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La Stampa Rassegna Stampa
23.07.2004 Il voto italiano all'ONU contro Israele
il governo ne renda conto

Testata: La Stampa
Data: 23 luglio 2004
Pagina: 22
Autore: Franco Debenedetti
Titolo: «Perchè il voltafaccia su Israele ?»
Il senatore DS Franco Debenedetti, in breve articolo che riproduciamo, rivolge dalle colonne della Stampa un giusta critica al governo Berlusconi per l'inspiegabile voto contro Israele all'ONU. Condividiamo al 100%. Saremo grati al senatore Debenedetti se le stesse, giuste e sacrosante critiche che rivolge al governo, le rivolgesse però anche al suo partito. Se è vero che la nostra diplomazia all'ONU ha tenuto un comportamentio veergognoso, non è che la polica estera dei DS in fatto di Israele sia da condividere. Se c'è un partito che è ancora attaccato acriticamente al terzomondismo filopalestinese questi sono i DS.Ce lo immaginiamo D'Alema ministro degli esteri ?
PERCHÉ il governo italiano ha votato la mozione che condanna Israele per la costruzione del muro? Non intendo riferirmi alle ragioni giuridiche e morali: parlo delle ragioni politiche che hanno indotto a una scelta che appare come un brusco cambiamento di rotta. Il Governo Berlusconi, durante il semestre di presidenza italiana, avanzò proposte non convenzionali come l'entrata nell'UE di Russia, Turchia e Israele. E non perse occasione per prendere posizioni critiche verso il tradizionale concerto europeo. Soprattutto, in materia di conflitto tra Israele e Autorità palestinese, ha spesso preso concretamente le distanze da iniziative diplomatiche assunte di altri paesi europei i cui rappresentanti si recavano a incontrare Arafat, distinguendosi da iniziative del rappresentante europeo nel cosiddetto "quartetto" troppo corrive verso la posizione palestinese. Guadagnandosi la gratitudine di Israele.
Questo stesso Governo, di punto in bianco, vota con gli altri Paesi Europei, tutti allineati dietro la diplomazia francese, da sempre dichiaratamente anti-israeliana e filo-palestinese, per di più proprio nei giorni in cui si accende la polemica sull'antisemitismo in Francia. Quale disegno politico dietro questa condotta? Le scelte del Governo in politica estera, quelle sull'Irak, ma non solo quelle, hanno prodotto per il Paese vantaggi e svantaggi. Cambiando rotta si sommano solo gli svantaggi. Perchè farlo? Per le modeste correzioni lessicali che il Ministro Frattini sarebbe riuscito a introdurre? Ma nella mozione si invita l'Autorità palestinese a porre in opera tutte le necessarie misure contro «le manifestazioni di violenza», senza che anche questa volta la parola «terrorismo» venga condannata: il problema per l'Onu non esiste.
Per non essere il solo grande paese a votare contro insieme al Canada e Australia ma con Micronesia e Tonga ? Ma proprio per questo l'Italia poteva indurre altri a seguire il suo esempio. Perché è tradizione che l'Europa voti all'unanimità all'assemblea generale? Ma così si dimostra ancora una volta capace di parlare con un'unica voce solo quando é certo che non ci sono conseguenze pratiche.
Per il timore di offrirsi come bersaglio ai terroristi? Questa appare la giustificazione più probabile, in realtà è la peggiore: perché l'unico modo per sconfiggere il terrorismo é comprenderne la natura e mantenere una linea coerente e costante. L'ambiguità é il migliore amico del terrorismo, produce le divisioni in cui può incunearsi. Anche l'Italia può essere teatro di atti di terrorismo: é proprio per questo che il governo ha il dovere di spiegare al Paese le ragioni del suo voto, e qual é la sua posizione su un argomento carico di tanto emblematico significato. In ogni caso, unire il risentimento di Israele tradito al disprezzo delle cancellerie europee che abbiamo tante volte avversato resta inspiegabile.

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