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Avvenire Rassegna Stampa
02.06.2004 Il Nunzio apostolico invita i cristiani in Terra Santa
un appello che condividiamo

Testata: Avvenire
Data: 02 giugno 2004
Pagina: 15
Autore: Quinto Cappelli
Titolo: «Appello di Sambi: «Venite in Terra Santa»»
Pubblichiamo volentieri il servizio di Avvenire, nel quale viene riportato l'invito ai cristiani di visitare la Terra Santa da parte di monsignor Sambi, nunzio apostolico in Israele, Cipro e delegato apostolico per Gerusalemme e Palestina.
Il nunzio apostolico, in Romagna per un convegno su religione e fanatismo, ribadisce l'invito dei vescovi italiani: i cristiani di Palestina e Israele hanno bisogno dei pellegrinaggi come segno di vicinanza

Da Forlì
Quinto Cappelli


«Cristiani italiani, venite in Terra Santa. Venite come discepoli di Cristo, per camminare sui suoi passi, venite come testimoni di pace e come promotori di solidarietà umana. Da tutto il mondo ed in particolare dall'Italia, sono ripresi i pellegrinaggi in Terra Santa, che sono una grazia per chi li compie e un dono per i cristiani del luogo».
L'appello è di monsignor Pietro Sambi, nunzio apostolico in Israele e Cipro e delegato apostolico per Gerusalemme e Palestina, a margine del convegno La religione: via al fanatismo o strumento di pace, organizzato a Bagno di Romagna dal Rotari Club della Valle del Savio. Durante l'incontro il rappresentante della Santa Sede si è trovato d'accordo con David Cassuto, presidente della comunità italiana in Israele, e con la giornalista musulmana Rula Jebreal dell'emittente La7, nel ribadire che «la religione è sempre soltanto strumento di pace, mai di fanatismo, perché chi uccide in nome di Dio bestemmia». A chi obietta che i pellegrini rischiano di essere coinvolti in episodi di violenza, Sambi risponde: «Da sei anni sono in terra Santa e non c'è mai stato un pellegrino coinvolto in problemi del genere, se non in questioni di lunghezze burocratiche negli aeroporti e nei chek-point. Il conflitto è fra i due popoli, ma entrambi sono interessati ai pellegrinaggi, perché sono una delle risorse principali dell'economia locale».
Spesso il nunzio riceve i pellegrini guidati dai loro vescovi, non solo delle diocesi italiane. «Ritengo che incontrare i pellegrini - spiega Sambi - sia parte integrante della mia missione. Come cristiani siamo nati tutti a Betlemme, come membri della Chiesa abbiamo tutti nel Cenacolo la nostra origine. Che il mondo cristiano senta la Terra Santa come la propria culla lo ritengo molto importante. Un buon pellegrinaggio porta ad un incontro personale con Gesù Cristo e, in questa luce, ad una conoscenza di sé, del senso della vita cristiana e di un'apertura verso gli altri che in nessun altro modo si può raggiungere». Ecco perché il nunzio si rivolge direttamente ai parroci italiani: «Non abbiate paura di mettervi a capo dei pellegrinaggi e venite con serenità in Terra Santa, il Signore vi aspetta. Il pellegrino è uno che viene a vedere dove è nato, vissuto, morto e risuscitato il Signore».


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