Saddam aveva le armi di distruzione di massa e l'Iran è uno stato terrorista: con tanto di prove
Testata: ANSA Data: 07 luglio 2004 Pagina: 1 Autore: la redazione - Gianpiero Gramaglia Titolo: «Iraq: Usa,portato fuori materiale radioattivo; Nucleare: Iran, rappresaglie senza limiti in caso di attacco. Iraq: ADM, Bush non rinuncia a trovarle come Blair»
Tra le notizie ANSA di oggi particolare interesse suscita quella del ritrovamento di due tonnellate di uranio in Iraq, materiale utilizzabile nella costruzione di una "bomba sporca". Una prova evidente che le armi di ditruzione di massa Saddam le aveva. Un altro lancio dell'agenzia riporta, con uno scetticismo che giudichiamo profondamente immotivato, le dichiarazioni di Bush, convinto che possa essere trovato ancora molto altro. Ecco le notizie così come appaiono sull'agenzia. (ANSA) - WASHINGTON, 7 LUG - Le forze americane hanno portato fuori dall'Iraq circa due tonnellate di uranio e centinaia di apparati radioattivi. Avrebbero potuto servire nella fabbricazione di cosiddette 'bombe sporche'. Ne ha dato notizia il dipartimento dell'energia americano. Il materiale nucleare e' stato asportato dall'ex centro di ricerca nucleare iracheno e trasportato, per via aerea, in un non meglio identificato laboratorio del ministero, per ulteriori analisi.
((ANSA) - WASHINGTON, 6 LUG - Il presidente americano George W. Bush non getta la spugna come fa, davanti a una commissione dei Comuni, il premier britannico Tony Blair, che ''accetta'' che le armi di distruzione di massa (Adm) irachene potrebbero non essere mai trovate. La presunta minaccia rappresentata dalle armi di sterminio, che non sono poi state scovate, offri' il pretesto dell'attacco all'Iraq, nel marzo del 2003. Prima che gli ispettori americani sguinzagliati sul terreno consegnino il loro rapporto, Bush non e' pronto a riconoscere che, forse, non c'erano proprio, perche' resta convinto che il regime di Saddam Hussein era una minaccia per Stati Uniti e mondo intero, che aveva ''l'intenzione e la capacita''' di produrre armi di sterminio e che aveva contatti con Abu Musab al-Zarqawi, luogotenente di al Qaida in Iraq (''era gia' nel Paese prima che arrivassimo e continua a uccidere''). A giugno gli Stati Uniti hanno rimosso dall'Iraq circa due tonnellate di uranio e centinaia di strumenti ad alta radioattivita' che avrebbero potuto essere usati, secondo gli esperti del ministero dell'energia di Washington, per cosiddette 'bombe sporche'. Il presidente non vuole neppure commentare le indiscrezioni su un rapporto della commissione dell'intelligence del Senato: la Cia avrebbe tenuto nascoste informazioni sul fatto che l'Iraq aveva abbandonato ben prima della guerra i tentativi di produrre le Adm. ''Leggero' e commentero' il rapporto quando sara' uscito integralmente'', prende tempo Bush, che non ha ancora deciso - afferma - chi sara' il successore del direttore della Cia George Tenet, che si e' dimesso e che lascera' l'incarico l'11 luglio (sostituito ad interim dal suo vice John McLaughlin). Il presidente americano coglie l'occasione di ribadire le sue convinzioni dopo avere incontrato nello Studio Ovale il premier islandese David Oddsson. Rispondendo ai giornalisti, che gli intonano ''Tanti Auguri a Te'', per il 58.o compleanno, Bush sciorina il suo repertorio delle frasi piu' dette: ''Il mondo va meglio senza Saddam'' e ''sara' piu' pacifico quando il governo iracheno, sotto il premier Iyad Allawi, emergera' e ci saranno elezioni. In Iraq, stiamo assistendo a una trasformazione, in una parte del mondo che ha bisogno di liberta' e democrazia''. Oddson ha concordato su questo punto con Bush: ''Il futuro dell'Iraq, il futuro del mondo, e' molto migliore per quello che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna e i loro alleati hanno fatto. Altrimenti, la situazione in quell'area del mondo sarebbe molto piu' pericolosa di ora''. E non e' che ora sia tutto a posto, perche' in Iraq il terrorismo rilancia la sfida allo Stato, o almeno al governo ad interim, e compie un'ennesima strage colpendo, a Khalis, nei pressi di Baquba, il corteo di un funerale - 15 le vittime -. Si combatte a Falluja e nella provincia di Anbar cadono tre marines, mentre l'esecutivo del premier Allawi approva la prima legge d'emergenza sulla sicurezza. Il pacchetto prevede, fra l'altro, misure di polizia speciali e la possibilita' di applicare il coprifuoco, sia pure in aree del Paese circoscritte, ma non comporta -a sorpresa- il ricorso alla legge marziale. Di un giro di vite c'e' bisogno -ammesso che Allawi e i suoi ministri possano farlo rispettare-, perche' si profilano guerre di bande: c'e' un gruppo che minaccia d'uccidere al-Zarqawi, se non lascia l'Iraq, non perche' combatte gli americani, ma perche' e' uno straniero (e' giordano) che uccide iracheni. A Baghdad, una delegazione della Nato discute le modalita' d'addestramento e approvvigionamento delle forze di sicurezza irachene -anche il Marocco offre aiuto-. A Bruxelles, il Consiglio dei ministri degli esteri dell'Ue da' appuntamento il 12 luglio al premier Allawi. A Washington, Bush, passata la festa di compleanno, si prepara a vivere un luglio di passione: sul fronte internazionale, aspettando ''la trasformazione'' dell'Iraq; e, sul fronte elettorale, assistendo all'offensiva democratica, che culminera' nella convention di Boston a fine mese. Il suo rivale John Kerry da' il tono: ''Non manderemo mai soldati in giro per il mondo senza dire la verita' agli americani e non ne faremo mai degli ostaggi della dipendenza energetica degli Stati Uniti dal Medio Oriente'', dice, annunciando la scelta di Edwards come suo vice. (ANSA) Un altro Stato in possesso, e in procinto di possedere, armi di distruzione di massa, anche atomiche, l'Iran, minaccia ritorsioni terroristiche contro chi osi contrastare i suoi progetti. Ecco il servizio ANSA: (ANSA) - TEHERAN, 7 LUG - Il ministro della Difesa iraniano, Ali Shamkhani, ha minacciato rappresaglie che non saranno ''limitate nello spazio e nel tempo'' se vi dovesse essere un attacco militare contro gli impianti nucleari della Repubblica islamica. ''Non abbiamo paura di sanzioni e non avremo limiti nello spazio e nel tempo nella nostra rappresaglia'', ha affermato Shamkhani, citato dall'agenzia ufficiale Irna. Ieri anche la Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, aveva detto che, in caso di attacco ai suoi impianti nucleari, l'Iran ''mettera' in pericolo gli interessi dell'aggressore ovunque nel mondo''. Gli Usa accusano l'Iran di cercare di dotarsi di armi nucleari dietro al suo programma dichiaratamente per scopi civili. Recentemente l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha criticato Teheran per una insufficiente cooperazione nel fare luce sulle sue attivita' nucleari. In seguito a tale presa di posizione, l'Iran ha deciso di riprendere le attivita' legate all'arricchimento dell'uranio, una decisione confermata ieri dalla commissione sicurezza e politica estera del Parlamento.
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