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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.05.2004 Una dichiarazione importante
che non ha avuto lo spazio che merita

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 maggio 2004
Pagina: 12
Autore: un giornalista
Titolo: «Re Abdallah di Giordania: «Arafat deve riflettere sulla sua linea politica»»
Il re di Giordania e l'Egitto bacchettano Arafat. Il New York Times ne ha fatto oggetto di una intervista al re Abdallah, ma in Italia i quotidiani oggi la riporatano in piccoli spazi. E nemmeno tutti. Quello che pubblichiamo l'abbiamo ripreso dal Corriere. A noi sembrano dichiarzioni degne di spazio maggiore. Capiamo anche che si tocca Sua Maestà Arafat, per cui.....
RAMALLAH — Yasser Arafat dovrebbe « guardarsi allo specchio » e chiedersi « se la sua posizione riguardo alla pace aiuti o meno la causa palestinese » . L’invito non viene da Israele o dagli Stati Uniti. Adesso a chiedere al raìs una autocritica è Abdallah di Giordania, che in un’intervista, ieri, al New York Times suggerisce l’ipotesi che il presidente dell’Anp in qualche modo si faccia da parte per consentire la ricerca di una soluzione al conflitto in Terrasanta.
Quattro giorni fa in Giordania il segretario di Stato Usa Colin Powell aveva attaccato Arafat, affermando che « continu a a prendere iniziative e a fare dichiarazioni che rendono eccezionalmente difficile andare avanti » . Powell aveva suggerito ai palestinesi e ai dirigenti arabi di convincerlo a ritirarsi.
« So che ci sono discussioni in seno alla leadership palestinese attorno all'idea che ( Arafat, ndr ) dia al primo ministro più poteri — ha ripreso il discorso Abdallah — . Se questo consente ai palestinesi di superare l'ostacolo che hanno con gli Usa e Israele, allora è una cosa che i palestinesi devono affrontare, e rapidamente » . Secondo diversi analisti israeliani l'idea espressa da Abdallah troverebbe consensi anche in Egitto. I due Paesi premono per una ripresa del processo di pace. Ma il premier israeliano Ariel Sharon, in sintonia con gli Usa, ha escluso qualsiasi negoziato con Arafat. Crescono quindi le pressioni sul raìs perché ceda parte dei suoi poteri. L'Egitto, stando a fonti israeliane, avrebbe proposto al presidente palestinese di trasferirsi da Ramallah a Gaza, lasciando al premier Abu Ala maggior potere nella gestione dei Territori, in particolare dell'apparato di sicurezza. In questa direzione premono anche gli Stati Uniti.
La determinazione dell'anziano leader a non cedere il controllo della sicurezza aveva costretto alle dimissioni l'anno scorso il primo premier palestinese, Abu Mazen, sostituito con Abu Ala, ritenuto più docile. Ma ora anche Abu Ala sta crescendo, e potrebbe rivendicare una maggiore autonomia.
L'indebolimento della posizione americana in Iraq e della posizione interna di Sharon dopo la bocciatura del suo piano di ritiro da Gaza da parte del Likud, ha rilanciato la figura di Abu Ala come possibile negoziatore per i palestinesi, in vista della creazione di uno Stato nel 2005. Negli ultimi giorni il premier dell'Anp ha potuto cosi avere due incontri senza precedenti con esponenti dei vertici dell'amministrazione Usa: lo stesso Powell e Condoleezza Rice, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Bush.
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