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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.08.2004 Le parole di Oriana Fallaci
coraggiose e illuminanti

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 agosto 2004
Pagina: 1
Autore: Oriana Fallaci
Titolo: «Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci»
Ieri, 06-08-04, con il Corriere della Sera era in vendita il volume "Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci.
Dal libro riportiamo alcune parole della grande scrittrice. Spesso illuminanti; sempre, anche quando non le condividiamo totalmente, coraggiose, appassionate, ispirate dall'amore per la giustizia, la libertà e la vita.

L' Onu, l'Unione Europea e il "Muro"

Parliamo di Kofi Annan

(...) In modo chiaro e inequivocabile, l’Onu non si è mai pronunciata contro i rapimenti e gli assassinii compiuti dai terroristi islamici. Mai. E il signor Kofi Annan idem. L’Assemblea Generale non ha mai messo all’indice Bin Laden e i suoi tagliatori di teste. Mai. E il signor Kofi Annan, idem. Il signor Kofi Annan non ha mai indotto i paesi del Terzo Mondo a votare contro le stragi che i kamikaze di Hamas compiono in Israele. Mai. Anzi lascia che i paesi del Terzo Mondo votino per conto di Nasser Al-Kidwa, l’osservatore palestinese. Del resto l’Onu non ha mai condannato l’antisemitismo che appesta l’Europa. Nel 1975 dichiarò in compenso che il sionismo è razzismo e lo scorso luglio ha votato contro il Muro Antikamikaze che Sharon sta costruendo al confine coi territori palestinesi. Lo ha dichiarato illegale, ha chiesto che venisse abbattuto, che i palestinesi fossero risarciti dei danni, e il signor Kofi Annan ha commentato il tutto con queste parole: "il nostro voto non può essere ignorato, il nostro voto ha un grande valore morale".

Contro il muro ha votato anche l’unione europea...

Eh! Cosa si aspettava da un’Eurabia che da decenni sostiene Arafat come un Giuseppe Garibaldi o un George Washington, un’Europa che lo finanzia quasi più dell’Arabia Saudita o degli emirati?!? Che cosa si aspettava da un ‘Eurabia dove il presidente della Commisione Europea, cioè il nostro Mortadella, fece quella figuraccia condita di antisemitismo. Che cosa si aspettava da un’Eurabia che ospita e protegge i terroristi di Al Qaeda e di Hamas(...)?

(...) Lo ha dichiarato illegale anche la corte internazionale dell’Aja...

Ovvio. Per muoversi e avere la complicità dell’Eurabia l’Onu aveva bisogno di quella sentenza, e lo stesso 18 dicembre Kofi Annan sollecitò la corte dell’Aja ad esprimere il proprio parere prima che l’Assemblea Generale votasse. Giudici di sinistra cioè filopalestinesi a parte si è trattato di un’operazione concertata. Quel che in Italia chiamano inciucio.

(...) e Lei che ne pensa del muro e del resto?

Penso che la corte dell’Aja abbia emesso un verdetto scandalosamente ingiusto. Un verdetto degno di Chamberlain e Daladier al Patto di Monaco. Penso che, votando come ha votato, l’Unione Europea si sia comportata come l’Europa del 1938. e che se ne debba vergognare. Penso che ordendo questo inciucio l’Onu abbia commesso una sudiceria. Penso che Simon Wiesenthal abbia fatto una cosa sacrosanta sfidando l’assemblea generale a pronunciarsi finalmente contro le stragi del terrorismo islamico, a etichettarle come "crimini contro l’umanità". E ha tutto il mio appoggio. (...) E poi penso che nei tratti dove il muro sconfina anche per pochi metri in territorio non israeliano, Sharon debba disfarlo e rifarlo, ossia restituire la terra che non gli appartiene. Naturalmente chiedendo scusa.
Arafat


Quel burattino dagli occhi acquosi e l’anima nera come la pece! Quell’ignorante, quel rimbambito, quel falso leader che ormai piace solo alla sinistra italiana e che nemmeno i palestinesi vogliono più. Quel despota avido e corrotto che su di loro regna come un capo-mafia anzi come un sovrano assoluto. Che ha dirigere la polizia, una polizia non –polizia perché serve soltanto a lui, ci ha messo il cugino più corrotto di lui. Che al primo ministro non consente nemmeno di dare le dimissioni. Quel mangiasoldi che tiene il suo popolo nella merda, nella povertà, e presso le banche svizzere custodisce un capitale da capogiro. Era un morto di fame quando lo conobbi, all’inizio degli anni 70, in Giordania. Ora è nell’elenco di Forbes (...) e sia pure in coda figura tra gli uomini più ricchi del mondo. Sa a quanto ammonta il patrimonio personale di Arafat? A duecento milioni di dollari pari a trecento miliardi di vecchie lire italiane.
Antisemitismo in Francia


Una Francia dove, nella sola Parigi, dal 2001 al 2003 sono avvenuti ben cinquecentocinquantaquattro episodi di violenza antisemita. Il rapporto Wiesenthal, consegnato dal rabbino di Parigi nelle mani di Chirac, parla di ben ventinove sinagoghe bruciate nel corso di un anno. Perbacco! Parla di cimiteri profanati con la svastica sulle lapidi. Parla di botteghe appartenenti a ebrei boicottate fino al fallimento. Parla di pestaggi e aggressioni verbali di questo tipo: " Mi dispiace soltanto che Hitler non abbia potuto finire il suo lavoro". Oppure: " Ringrazia Iddio che Hitler non abbia portato a termine il lavoro incominciato"(battuta cara soprattutto a magrhebini divenuti cittadini francesi, e ai seguaci di Le Pen). Sicché Sharon dice agli ebrei che vivono in Francia: "venite a vivere in Israele". E con la sua vocetta non più caramellosa ma sferzante come la voce di Pétain a Vichy l’ineffabile Chirac risponde: monsieur Sharon n’est pas bienvenu en france. Non è benvenuto in Francia.
Democrazia e Islam




La democrazia bisogna conquistarsela, e per conquistarsela bisogna volerla. Per volerla bisogna sapere e capire cos’è. Gli iracheni non lo sanno. Ancor meno la capiscono. E di conseguenza non la vogliono. Non tanto perchè sono diseducati da ventiquattr’anni di dittatura feroce ma perchè sono mussulmani. Le masse mussulmane capiscono la teocrazia e basta. E la teocrazia non insegna a ragionare, a scegliere, a decidere il proprio destino. Insegna a ubbidire, a servire un Dio che è un padrone assoluto. Un sovrano che controlla ogni momento e ogni aspetto della tua vita. Un tiranno peggiore di Saddam Hussein. Forse tra un secolo o due questo cambierà. Ormai il mondo evolve in fretta. Ma oggi come oggi la realtà è quella.
L'amore per la vita. La morte e i suoi adoratori
Mi dispiace morire, sì (...) amo troppo la Vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la Vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere il regalo dei regali. Anche se si tratta di un regalo molto difficile, molto faticoso. A volte doloroso. E con la stessa passione odio la Morte. La odio più di una persona da odiare, e verso chi ne ha il culto provo un profondo disprezzo. Anche per questo ce l’ho coi nostri nemici. Coi tagliatori di teste, coi kamikaze, coi loro estimatori, coi loro parenti. "Mamma Said si è immolato! E’ diventato un martire! Sei contenta mamma?" "Contentissima, figlio mio. Contentissima! Ringraziamo Allah"
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