In Israele ricerche scientifiche all'avanguardia per proteggersi dal terrorismo e per garantire la sicurezza del proprio popolo
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 25 maggio 2004 Pagina: 13 Autore: Sergio Minerbi Titolo: «Israele si protegge con l'hi-tech»
A pag.13 è pubblicato un interessante articolo, firmato da Sergio Minerbi, che dimostra, ancora una volta, quanto Israele sia avanti nella ricerca scientifica applicata alla lotta contro il terrorismo e alla sicurezza nazionale.
Le tecnologie potrebbero essere una carta vincente contro il terrorismo o almeno così si spera in Israele, dove si stanno sviluppando numerosi prodotti innovativi presentati nei giorni scorsi in una fiera internazionale. Non solo: la tecnologia israeliana sarà in campo anche ai Giochi Olimpici di Atene, in agosto, grazie a commesse importanti vinte dalla società Controp Precision Technologies di Hod Hasharon, nei pressi di Tel Aviv (www.controp.co.il)
Gli strumenti di video sorveglianza ad alta precisione della Controp, montabili su piattaforme fisse o mobili come gli aerei senza pilota, scorrono in modo automatico l'ingresso di intrusi in un luogo protetto, su una vasta area e senza possibilità d'errore, spiega il direttore marketing Meir Giber. Il sistema, denominato Cedar, non emette alcuna onda e non può essere rivelato, come succede per esempio con alcuni dispositivi usati dalla polizia stradale. Lo strumento usa una macchina fotografica a infrarossi Flir, in grado di rivelare la presenza di intrusi di giorno e di notte. La macchina effettua una scansione preventiva della zona da sorvegliare, eliminando interferenze come alberi o siepi. Poi comincia la scansione continua: la macchina si muove di continuo scattando fotografie, analizzate in tempo reale da un software che compara ogni immagine con quella precedente, rilevando ogni minimo cambiamento, anche di un pixel. Il sistema, ad esempio, può trovare sul mare una scialuppa troppo bassa e lenta per essere percepita dal radar di un guardia costiera. Se l'apparecchio lancia l'allarme, interviene l'operatore che passa dallo scanning automatico alla modalità osservazione diretta, azionando uno zoom. Il sistema automatico è 50 volte più rapido dell'azione umana e scopre intrusi anche a qualche chilometro di distanza. Una società concorrente, la IoImage di Herzlya (www.ioimage.com), produce invece un piccolo apparecchio denominato Totaltrack video threat, che è stato installato alla Knesset, il Parlamento, e venduto poi anch’esso agli organizzatori delle Olimpiadi di Atene. Grande come il palmo di una mano il dispositivo può essere rapidamente installato su qualsiasi videocamera e protegge le aree critiche con spese molto ridotte. L'apparecchio analizza milioni di pixel, scopre gli intrusi, oggetti o essere umani, e li segue nei loro movimenti, con uno scanner che esamina il perimetro da proteggere 30 volte al secondo. Il segreto è nel software made in Israel, che consente di riconoscere da solo i falsi allarmi e di inquadrare qualsiasi oggetto sospetto per permettere all'operatore una verifica manuale. Ma il sogno della polizia israeliana è smascherare a distanza un terrorista che indossa un giubbotto esplosivo. Con i sistemi attuali, quando il sospetto attraversa il metal detector è ormai troppo tardi per salvare gli addetti al controllo; inoltre, se la carica esplosiva non contiene oggetti metallici, il metal detector non la scopre. "Ma ora è in arrivo un dispositivo, attualmente in fase di test, in grado di scoprire a decine di metri di distanza un terrorista che porti esplosivo o che li abbia manipolati", spiega Ami Rudich, direttore della ricerca della società Itl, International technologies lasers, di Rishon Lezion (www.itlasers.com).
Itl ha già collaudato con successo lo strumento capace di identificare esplosivi o prodotti chimici per mezzo di un raggio laser non pericoloso per l'uomo. L'apparecchio trasmette un raggio laser verso il sospetto e riceve di rimando una luce, invisibile senza strumenti, con una lunghezza d'onda specifica, unica come le impronte digitali. Lo spettroscopio analizza la lunghezza d'onda e le modalità di emissione e diffusione e invia la sua diagnosi al computer. Questo compara i dati con una banca dati che include i materiali conosciuti, definiti in precedenza, fornendo in tempo reale l'identificazione dei materiali colpiti dal laser. Il sistema della Itl, (che ha già diverse commesse militari in tutto il mondo per i suoi binocoli hi-tech), ha sollevato grande clamore alla fiera di Tel Aviv. E anche l'industria guarda alle applicazioni di video sorveglianza con interesse, perché la sicurezza è una priorità sempre più sentita. E non solo dai governi. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla direzione de Il Sole 24 Ore. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.