un giornalista
Titolo: «Le brigate anti Arafat»
Un editoriale a pagina 3 del Foglio di oggi, 07-08-04, analizza la crisi dell'Anp e del regime di Arafat e spiega come il perdurare al potere di una "camarilla sempre più ristretta e meno rappresentativa" consenta ora al terrorismo di "presentarsi paradossalmente come democratico". Senza tacere le pesanti responsabilità dell'Europa.
Ecco il pezzo:

La contestazione al potere di Yasser Arafat ha raggiunto ormai, tra i palestinesi, un livello assai prossimo alla guerra civile. L’attacco più insidioso viene dall’ala armata del suo stesso partito, Al Fatah, raggruppata attorno al movimento semiterroristico delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa. In un documento-ultimatum di questa organizzazione si esprime una sorta di pronunciamanto militare contro il regime del Rais, di cui si condannano senza
appello la corruzione, il nepotismo, la tirannia. Si chiede in primo luogo la
destituzione dei funzionari del potere palestinese "le cui ingiustizie, aggressioni e crudeltà sono state peggiori dei crimini dell’occupazione" israeliana. La rivolta che serpeggia all’interno di Al Fatah ha molte facce, probabilmente è almeno in parte sostenuta da nuovi leader che puntano ad assicurarsi la successione di Arafat puntando spregiudicatamente sulla disperazione dell’Intifada. Insieme a rivendicazioni di democrazia, come la richiesta di elezioni a tutti i livelli, e di trasparenza, contro l’utilizzo privatistico dei fondi pubblici o la subordinazione dei media, avanzano richieste bellicistiche, come la rivendicazione di una modifica costituzionale che sancisca il diritto alla lotta armata contro Israele. Tutto ciò avviene alla vigilia del disimpegno unilaterale di Israele dalla striscia
di Gaza, territorio in cui la forza più popolare, il movimento terroristico di Hamas, tace, restando a guardare gli epigoni di Arafat che si sbranano tra di
loro. E’ difficile prevedere quale sarà l’esito di questa lotta intestina, ma è
abbastanza semplice identificarne le cause. La scelta dei finanziatori della
Palestina, a cominciare dagli europei, di chiudere tutti e due gli occhi di fronte all’evidente ambiguità politica e degradazione democratica del regime di
Arafat, ha consentito a una camarilla sempre più ristretta e meno rappresentativa di mantenere un potere autoreferenziale. Così l’insoddisfazione popolare ha trovato sbocco nel terrorismo che ora tenta di presentarsi paradossalmente come democratico.
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