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La Repubblica Rassegna Stampa
20.06.2004 Non contro i palestinesi, ma contro i terroristi palestinesi
un titolo conferma la faziosità del quotidiano dell'Ing CdB verso Israele

Testata: La Repubblica
Data: 20 giugno 2004
Pagina: 19
Autore: Marco Ansaldo
Titolo: «Un robot contro i palestinesi»
Riportiamo l'articolo di Marco Ansaldo dalla REPUBBLICA di oggi 20-06-2004, intitolato: "Un robot contro i palestinesi".
Invitiamo in nsotri lettori a leggerlo e poi a chiedersi se il titolo corrisponde all'articolo. Perchè "contro i palestinesi" ? Non era più corretto scrivere "contro i terroristi palestinesi" ? Nel caso di REPUBBLICA, quando c'è di mezzo Israele, la correttezza non sta di casa.
(a cura della redazione)

Ecco l'articolo:

Un super robot contro i palestinesi

Israele inventa "Guardium": pattuglierà la frontiera

Gerusalemme si affida sempre più alla tecnologia per rafforzare i controlli ai valichi

DAL NOSTRO INVIATO
MARCO ANSALDO

GERUSALEMME - L´ordine dell´ufficiale israeliano, intimato da un blocco di cemento armato da cui sbuca una mitraglietta Uzi, è perentorio. «Metti la borsa a terra, vicino alle sbarre di ferro. Bene, adesso allontanati». Da dietro un rotolo di filo spinato elettrificato sbuca un piccolo robot. E´ lui, con pinze telecomandate, a rovesciare il contenuto di ogni sacca o valigia che transita dalla Striscia di Gaza verso Israele, evitando il contatto umano con un possibile ordigno. Una procedura estenuante, che sta allungando di molto i tempi di passaggio dei palestinesi al di là del confine, ma comunque abbastanza sicura contro il possibile tentativo di attacchi kamikaze, e che ora gli israeliani hanno addirittura perfezionato con un marchingegno nuovo, dalle proprietà quasi diaboliche.
Si chiama "Guardium". E´ un motorino capace di pattugliare la frontiera, e di piombare alla velocità di 120 chilometri l´ora dove le telecamere installate ai bordi del confine segnalano possibili pericoli. "Guardium" è silenzioso, ma il suo impiego devastante. Giunge su due ruote alla velocità di un falco, blindato e leggerissimo è interamente robotizzato. Dotato di visori, può colpire chi sta cercando di infiltrarsi, ma al tempo stesso di controllare e far esplodere ordigni posti a una distanza di 50 chilometri.
Un gioiellino della tecnica, che comunque mette i brividi. Da qualche tempo i tempi dei controlli in entrata e in uscita da Gaza si sono molto allungati. Al valico di Erez, dove alcuni mesi fa una donna kamikaze che si fingeva incinta si è fatta saltare in aria, l´attesa per i palestinesi diventa un calvario capace di durare quattro o cinque ore. E se ad aspettare sono donne, anziani e bambini, non importa. Le procedure burocratiche adottate dai soldati, benché legittime, appaiono talvolta inutilmente estenuanti e finalizzate a scoraggiare il transito più che ad agevolarlo, a volte in modo arbitrario.
"Guardium" è solo l´ultimo ritrovato, capace comunque di intervenire in modo rapido ed efficace per impedire infiltrazioni e attentati. Nel momento in cui l´esercito si prepara a ritirarsi da Gaza e a continuare la costruzione del Muro, Israele vuole rafforzare ulteriormente i suoi sistema di sicurezza. Uno sviluppo che il governo di Ariel Sharon ritiene decisivo nel momento in cui nella Striscia si preparano importanti accordi per il passaggio di consegne della sicurezza in mano palestinese. Nei prossimi giorni arriverà infatti a Gaza il capo dell´intelligence egiziana, quell´Omar Suleyman che appare sempre più come l´uomo forte del Cairo. L´Egitto, interessato a evitare che la Striscia diventi una sentina di integralismo islamico a ridosso della sua frontiera, vuole preparare le milizie palestinesi a mantenere l´ordine e, segretamente, a riunirle sfilandole alla potestà di Arafat. Determinanti saranno gli incontri che Suleyman avrà con il capo della sicurezza a Gaza, il giovane e ambizioso Mohammed Dahlan.
Ma l´apparizione di "Guardium" non affiderà la sicurezza alla sola tecnologia. Lo Shin Beth, il servizio interno, secondo la radio israeliana avrebbe "arruolato" il mastino che tre giorni fa ha sbranato a Tel Aviv una bambina di quattro anni e che sembrava destinato alla eliminazione.
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