lunedi` 25 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Internazionale Rassegna Stampa
21.07.2004 Informazioni e articoli scomodi: le omissioni del settimanale
la barriera: non separazione ma difesa

Testata: Internazionale
Data: 21 luglio 2004
Pagina: 11
Autore: la redazione
Titolo: «Varie da Israele - 16/07/04»
Internazionale del 16-07-04 A pag. 11 pubblica un editoriale tratto da Ha'aretz dal titolo:

Il muro tra Israele e l'Aja.

Il quotidiano israeliano, orientato a sinistra, paragona la sentenza della Corte Internazionale dell'Aja (non riconosciuta da Israele e dagli Usa), con quella dell'Alta corte israeliana.
Mentre nel primo caso, all'Aja, si mette in discussione l'intera costruzione della barriera di sicurezza (ricordiamolo, 97% reticolato, 3% barriera di cemento), non citando se non molto vagamente il problema che ne ha causato la costruzione, ovvero il terrorismo palestinese, nel caso della corte israeliana si legittima pienamente la barriera ed i motivi per i quali è stata concepita, imponendo però al governo Sharon, di modificarne un tratto, per accogliere le esigenze di alcuni palestinesi interessati dal suo passaggio.
Per Ha'aretz quindi, la corte dell'Aja avrebbe dovuto mettere in evidenza le cause che hanno indotto il governo israeliano a progettare e costruire una barriera che nulla ha a che vedere con muri di separazione.
A pag.19, dalla cronaca da Gerusalemme

Israele - La Corte dell'Onu dichiara illegale il muro

Il 9 luglio la Corte internazionale di giustizia, il principale organo
giudiziario delle Nazioni Unite, ha dichiarato che il muro eretto dal
governo israeliano nei Territori palestinesi è illegale e deve essere
smantellato. La Corte ha chiesto anche risarcimenti per i palestinesi
danneggiati dalla costruzione della barriera. Il premier israeliano Ariel
Sharon ha respinto il parere del tribunale, sollecitato dall'assemblea
generale dell'Onu, e ha ordinato il proseguimento dei lavori di costruzione
del muro. Due giorni dopo il pronunciamento della Corte, un kamikaze
palestinese si è fatto saltare in aria a una fermata d'autobus a Tel Aviv:
una soldatessa israeliana è morta e 20 persone sono rimaste ferite. Sharon
ha dichiarato che questo attentato, il primo a Tel Aviv dopo quattro mesi, è
stato compiuto "con il patrocinio della Corte internazionale e del suo
parere sul muro, costruito per impedire l'entrata di terroristi in Israele".
L'attacco è stato rivendicato dalle Brigate dei martiri di al Aqsa.
Come al solito Internazionale ci ricama, evitando di scrivere che la Corte dell'Aja non è riconosciuta universalmente (ad esempio non da Israele e Usa), anche perchè adotta una norma razzista che esclude giudici di nazionalità israeliana, e che, soprattutto, quello chiesto dall'Onu non è una sentenza esecutiva, ma solo ed esclusivamente un parere non vincolante.
Politica - Laburisti nel governo

Il Partito laburista israeliano ha dato il via libera all'apertura di
negoziati con il Likud, il partito del premier Ariel Sharon, in vista della
formazione di un governo di unità nazionale. Dal giorno dell'adozione da
parte del governo israeliano di un piano unilaterale di separazione dai
palestinesi, Sharon virtualmente non ha più la maggioranza in parlamento. I
laburisti di Shimon Peres sostengono l'iniziativa e sono disposti a entrare
nel governo. Il piano di Sharon prevede il ritiro di Israele dalla Striscia
di Gaza, l'evacuazione di 21 colonie ebraiche della zona e di altri quattro
insediamenti nel nord della Cisgiordania. Molti deputati del Likud,
favorevoli al progetto, sono però contrari all'ingresso dei laburisti
nell'esecutivo. Secondo un sondaggio del quotidiano israeliano Maariv, due
israeliani su tre sostengono invece la creazione di un governo di unità
nazionale. L'inchiesta di Maariv rivela anche che, in caso di elezioni
anticipate, la destra e Sharon resterebbero comunque al potere.
Oltre che sondaggi i cui risultati sono pubblicati in modo davvero troppo sintetico, per farsene un'opinione fondata sarebbe interessante leggere, ogni tanto, anche qualche articolo che fosse tratto dal Ma'ariv, vero Sig. De Mauro?


Attesa - Confine chiuso a Rafah

L'11 luglio l'esercito israeliano ha chiuso per motivi di sicurezza il
confine tra Egitto e Territori palestinesi a Rafah. Da allora oltre 1.200
palestinesi aspettano dalla parte egiziana che sia riaperta. Venticinque
camion di merci e prodotti egiziani sono in fila in attesa della riapertura
del terminal.
Le operazioni dell'esercito israeliano a Rafah sono servite per stroncare traffici d'armi tra Egitto e Gaza, attraverso tunnel sotterranei.
E' evidente che andrà prestata massima attenzione anche ai confini.
Se ogni tanto, Internazionale scrivesse anche i motivi che possano spiegare le decisioni dell'esercito di Gerusalemme, saremmo tutti più soddisfatti e informati.

A pag.21, in un box, sono pubblicati dei brevi riassunti e commenti tratti dai quotidiani arabi Al Hayat, Al Ahram, e Al Quds Al Arabi, riguardo la presunta azione dei servizi segreti israeliani all'interno del Kurdistan iracheno.
I commenti ovviamente sono a senso unico, ovvero l'unico responsabile della destabilizzazione dell'intera area mediorientale chi sarebbe? Ma Israele of course!

A pag. 22 un articolo tratto dal New York Times Magazine, dal titolo:
Pericolo nucleare
in riferimento all'Iran. Ecco uno dei motivi per i quali Israele non si disferà mai del proprio, prezioso, bagaglio di armi nucleari, deterrente che faccia da scudo contro regimi dittatoriali che mirano alla distruzione dello stato ebraico.
Questo alla faccia di filosofi, intellettuali e scribacchini "de sinistra" e non solo, che, forse, ne sarebbe contenti.

A pag.57 è pubblicato un riassunto di un articolo tratto dal The Jerusalem Report che testimonia, con dati alla mano, come, dalla costruzione della barriera anti-terrore, gli attentati suicidi palestinesi in Israele siano nettamente diminuiti.
Apprezziamo lo sforzo, ma, proprio contemporanemante alla pubblicazione del parere non vincolante della corte dell'Aja sulla barriera, forse sarebbe stato meglio pubblicare un articolo intero, magari negli editoriali, che ne testimoniasse l'efficacia.

Neanche una riga sulle notizie riguardanti bambini palestinesi addestrati alle armi, precisamente ai Kalashnikov.


Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a scrivere il loro parere alla direzione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.


la.redazione@internazionale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT