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Libero Rassegna Stampa
04.04.2004 Nessun regalo a Al Qaida
non tutto l'islam è fondamentalista

Testata: Libero
Data: 04 aprile 2004
Pagina: 7
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «Un saggio che spazzerà via falsità e ipocrisie»
Pubblichiamo da Libero del 4-4-2004:
Domattina ci sarà il lancio ufficiale del libro di Oriana Fallaci, e così potremo leggere "La forza della ragione" che abbiamo asssaggiato con avidità nelle anticipazioni dei giorni scorsi. Sarà un successo clamoroso, esattamente come lo fu "La rabbia e l'orgoglio" due anni fa, che d'un colpo spazzò via ipocrisie e falsità cattocomuniste sul terrorismo islamico. Certo, il linguaggio era forte, ti arrivava fin dentro lo stomaco e lo torceva. Ma uno si rendeva conto cosa vuol dire pane al pane e vino al vino. Niente politically correct, le cose chiamate con il loro nome. Con "La forza della ragione", per quel che ne abbiamo letto, sarà un altro schiaffo in faccia a quell'Europa che è già pronta a diventare Eurabia. Ma in forza della nostra stima, della totale ammirazione che abbiamo per lei, ci sia concesso argomentare, da una posizione non diversa ma parallela, la questione Islam così come la vede Oriana Fallaci.
Abbiamo sempre detto che se non è vero che tutti i musulmani sono terroristi è pur vero che oggi tutti i terroristi sono musulmani. Ma questa semplice constatazione non deve velarci la ragione, che, al contrario, deve rimanere ben sveglia e attenta. Nella guerra in atto contro l'Occidente, perchè di questo si tratta ( la questione palestinese è unicamente pane per i denti degli catto-comu-noglobal nostrani, tanto poco incide sullo scenario internazionale ) l' Islam non è nel modo più assoluto un blocco uniforme. La prova più evidente sono le stragi che Al Qaida ha disseminato nei paesi musulmani moderati. Ricordiamo Riad, Casablanca, Djerba, L'Iraq del dopo liberazione,e poi l'attentato alle sinagoghe di Istambul. Un obiettivo ebraico, è vero, ma mirato a colpire un paese, la Turchia, che ha buone relazioni con il mondo occidentale e ottime con Israele. Secondo la valutazione dei terroristi un paese traditore. Aggiungiamoci il fallimento nei giorni scorsi della Lega araba in Tunisia e capiremo quanto l'obiettivo da colpire, i "Paesi arabi moderati", non sia affatto minore di quello occidentale.
Che ha tutto l'interesse a separare l'Islam fondamentalista da quelle società nelle quali si è sviluppato e imposto un Islam aperto alla modernità, come, pur attraverso molte contraddizioni, in Turchia. Non vuole dire altro lo sfascio della Lega araba: oggi ci sono paesi musulmani che non accettano più il ricatto della "fratellanza", che non più disposti a tollerare al loro interno, oltre nei legami internazionali, il ricatto dei "fratelli" terroristi. Fare di ogni Islam un fascio significherebbe consegnare a Bin Laden & C. una parte del mondo musulmano che, anche se non sappiamo quanto estesa sia. Ma foss'anche una minoranza, sarebbe un atto politico di enorme stupidità consegnarla al nemico, che potrebbe solo ringraziare la cecità occidentale. Che poi sia una minoranza è ancora tutto da dimostrare. Citiamo ancora la Turchia (ma potremmo aggiungere Tunisia e Marocco), non solo perchè ci auguriamo che possa entrare nell'Unione europea il più presto possibile, ma perchè chiunque conosca quel paese sa quanto vi siano ormai radicati i valori della modernità, quanto la moschea sia separata dal parlamento. Anche dopo l'avvento di un governo sotto l'egida del partito islamico, i timori di un cambiamento di rotta si sono rivelati immotivati. E prima entrerà a far parte dell'Europa, ancora più speditamente procederà il processo di occidentalizzazione. Mi rifiuto di vedere nella persona musulmana il nemico, così come vedo nella società palestinese la possibilità di affrancarsi dal suo passato solo che possa emergere una leadership in grado di liberarsi dai terroristi che la guidano e opprimono. Rifiutare quell'Islam significa perderlo per sempre a quei valori che noi riconosciamo come nostri e che, sorprendentemente, possono essere anche i loro. Fare pulizia, questo sì, chiudere quelle "case di preghiera" che sono l'opposto della vera moschea, incarcerare i terroristi che le abitano, stanare chi fa della fede un comodo riparo e non accettare più nessun compromesso. Anche a costo di mettere in galera imam dopo imam, una volta confermato il loro legame con il terrorismo. Questo si aspettano che si faccia i musulmani in Italia, che nulla hanno a che vedere con Bin Laden e la sua banda internazionale. Dire di no significa perdere degli alleati che odiano il fondamentalismo islamico quanto noi.



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