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Oggi Rassegna Stampa
16.05.2004 Un commento di Piero Ostellino
equilibrato come sempre

Testata: Oggi
Data: 16 maggio 2004
Pagina: 7
Autore: Piero Ostellino
Titolo: «Serve a qualcosa che il premier israeliano Sharon voglia andarsene da Gaza?»
Su OGGI, n. 21 del 19 maggio 2004.
SERVE A QUALCOSA CHE IL PREMIER ISRAELIANO SHARON VOGLIA ANDARSENE DA GAZA?
Nella rubrica "Domande di Oggi" risponde l’editorialista Piero Ostellino.
La domanda che viene posta vuole mettere in evidenza la volontà di Sharon di ritirare gli insediamenti dei coloni ebrei dalla striscia di Gaza nonostante il referendum indetto tra gli iscritti al suo partito abbia dato esito negativo.

La risposta di Ostellino è come sempre equilibrata e pacata:

" Giova a tutti a condizione che tutti (opinione pubblica israeliana, Autorità palestinese) lo prendano per quello che è: una realistica ipotesi negoziale che può aprire la strada ad una pace negoziata, sulla base della formula, già laburista, "territori in cambio di pace (nella sicurezza)". "


Inoltre l’editorialista ritiene che sia utile per Israele perché attribuisce all’Autorità palestinese il compito di evitare che Gaza sia una base terroristica come è attualmente, poi media sui confini impedendo il ritorno a quelli del 1948 ma mantenendo al contempo quelli del ’67, da ultimo legittima la costruzione della barriera difensiva pur non escludendo il suo smantellamento se si raggiungerà la pace.

Per l’Autorità palestinese Ostellino sostiene che sia utile perché in questo modo recupera Gaza e gran parte della Cisgiordania, può disporre di territori su cui potrà esercitare la sua piena autonomia alle incursioni dell’esercito israeliano e può negoziare altre concessioni.

Ma tutto ciò potrà avvenire solo se 1)l’Autorità palestinese "dimostri la volontà e la capacità di fare piazza pulita del terrorismo in casa propria e 2)l’opinione pubblica israeliana accetti la chiusura di almeno una parte degli insediamenti cisgiordani e l’Autorità palestinese garantisca a quelli che rimarranno una civile convivenza con lo stato palestinese".
Importante anche il terzo ed ultimo punto che Ostellino evidenzia e cioè che "la comunità internazionale, Stati Uniti ed Europa in testa, dia una mano".

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