Dall'Algeria all'Iraq cosa significa per l'Islam terrorista sgozzare gli infedeli
Testata: Il Foglio Data: 18 maggio 2004 Pagina: 3 Autore: Carlo Panella Titolo: «Gli jihadisti con la decapitazione celebrano lo scisma islamico»
L'importanza di farsi filmare mentre si decapita un ebreo o un infedele è ben illustrata in un articolo di Carlo Panella, pubblicato dal Foglio di oggi, martedì 18 maggio '04 e che riportiamo in questa sede. La decapitazione atroce via Internet dell’ebreo Nick Berg celebra la liturgia di uno scisma religioso islamico. Scisma blasfemo, che ritorna ad Abramo e stravolge il Libro. Stravolge Abramo. Uno scisma che venera un Abramo che non sente la voce dell’Angelo. E se la sente, la ignora. Un Abramo che non sostituisce il figlio con il montone, ma che sostituisce il montone con il figlio. Un Abramo che fa sacrifici umani. Oggi. I sacerdoti dell’Islam terrorista non hanno girato un filmato perché hanno tagliato la testa a un ebreo. Al contrario: hanno tagliato la testa a un ebreo per girare un filmato. Il proselitismo è il fine della decapitazione di Nick Berg, così come di quella di Daniel Pearl a Karachi il 22 febbraio 2002 e anche dell’esecuzione di Fabrizio Quattrocchi del 14 aprile 2004. Lo scopo dei terroristi islamici non è creare orrore nello spettatore occidentale, ma creare compiacimento gratificato nella platea mediatica musulmana che si riconosce nell’hadith di Maometto: "L’ultimo giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei e i musulmani non li uccideranno e fino a quando gli ebrei non si nasconderanno dietro una pietra o un albero e la pietra e l’albero diranno: ‘O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me: vieni e uccidilo!’; ma l’albero di Ghaquard non lo dirà perché è albero degli ebrei" (riferito da al-Bukhari e da Muslim). Soltanto lo sterminio degli ebrei aprirà la porta alla salvazione, così ricorda lo statuto di Hamas. Per questo, soltanto per questo, non è mai stato possibile l’accordo sulla terra in cambio di pace in Palestina. I terroristi islamici hanno una nuova teologia e una conseguente linea di comunicazione: decapitano ebrei per celebrare il Profeta, diffondono immagini atroci, che affidano ad al Jazeera o a Internet: puntano ad aumentare i loro seguaci, a confermare il consenso, a fare proseliti. Nei primi anni Novanta, in Francia, veniva diffuso sottobanco nelle bancarelle dei mercati un videotape del Gia algerino. Nella prima scena c’è l’imboscata a due camion dell’esercito, in quelle successive gli sgozzamenti di tutte le reclute, ragazzini di 18-19 anni, spasmi, contorcimenti e morti ripresi con rivoltante compiacimento. La diffusione di quelle immagini autopromuove l’immagine del Gia nella fase pre Internet, pre al Jazeera. Prima di Berg, di Pearl, di Quattrocchi, questi fanatici hanno dunque insanguinato e insanguinano da tredici anni l’Algeria. Hanno riservato a decine di migliaia di donne, di uomini, di bambine e di bambini algerini la sevizia dello sgozzamento. Ricordate la "madonna nera algerina"? Quella fotografia caravaggesca di una donna empita di orrore, pianto, pietà? Le avevano sgozzato i figli.
Un messaggio nuovo e perverso Non c’entra dunque per nulla la tradizione statuale, guerresca, delle teste infilzate sulle picche dei combattenti, la ghigliottina, né Giuditta e Oloferne. Qui c’è altro. Rispetto alla storia delle esecuzioni capitali comune a tutte le civiltà, c’è un salto di qualità, un messaggio perverso nuovo. Non sono esecuzioni per intimorire il nemico. Sono, letteralmente, olocausto. Sacrifici umani. Sono spettacoli liturgici, teatrali, come i primi misteri medioevali, che ripetono le gesta sacre del Profeta per far vedere al popolo musulmano, che soltanto loro, i terroristi, praticano il vero Islam dei padri. Un Islam in cui sgozzare ebrei – come fece il Profeta – è un imperativo. Si autodefiniscono "salafiti", che vuol dire "anziani" nel senso di saggi, sì che potremmo benissimo anche tradurre con "catari". Come gli scismatici medioevali del cristianesimo, intendono dunque riparare allo scandalo della comunità guidata da leader corrotti e infedeli rispetto alla "vera religione", tornando alla religione delle origini, all’esempio dei primi quattro califfi. Naturalmente in versione islamica, così che la pratica ascetica e pauperistica degli scismi cristiani qui diventa recupero della spada del profeta, della violenza con cui conquistò il consenso religioso, dopo aver scalato con la guerra che imponeva la conversione, il dominio politico della Mecca. E’ la prima volta nella storia moderna che un’ideologia politica totalitaria, estremistica, rivoluzionaria, s’innesta in pieno in un corpus religioso millenario. E’ la prima volta che i gesti feroci e atroci di un apparente nichilismo mettono in scena un Terrore che non ha finalità laiche, ma che celebra un rito di fede: la ripetizione sacrale dei gesti di un Profeta consacrato da secoli da milioni di credenti. Lo sgozzamento rituale degli ebrei Berg e Pearl, così come degli innocenti bimbi donne e adulti d’Algeria, ripropone lo sgozzamento dei 600 ebrei Banu Quraiza che Maometto ordinò dopo la "battaglia del Fossato" nel 627, contro i meccani. Quegli ebrei medinesi, si badi bene, non avevano assolutamente alcuna colpa, non avevano combattuto contro i musulmani, la loro colpa era di non essersi convertiti all’Islam di non aver preso le armi contro i meccani. Il Corano, unico Libro sacro al mondo, paradigma di politica, descrive la dottrina rivoluzionaria per la presa del potere statuale da parte dei musulmani. Lo schema quello delle gesta politico-militari del Profeta, è elementare e fissa i canoni della lotta tra il Profeta e la sua umma contro la pòlis (la Mecca) governata dagli idolatri. questi canoni per la presa del potere politico, vi è il momento chiave della "clandestinità", l’Egira, tanto importante che da si computano i giorni, e la fuga verso l’altra pòlis (Medina). Ma qui, nella città "altra", umma musulmana è infiacchita, indebolita dalla quinta colonna ebraica, che appoggia "oggettivamente" gli idolatri. Per questo sgozzata. Chi si fa filmare oggi mentre sgozza ebreo incarna sacralmente dunque il gesto del Profeta con i Banu Quraiza. Il suo gesto è comunione di sangue con il Profeta. La partita che si gioca oggi in Iraq è contro questo Islam. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.