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Il Mattino Rassegna Stampa
04.07.2004 Le certezze del quotidiano napoletano
dettate dal pregiudizio antiisraeliano

Testata: Il Mattino
Data: 04 luglio 2004
Pagina: 11
Autore: un giornalista
Titolo: «Un israeliano tra i torturatori - Ucciso bambino palestinese»
Più che le parole, prive al momento di qualsiasi riscontro, di una delle persone maggiormente coinvolte nello scandalo degli abusi sui detenuti iracheni, il titolo sembra riportare la sentenza di un processo oppure il risultato di un'indagine seria e approfondita di una commissione! Il Mattino si distingue dagli altri quotidiani, dando per certa un'accusa assolutamente non provata. Inoltre la Karpinsky, stando alle stesse dichiarazioni riportate da Il Mattino, ha parlato di un israeliano incaricato di condurre interrogatori e non di un israeliano che ha eseguito torture.
New York. Ancora nuove scottanti rivelazioni su Abu Ghraib da parte di Janis Karpinsky, l’americana col grado di generale che era al comando della famigerata prigione teatro delle torture sugli iracheni. In una nuova intervista alla Bbc, la Karpinsky ha dichiarato di aver incontrato una volta, tra le persone che gestivano gli interrogatori dei prigionieri, un israeliano. «Era chiaramente un mediorientale - ha raccontato - e mi ha detto: "Condurrò parte degli interrogatori e parlo arabo, ma non sono arabo, sono israeliano". La mia prima reazione è stata quella di ridere perchè ho pensato che stesse scherzando, ma poi mi sono resa conto che diceva sul serio».
Il Mattino riesce sempre a stabilire che sono stati gli israeliani ad uccidere. L'articolo seguente non fa eccezione. Gli altri media,(ad esempio Televideo e Ansa) a proposito dell'episodio hanno riferito di un bimbo ucciso durante degli scontri fra soldati israeliani e palestinesi (che per Il Mattino erano semplici "manifestanti") senza specificare da chi. Il quotidiano napoletano dispone forse di informazioni più precise? O le sue certezze sono invece fondate, semplicemente, sul pregiudizio?
Ucciso un altro bambino palestinese. Ihab Schtat aveva 9 anni. Un proiettile sparato dai soldati israeliani lo ha centrato alla gola. Il piccolo Ihab era appena uscito di casa, nel centro di Beit Hanoun, nella striscia di Gaza, per andare a comprare un gelato. «Ho sentito gli spari, sono uscito e ho visto mio figlio steso per terra», ha raccontato il padre. Il bambino è stato ucciso mentre erano in corso scontri fra soldati israeliani e manifestanti palestinesi. Altri due palestinesi erano stati uccisi l’altro ieri a Beit Hanoun.
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posta@ilmattino.it

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