L'Unità: perchè sempre dalla parte dei palestinesi? Riflessione di Giorgia Greco
Questa è la domanda che mi sono posta leggendo martedì 15 gennaio l'intervista rilasciata a Umberto De Giovannangeli dalla Sig.ra Ashrawi, figura di primo piano della leadership palestinese: in tale intervista si definisce Israele "stato-mafia", "stato fuorilegge" dove "viene commesso ogni genere di abuso contro i civili". Il giorno dopo compro nuovamente il giornale sperando di leggervi le opinioni di altri esponenti, magari del mondo politico israeliano ! Ed invece trovo un'altra durissima intervista questa volta rilasciata da Marwan Barghuti, Capo dei Tanzim.
A questo punto è d'obbligo una riflessione: perchè gli avvenimenti del Medio Oriente vengono presentati ai lettori de L'Unità quasi esclusivamente tramite voci del mondo palestinese? Ritengo che la Direzione di questo quotidiano fornirebbe un servizio migliore consentendo la fruizione di opinioni diversificate: per esempio, intervistando leader più moderati, oppure dando la parola a storici come Bernard Lewis, uno fra i massimi esperti del mondo arabo.
Sarebbe anche interessante esaminare l'attuale situazione attraverso le esperienze di esponenti dell'esercito israeliano, ogni giorno in prima linea nella lotta al terrore, oppure di intellettuali come A. B. Yehoshua ( di quest'ultimo vengono pubblicati quasi quotidianamente interventi molto significativi su altri quotidiani).
Chi compra l'Unità ha il diritto di conoscere la questione israelo-palestinese mettendo a confronto le analisi politiche e le riflessioni di entrambe le parti in causa. Altrimenti c'è il rischio di "orientare" il lettore verso le ragioni di un'unica parte spesso, a torto, mostrata come la più debole.
Invito tutti i lettori a scrivere alla Direzione del giornale segnalando innanzittutto questa informazione "di parte" e chiedendo interventi che contemplino una maggior pluralità di opinioni.