Ieri, domenica 4 aprile '04, Libero ha pubblicato un articolo di Dimitri Buffa sui movimenti finanziari legati al terrorismo palestinese. Lo riproduciamo integralmente. Non bastava l'Unione Europea. Adesso anche la Banca Mondiale finanzia il terrorismo tramite le sovvenzioni che fa avere ogni anno, milioni di dollari, alle università palestinesi e ai gruppi politici autorizzati. Tra cui spiccano quello di Hamas e quello della Jihad islamica. Tutto questo mentre si è calcolato che Israele dall'inizio di questa seconda Intifada abbia avuto danni economici per quasi 9 miliardi di dollari, una cifra che è quasi pari all'8% del prodotto interno lordo secondo una recente stima della Banca centrale dello stato ebraico. Che lamenta le principali perdite nel settore agricolo e in quello edile. E mentre in America scoppia lo scandalo delle case in vendita nel New Jersey, gestite da un egiziano, Soliman S. Biheiri, noto sponsor di Hamas, che si sospetta abbia riciclato nel terrorismo, tramite la propria ditta BMI, i proventi delle speculazioni e i soldi di un centinaio di finte agenzie di raccolta del denaro della carità islamica che farebbero capo ai fratelli musulmani, si parla ora di dieci milioni di dollari che dovrebbero essere investiti direttamente dalla World Bank nelle strutture universitarie palestinesi. Gli studenti e i professori di Hamas sono rappresentati dal movimento Al-Kutlah Al-Islamiyyah e la Jihad dal gruppo al Jamah al Islamiya. Che non sono semplice organizzazioni fiancheggiatrici del terrorismo ma veri e propri movimenti eversivi già fuorilegge in America e inseriti persino nella lista nera della Ue. Tra i capi terroristi e gli esecutori di attentati in Israele che sono venuti dalle strutture universitarie ci sono persone come Mahmud Shuraytakh, presidente sia di Al-Kutlah Al-Islamiyyah sia del consiglio degli studenti dell'Università di Bir Zeit. Questo signore è accusato di avere organizzato un attacco suicida a Tel Aviv il 19 settembre 2002 in un autobus di linea: bilancio sette morti 71 feriti gravi. Ihab Abdul-Qadir Mahmud Abu Salim, anche lui studente di lingua araba e membro di Al-Kutlah Al-Islamiyyah a Bir Zeit rappresenta un altro esempio di terrorista universitario, stavolta suicidatosi come "shaid" nell'attentato a Zerifin il 9 settembre 2003 (otto morti e 20 feriti). Vanno citati anche i nomi di Daya Muhammad Hussein Al-Tawil, anche lui studente della Bir Zeit e membro di Hamas, che uccise da "martire" 29 israeliani a French Hill il 27 marzo 2001, e di Ramiz Ubaid, del movimento della Al-Jama'ah Al-Islamiyyah , cioè quello che fa riferimento alla Jihad, che si suicidò il 3 marzo 1996 a Tel Aiv provocando 13 morti israeliani. Bir Zeit ha altri atenei concorrenti nella pianificazione del terrore: Hamid Abu Hajlah, lo studente di ingegneria che il primo gennaio 2001 si è fatto saltare in aria uccidendo 3 israeliani, veniva infatti dalla Al-Najah University e apparteneva anche lui agli studenti della jihad. Muhammad Al-Rul, che il 18 giugno 2002, uccise a Gerusalemme 18 cittadini ebrei insieme con lui, apparteneva alla stessa facoltà e alla stessa università di Abu Hajlah. Ramiz Abu Salim che il 9 settembre 2003 si suicidò a Kafe Hillel vicino a Gerusalemme portandosi dietro sette israeliani proveniva dalla università di Al-Birah. Ulteriore particolare: questi soldi della Banca mondiale spesso sono serviti anche a finanziare strade intitolate a martiri, come a Gaza con la Dalal Mughrabi street. Per tacere delle convention antiamericane e antisemite come quella tenutasi nel novembre 2003 nell'università arabo americana di Jenin e finanziata con i soldi dell'Us aid. In quell'occasione il professore Hamad Hussein benedì persino la guerriglia irachena e le azioni terroristiche contro i soldati americani. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.