Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Invece di una seria analisi, sempre e comunque contro Sharon è la linea del settimanale cattolico
Testata: Famiglia Cristiana Data: 07 maggio 2004 Pagina: 16 Autore: Guglielmo Sasinini Titolo: «Sharon tradito dal suo partito»
Sul numero di Famiglia Cristiana di questa settimana:
L'articolo illustra i risultati del referendum del 2 maggio sul piano di ritiro dagli insediamenti israeliani e ipotizza quali potranno essere gli scenari futuri (secondo l'opinione del giornalista); ci limitiamo ad un breve commento relativo al titolo ed alla parte finale dell'articolo.
Non è corretto affermare che Sharon "è stato tradito dal suo partito" perchè all'interno del Likud esistono anche posizioni favorevoli al piano di ritiro proposto dal primo ministro ma, ovviamente, come accade in ogni democrazia, la pluralità di opinioni che possono essere liberamente espresse consente, come in questo caso, di essere in contrasto con la volontà del suo leader.
La libertà di espressione (tabù per il mondo palestinese che non può permettersi di dissentire dalla volontà di Arafat) è una delle basi della democrazia israeliana.
Scrive infine Sasinini nell'ultima parte: (...) I più soddisfatti dai risultati del referendum, per il momento, sono i palestinesi, secondo i quali il programma di Sharon tendeva ad annettere la Cisgiordania in cambio del ritiro da Gaza. Ora invece Sharon è costretto a ritornare al tavolo delle trattative e quindi al punto di partenza: la Road Map I palestinesi sono sempre "soddisfatti" quando Sharon è messo in difficoltà, qualunque sia il suo programma che non prevede comunque l'annessione della Cisgiordania. Non è Sharon che deve tornare al tavolo delle trattative (dal quale non si è mai discostato) ma i palestinesi che in questi mesi non hanno mai smesso di usare il terrorismo come unico mezzo per "trattare" con il governo israeliano. Lo hanno dimostrato in più occasioni: non è la Road Map che a loro interessa ma la distruzione di Israele. Per questo Sharon vuole ritirarsi unilateralmente da Gaza; perchè ha capito di non avere alcun interlocutore con il quale confrontarsi. E' la sicurezza del popolo israeliano il suo obiettivo prioritario per il quale non cesserà mai di lottare. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Famiglia Cristiana. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.