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Il Manifesto Rassegna Stampa
05.04.2004 Difendersi è da razzisti
e altre dichiarazioni intrise di falsità e propaganda

Testata: Il Manifesto
Data: 05 aprile 2004
Pagina: 6
Autore: Maurizio Matteuzzi
Titolo: «Sharon - Lucido e folle»
Dal Manifesto di sabato 3 aprile '04:

Da tempo il quotidiano strizza l’occhio ai fondamentalisti musulmani e cattolici; per il quotidiano "comunista" esiste l’Impero del Male (USA, Israele) e le forze del bene che vi si contrappongono, non importa il loro obiettivo: la segregazione delle donne, la socializzazione dei mezzi di produzione, il ritorno al feudalesimo, tutto va bene, purché sia contro.

Ariel Sharon, quello che aveva promesso «sicurezza e pace» agli israeliani per vincere le elezioni del febbraio 2001, non perde occasione per contribuire all'imbarbarimento generalizzato dei conflitti mediorientali in corso - in Israele-Palestina come in Iraq - e all'esiziale visione del conflitto di civiltà (e di religione) fra l'Occidente civilizzato (di cui Israele ama presentari come l'avamposto) e l'Islam barbarico.
Matteuzzi attribuisce agli altri una visione manichea che è solo sua e dei suoi lettori: naturalmente il primo della lista è l’ebreo cattivo, quello che reagisce e non subisce.
Dopo avere gettata altra benzina sul fuoco con l'assassinio dello sceicco Yassin, da un paio di giorni annuncia urbi et orbi che Arafat potrebbe essere il prossimo della lista. Aggiungendoci, forse per celebrare la Pasqua ebraica, un tocco biblico (e lievemementa razzista), che Arafat e «chiunque altro che uccida un ebreo o colpisca un cittadino israeliano o mandi gente a uccidere ebrei» è «un uomo marcato».
Cosa ci sia di razzista nel cercare di difendersi è un mistero; ma siamo certi che nessuno lo chiederà a Matteuzzi – come nessuno gli chiederà cosa c’entra la Pasqua ebraica con tutto questo.
Marcato per essere ucciso. E poco vale, se non per una platea compiacente, l'ammonimento giunto dall'alleato automatico di Washington che il vecchio e spompato leader palestinese intrappolato a Ramallah, non deve essere ucciso né «rimosso». Solo routine.
Routine o meno, Arafat è ancora al suo posto, il famoso "alleato automatico" non si è mosso per difendere gli ebrei cacciati dai Paesi arabi, che in quei Paesi non ci stanno più. I leader di quei Paesi seguitano a condire i loro discorsi con invettive antisemitee proclami di morte rivolti a tutti gli ebrei del mondo – ma tutto questo non viene rilevato da Matteuzzi. Forse perché non ha a che fare con la Pasqua ebraica.
Con l'eliminazione fisica di Yassin (e di centinaia di altri «militanti» palestinesi) e quella politica di Arafat, Sharon - ma non solo lui e non solo la destra israeliana - persegue un obiettivo preciso e strategico. Far saltare qualsiasi possibilità di negoziato per «mancanza» di interlocutori.
Ed ecco un pizzico di surrealismo: Yassin promosso al rango di interlocutore. Per Matteuzzi lasciarlo in vita avrebbe significato lasciare aperte delle possibilità di dialogo
Gettare la masse palestinesi nelle braccia dei settori più estremi. Chiamare, quasi invocare, le risposte «terroriste», con o senza virgolette, della resistenza (come la prossima per vendicare Yassin, che prima o poi arriverà e sarà sanguinosamente orribile).
Invece di rallegrarsi perché di attentati non ce ne sono più, Matteuzzi ne annuncia uno successivo. Sarà che per lui è impossibile immagina una Pasqua senza ebrei uccisi?
Omologare la sacrosanta lotta per uno Stato di Palestina che non sia una gabbia per scimmie,
Sarebbe bello conoscere cosa deve essere questo Stato secondo Matteuzzi. Quali, per esempio, i confini?
con la generale e infinita guerra (americana in primis) «al terrorismo». Fare del conflitto israelo-palestinese un conflitto di civiltà e di religione. Magari riesumando e usando, irresponsabilmente, quel virus pestilenziale e sempre pronto a riesplodere che è l'antisemitismo.
Il virus pestilenziale non ha bisogno di essere riesumato, perché (anche se Mattuzzi non lo dice) è già esploso – basta guardare la stampa araba. Ma per Matteuzzi non sono certo i regimi arabi che "riesumano ed usano" l’antisemitismo – sarà ancora Sharon ? Ci sta cantando il vecchio ritornello secondo cui la colpa dell’antisemitismo è degli ebrei stessi?
Un obiettivo preciso e strategico. Ma oltre che essere omicida potrebbe rivelarsi anche suicida.
Ora chiediamo, a chi ha avuto la pazienza di seguire questo sfilza di falsità propagandistiche, quanta informazione contiene il "pezzo" di Matteuzzi?
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione del Manifesto. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.




redazione@ilmanifesto.it

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