Miglioramenti ? No, solo un fuoco di paglia la disinformazione è sempre la stessa
Testata: Internazionale Data: 13 maggio 2004 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «Varie da Israele - 07/05/04»
Alle pag.6-7 è pubblicata una foto che ritrae un membro della comunità ebraica francese nel cimitero di Herrlisheim, in Alsazia, in preghiera davanti alle tombe ignobilmente sfregiate con segni nazisti e scritte antisemite. Ulteriore testimonianza di come, in Francia, simili episodi siano tristemente frequenti. Ecco la didascalia della foto: "Tombe senza pace". Segue l'articolo: Un membro della comunità ebraica francese in visita al cimitero di Herrlisheim, in Alsazia, dove il 30 aprile sono state scoperte 127 tombe profanate con svastiche e slogan antisemiti. Negli stessi giorni una sinagoga è stata imbrattata con slogan nazisti a Valenciennes, nel nord del paese. Il presidente Chirac ha espresso la sua indignazione "di fronte a questi atti abominevoli e intollerabili". Nel primo trimestre del 2004 in Francia sono stati registrati ufficialmente 67 atti di antisemitismo.
Violenze - Il Likud boccia Ariel Sharon Il 2 maggio il 59,5 per cento dei membri del Likud ha respinto il piano di evacuazione della Striscia di Gaza presentato dal primo ministro Ariel Sharon. I voti a favore sono stati il 39,7 per cento. Al referendum interno al partito del premier hanno partecipato 96.700 dei 193.190 tesserati. Nel suo piano di separazione unilaterale dai palestinesi, Sharon proponeva di evacuare le 21 colonie ebraiche della Striscia di Gaza e quattro piccoli insediamenti isolati nel nord della Cisgiordania, mantenendo il controllo sui blocchi di insediamenti in Cisgiordania che si trovano all'interno del muro di separazione costruito da Israele. Il mese scorso il piano aveva ricevuto il sostegno del presidente statunitense George W. Bush. Non è un muro di separazione, ma una barriera di sicurezza anti-bombe umane. Il piano di Sharon, nonostante venga sminuito in queste poche righe di propaganda, poteva rappresentare una svolta nel conflitto in atto, offrendo la possibilità all'Anp, di assumersi la responsabilità nel controllo dei propri territori a Gaza, come primo passo per accordi futuri più ampi. Ma per le anime belle anche della redazione di Internazionale, tutto quello che fa Sharon non va bene; e sapete perche? Perchè è di destra, ecco perchè. Cronaca - La strage di Gush Katif Due palestinesi hanno ucciso una colona ebrea incinta e le sue quattro figlie che viaggiavano in auto sulla strada per Kissufim, vicino all'insediamento ebraico di Gush Katif, nel sud di Gaza. L'attentato è stato rivendicato da Hamas e dalla Jihad islamica. I due assalitori sono stati uccisi dall'esercito israeliano. Tutto qui? Uno degli atti più barbari degli ultimi anni liquidati in poche righe? Dopo aver sparato verso la macchina della donna israeliana di 34 anni (incinta all'ottavo mese), costringendola a fermarsi, i barbari non si sono accontentati del sangue della poveretta, ma hanno voluto anche finire a mitragliate le quattro figlie di 11, 9, 7 e 2 anni. Non meritava qualcosa in più un simile atto? Un editoriale, ad esempio? O forse è stato liquidato così dalla redazione con la kefiah di Internazionale perchè si trattava di una colona ebrea, come è stata definita in modo dispregiativo dai De Mauro's boys? Il parere del quartetto - Sostegno a Sharon Il quartetto per il Medio Oriente (il gruppo formato da Stati Uniti, Nazioni Unite, Unione europea e Russia) ha chiesto al primo ministro israeliano Ariel Sharon di non rinunciare al suo piano di ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza, nonostante la sconfitta nel referendum interno al Likud. Nel corso di un incontro a New York i delegati del quartetto hanno definito il ritiro "un'opportunità storica per la ricerca della pace in Medio Oriente". Prima della riunione il premier palestinese Abu Ala ha rivolto un appello al quartetto perché favorisca l'applicazione della road map, il piano di pace israelopalestinese che prevede la creazione dello stato di Palestina entro il 2005. Dal canto suo il premier Sharon, dopo l'esito negativo del referendum, ha deciso di consultare i vertici del Likud e il parlamento per apportare cambiamenti al suo progetto e poi riproporlo.
Raid israeliano - Missili contro Tiro L'aviazione israeliana ha effettuato un raid aereo nella regione di Tiro, nel sud del Libano, a 80 chilometri da Beirut, contro sospette postazioni di Hezbollah.
Peace now denuncia - Fondi per le colonie illegali Il movimento israeliano Peace Now ha denunciato il ministro Effi Eitam, del Partito nazionale religioso, portavoce dei coloni nei Territori palestinesi. Eitam è accusato di aver sbloccato fondi governativi (pari a 6,5 milioni di euro) per finanziare 33 nuovi insediamenti illegali in Cisgiordania. A pag. 19 è pubblicato un editoriale tratto da Ha'aretz che commenta l'esito negativo del referendum per il piano di disimpegno israeliano da Gaza e critica il Likud e Sharon, accusati, secondo il quotidiano vicino ai laburisti, di non volere la pace con i palestinesi.
A pag. 44 è pubblicato un articolo, tratto dal Financial Times, di Ian Buruma, critico nei confronti della costruzione, in parte già avvenuta, della barriera di sicurezza da parte del governo israeliano.
E' interessante notare come la redazione di Internazionale, pubblichi spesso articoli di propaganda contro Sharon, e nel fare questo, si ripari dietro il facile paravento della nazionalità israeliana degli autori degli articoli. In questo modo, un giornale come Ha'aretz ad esempio, per colpa della selezione chirurgica nella scelta degli articoli effettuata da De Mauro, sembra quasi un quotidiano arabo, o comunque filo-palestinese. Non è così, ma i De Mauro's boys fanno pensare questo.
Avevamo segnalato dei miglioramenti, ma si stanno rivelando purtroppo un fuoco di paglia. A parte poche eccezioni, quando la redazione deve scegliere, pubblica sempre articoli di propaganda meglio se firmati da israeliani, sperando così di zittire le critiche. Le critiche invece, si zittiscono col pluralismo e con la pubblicazione di articoli tratti da quotidiani che non trovano mai posto su Internazionale. D'altronde anche sul tema Iraq, De Mauro pubblica da mesi le stesse opinioni antiamericane dei vari Chomsky, Klein, Kennedy; gli stessi giornali: Le Monde, El Paìs, The Guardian, The Indipendent (tutti rigorosamente di area centro-sinistra e tutti rigorosamente europei; dei grandi quotidiani americani e dei loro editoriali, nessuna traccia, da anni), sentendosi addirittura in obbligo di apporre un bollino rosso con la scritta "controcorrente", all'inizio di quegli articoli (uno ogni sei mesi), che non corrispondono alla linea antiamericana e antisraeliana della redazione con la kefiah, di Internazionale. Invitiamo i nostri lettori di Informazione Corretta a scrivere il loro parere alla direzione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.