L'odio per Israele: buono per raccogliere voti e vendere canzonette cronache del nuovo antisemitismo, da Egitto e Stati Uniti
Testata: Il Foglio Data: 13 luglio 2004 Pagina: 3 Autore: un giornalista Titolo: «Visto, non si stampi»
Su Il Foglio di oggi due notizie significative su altrettanti episodi indicativi del clima antiisraeliano, antiamericano e antisemita che dal mondo arabo si sta diffondendo in Occidente e negli stessi Stati Uniti d'America, in area ambientalista alla Nader.
Dall'America:
Ralph Nader, candidato indipendente alle presidenziali americane, ha messo in chiaro le proprie opinioni sulle relazioni tra la Casa Bianca e Israele, durante una conferenza del Council for the National Interest, sul voto musulmano nelle elezioni del 2004. "In questi ultimi anni – ha detto – la visita del premier israeliano è diventata un’abitudine. Il burattinaio israeliano arriva a Washington, si incontra con le marionette della Casa Bianca, poi va in Pennsylvania Avenue e si incontra con le marionette del Congresso. Alla fine, riparte con vari milioni di dollari finanziati dai contribuenti americani. Sarebbe ora che lo spettacolino del burattinaio di Washington fosse sostituito da uno spettacolo per la pace". Questa dichiarazione è stata fatta dopo l’uscita di un recente sondaggio del Consiglio delle relazioni islamico-americane,che mette in evidenza la popolarità di Nader tra l’elettorato musulmano. Il 26 per cento dei cittadini americani di confessione islamica voterà per il candidato ecologista il prossimo novembre, dato cinque volte superiore alla media nazionale. Il 56 per cento appoggia John Kerry, il 14 è indeciso e soltanto il 2 per cento sostiene George W. Bush. Il 55 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver votato per l’attuale presidente nelle elezioni del 2000.
Dall'Egitto:
Un nuovo videoclip egiziano promuove l’odio contro Stati Uniti e Israele, e sta avendo successo in medio oriente. La canzone "Hey, leader arabi" è accompagnata da un video a cartoni animati, che spiega come Israele abbia abbattuto il World Trade Center. "Due facce della stessa moneta, l’America e Israele – è il testo della canzone – hanno trasformato il mondo in una giungla e hanno acceso il bottone. L’America ha aperto le sue ali e non le importa di niente in assoluto. Nessuno può fermarla, nessuno può prenderla. Ben presto Bush dirà Iran, poi dirà Siria, però sta zitto con la Corea del Nord. E a proposito delle Torri Gemelle, o cielo! Questo è chiaro! Sono stati i suoi amici, gli israeliani!". Il cantante, Shaaban Abdul Rahim, che aveva già avuto successo nel 2000 con la canzone "Odio Israele", è stato intervistato dal giornale dell’Anp, Al Hayat al Jadida, e ha detto che il suo sentimento di odio contro Israele e gli Stati Uniti è condiviso da tutto il mondo arabo. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.