La battaglia di Sharon in parlamento nella cronaca di Graziano Motta
Testata: Avvenire Data: 15 giugno 2004 Pagina: 22 Autore: Graziano Motta Titolo: «Sharon supera un altro test alla Knesset»
Su Avvenire di oggi Graziano Motta ci informa sulle vicende parlamentari israeliane degli ultimi giorni. Come sempre in maniera corretta e accurata. Ancora una volta, ieri alla Knesset, Ariel Sharon è uscito indenne dalle insidie di tre mozioni di censura proposte da altrettanti partiti di opposizione, grazie soprattutto al salvacondotto dei laburisti che al momento del voto si sono astenuti, come già avevano fatto in una circostanza analoga sette giorni fa, sempre per non compromettere l’attuazione del contrastato piano di ritiro di soldati e coloni da Gaza e da alcuni insediamenti della Cisgiordania. Attribuendo il valore di un test alla nuova vicenda parlamentare (risultato: 37 voti contro 22 su 120 deputati), il primo ministro non ha potuto nascondere la sua soddisfazione. Ma è ancora ben lontano dal formare una nuova maggioranza parlamentare a causa delle divisioni nei grandi partiti. A cominciare dal suo, il Likud, ove al momento delle votazioni almeno tredici deputati, irriducibili avversari del suo piano di disimpegno, per evitare di pronunciarsi contro, hanno deciso di uscire dall’aula. Un altro partito, quello nazionale religioso, per togliersi d’impaccio ha escogitato un compromesso in base al quale il leader, Efraim Eitan e l’ex leader Ytzhak Levy, entrambi dimessisi dal governo Sharon, hanno ottenuto libertà di votargli contro mentre il ministro Orlev e tre deputati che continuano a restargli fedeli gli hanno votato a favore. Né i deputati laburisti hanno rispettato tutti la direttiva del leader Shimon Peres di evitare la caduta di Sharon; alcuni invece di astenersi hanno votato a favore delle mozioni di censura. Questi dissenzienti non condividono neanche il progetto, di Sharon e di Peres, di un governo di unità nazionale; la loro avversione è soprattutto per la politica sociale ed economica finora attuata e chiedono un’inversione di rotta (che dovrebbe sconfessare Benjamin Netanyhau, ex leader del Likud). Sembra comunque che Sharon comincerò le trattative con i laburisti non appena saràò scagionato da ogni accusa di corruzione nella vicenda dell’isola greca; e questo potrebbe avvenire entro la settimana perché, secondo indiscrezioni diffuse dalla Tv, il procuratore generale non avrebbe trovato prove sufficienti a suo carico. Sharon è intanto sfuggito ad un attentato progettato da un attivista di Hamas nel recinto della presidenza del consiglio. Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza, ha arrestato Hassam Nabulsi, 48 anni, autista di una società per la consegna di pacchi che aveva un permesso per accedere a Gerusalemme anche nei ministeri. Dal versante palestinese, arriva la notizia della disponibilità del capo delle brigate al-Aqsa di Jenin, Zakaria Zoubeideh, di cessare la guerriglia se i soldati israeliani si ritireranno dalla sua città. In serata, un dirigente locale sempre di al-Aqsa è morto con un altro esponente dell’organizzazione militante palestinese nell’esplosione di un’auto a Nablus. Domani il primo ministro Abu Ala sarà al Cario per sostenere il programma egiziano di un cessate il fuoco tra i vari gruppi della guerriglia. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Avvenire. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.