martedi` 26 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
11.05.2004 Luciano Violante: un gesto teppistico
considerazioni su un revisionismo inaccettabile

Testata: Il Foglio
Data: 11 maggio 2004
Pagina: 3
Autore: un giornalista
Titolo: «La furia dei revisionisti»
Il Foglio di oggi pubblica un editoriale sulla proposta di Luciano Violante di disertare la manifestazione del 4 Giugno in ricordo dello sbarco di Anzio, per esprimere il proprio dissenso sulle scelte politiche del presidente americano George W. Bush. Al di là della politica attuale, si tratterebbe di non riconoscere il fatto che gli americani hanno liberato l'Italia dal nazifascismo. Inaccettabile.
Intorno alla guerra in Iraq, e allo scandalo delle torture, si agitano alcuni mascalzoni che mettono gli abusi sui prigionieri di Abu Ghraib sullo stesso piano delle torture di Saddam Hussein, da cui i soldati americani e inglesi hanno liberato quel paese. Saltano un passaggio logico elementare, e cioè che la tortura di Saddam era legge di Stato mentre quella di alcune unità militari americane è un reato da corte marziale scoperto e indagato dal Pentagono, e si spencolano in un abisso di menzogna e di stupidità. Altri, bizzarri e un po’ velleitari, si riparano dietro un esile schermo perbenista e invocano le dimissioni del ministro della Difesa in tempo di guerra. Altri ancora predicano la fuga immediata e generalizzata dall’Iraq, "per salvare l’occidente", così dicono senza provare il minimo senso del ridicolo. Ma l’atteggiamento tra tutti il più penoso e ribaldo è quello del capogruppo alla Camera dei democratici di sinistra, Luciano Violante. Propone, per uscire dalla situazione spiacevole in cui si troverebbe il centrosinistra, diviso tra chi manifesta contro la visita a Roma del presidente degli Stati Uniti e chi ricorda con lui la liberazione della città il 4 giugno del ’44, di disertare le manifestazioni convocate per onorare il sessantesimo anniversario di quel giorno. Siccome gli dei fanno uscire di senno coloro che vogliono perdere, la furia revisionista porta un dirigente autorevole della sinistra post comunista a un salto di linguaggio e di cultura inaudito: non già il dissenso o la più radicale opposizione alla politica estera e militare dell’amministrazione americana, che potrebbero ben essere rappresentati da un gesto pubblico temperante e dignitoso, una lettera o un manifesto, ma il disconoscimento di legittimità a quel che gli americani hanno rappresentato nella storia della nostra riconquista della libertà. Violante non vuole stringere la mano a chi testimonia per la storia, al di là della divisione politica del nostro tempo, quella specifica eredità che è il fondamento della Costituzione e della Repubblica di cui si erge, evidentemente con doppiezza o con frivola superficialità, a difensore. Un gesto che risulterà incomprensibile perfino a uomini e partiti cresciuti nella antica e onorata fedeltà ai miti combattenti della Repubblica di Salò. Il nostro augurio è che i capi del centro sinistra e i custodi delle istituzioni repubblicane si liberino con fastidio e con senso di responsabilità di questa proposta che ha il sapore culturale e politico di un gesto teppistico.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT