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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
22.04.2004 Vanunu trova un fan nel quotidiano della Confindutria
Ugo Tramballi si butta in una surreale analisi nucleare

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 22 aprile 2004
Pagina: 5
Autore: Ugo Tramballi
Titolo: «Torna in libertà Vanunu, spia nucleare di Israele»
Ugo Tramballi scrive:



Facendosi semplicemente fotografare il palmo della mano, nel 1987 Mordechai Vanunu spinse Israele nel club delle potenze nucleari.
Diciassette anni più tardi, tutti passati da Vanunu in carcere, la maggior parte dei quali in isolamento, Israele è diventato il paese più sofisticato dopo gli Usa, per tecnologia e qualità del suo armamento nucleare. Più di Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, India e Pakistan, i soci del club atomico che alcuni invidiano e altri detestano.
Vanunu fu e resta il primo israeliano a rivelare il più grande segreto del suo paese: il secondo è quanto lo Stato spende a favore dei coloni dei territori occupati.
Fece fotografie, raccolse dati e rivelò tutto al Sunday Times di Londra. Fuggito all'estero, l'anno dopo fu rapito a Roma dal Mossad e riportato con la forza in Israele.
Prima di sparire, scrisse tutto quello che poteva sul palmo della mano messo contro il finestrino dell'auto che lo stava portando via: "Vanunu rapito a Roma", immortalarono i fotografi.
Su ordine di Ben Gurion, era stato Shimos Peres, onnipresente protagonista di tutti i capitoli della storia del suo paese, ad avviare negli anni 50 il programma nucleare israeliano. I francesi collaborarono, gli americani protestarono. Ma come sarebbe accaduto nei decenni successivi, non fecero altro. Due anni fa, in uno dei suoi primi interventi sulla pace in Medio Oriente, Bush aveva proposto una regione libera dalle armi di distruzione di massa. Gli fu ricordato che il primo paese su cui fare pressione avrebbe dovuto essere Israele. Della proposta non si è più saputo nulla. Oggi Israele avrebbe almeno 200 testate atomiche. Non lo ha mai confermato, ma ha implicitamente ammesso, non aderendo per onestà a organismi né risoluzioni riguardanti la riduzione con l'eliminazione delle armi nucleari. Altri paesi lo hanno fatto, pur continuando a sviluppare segretamente i loro programmi. La scelta di Peres nasceva da una analisi razionale della geopolitica di allora: Israele era un piccolo paese circondato da grandi nemici. La bomba azzerava quella minaccia. Israele è una democrazia e dunque ha il diritto di difendersi, dice ancora il governo, ammettendo di nuovo di avere l'arma di distruzione di massa. Ma da tempo è anche la prima potenza militare convenzionale: uniti assieme, le forze armate di tutti i paesi arabi più l'Iran non arrivano a quelle dello Stato ebraico. Gli americani hanno tolto di mezzo anche l'ultima minaccia irachena: come sostiene il centro di studi strategici Jaffa di Tel Aviv, se Bush fallisse clamorosamente, ci vorrebbero decenni perché Iraq torni a essere una minaccia. Sarebbe dunque ora di aprire i propri segreti all'imparziale curiosità dell'agenzia atomica internazionale, come chiedeva ieri Vanunu, uscendo dalla prigione di Ashkelon.
Vanunu non ha più misteri da svelare: ha solo deciso di dedicare la sua vita a convincere gli ex carcerieri. Ma non sarà il suo tono vagamente messianico a impedire che Israele continui a fare ciò che crede.
Avete capito bene? Per Tramballi Israele dovrebbe dare il buon esempio e smilitarizzare i propri arsenali dalle armi che più fanno da deterrente, quelle atomiche.
Infatti secondo il nostro, il Medio Oriente ormai è una regione pacificata dopo che Saddam Hussein è stato cacciato.
Infatti gli ayatollah iraniani sono una confraternita di paolini, non un regime (fornito di armi atomiche), che vorrebbe vedere cancellato dalla terra lo stato d'Israele; infatti l'Arabia Saudita, la Siria, il Libano, sono guidati da opere pie, e non da regimi dinastici ditattoriali che, se solo potessero, annienterebbero in un sol colpo Israele.
Infatti, Osama Bin Laden, o chi per lui, è il nuovo Ghandi, e non quell'essere in grado di muovere guerre sanguinarie in mezzo mondo, con il primo obiettivo di far fuori gli ebrei.
La cosa più incredibile è leggere un articolo di una siffatta superficialità e squallore, su un quotidiano che meriterebbe ben altre analisi, ben altri livelli.
Continuiamo a confidare nel Dott. Gentili, ma, a quanto pare, quando appare Tramballi, Gentili gira la testa dall'altra parte.

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