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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Avvenire Rassegna Stampa
31.03.2004 Sterzata contro Israele
continua sul giornale della CEI

Testata: Avvenire
Data: 31 marzo 2004
Pagina: 14
Autore: Luigi Geninazzi
Titolo: «Terra Santa, preti e suore «clandestini»»
Chiunque conosca la situazione della Chiesa cattolica in Israele non potrà che leggere con un senso di amarezza l'articolo di Geninazzi. Noi non ci stupiamo, sapendo bene quanto il nostro sia uno degli addetti ufficiali di AVVENIRE a sparare bufale contro lo stato ebraico. Invitiamo i nostri lettori a leggere attentamente la prosa di Geninazzi. Per qualche caso che, burocraticamente, sarà di certo avvenuto (non lo sappiamo, ma può essere), il Geninazzi ne fa una norma. Vecchio arnese della propaganda ideologica. Che sembra essere l'arma preferita del nostro.
Ecco l'articolo, che segnaliamo particolarmente ai nostri lettori cattolici che conoscono Israele e che quindi possono verificare quanto false siano le tesi di Geninazzi.
Li invitiamo a scrivere a AVVENIRE per protestare.

E' stato fermato mentre si recava all’università Bar Ilan, arrestato e condotto all’ufficio di polizia. È accaduto due settimane fa ad un frate polacco, il padre francescano Apollinare che da anni vive nella comunità di Sant’Antonio a Giaffa. Solo l’intervento delle più alte autorità ecclesiastiche ha posto
fine alla spiacevole disavventura. Il motivo? L’hanno trovato sprovvisto del permesso di soggiorno, in attesa di rinnovo. Due giorni dopo la stessa sorte è toccata a due suore del Santo Rosario. In Terra Santa molti sacerdoti, religiosi
e religiose, si trovano condannati a vivere in una situazione d’illegalità,
trattati come immigrati clandestini. Le loro domande di rinnovo del permesso di soggiorno giacciono senza risposta negli uffici del ministero degli Interni israeliano e si accumulano in continuazione. A metà marzo erano 130. «Una situazione insostenibile, assolutamente kafkiana, che peggiora di giorno in giorno» denuncia il portavoce della Custodia di Terra Santa, padre David Jaeger.
Il problema ha anche risvolti umani: c’è chi ha urgenza di tornare a casa per gravi problemi familiari ma non vuole lasciare Israele perchè teme di non potervi rientrare. In oltre cinquant’anni d’esistenza dello stato ebraico nonera mai successa una cosa del genere. Latrifila burocratica è sempre stata veloce ed ogni due tre anni scattava il rinnovo automatico del permesso di soggiorno. Gli ostacoli al rilascio o al rinnovo dei visti per il perosonale ecclesiastico erano iniziati due anni fa quando venne nominato ministro degli interni Eli Ishai, membro dello Shas, il partito nazioale religioso ossessionato dalla perdita del carattere ebraico dello Stato d'Israele. L'anno scorso è stato sostituito con un esponente dello Shinui, il partito laico di centro, ma le cose vanno peggio di prima. Si lamenta il Custode della Terra Santa, padre Giovanni Battistelli: «Come Ordine francescano non possiamo presentare più di cinque domande di visto per volta. Figurarsi, siamo qui in 190 e già 40 sono in lista d’attesa. Se va avanti così nel giro di poco
tempo saremo tutti illegali». Il blocco dei visti tra l’altro rappresenta una violazione dell’Accordo fondamentale siglato tra la Santa Sede e Israele nel 1993. Il trattato riconosce alla Chiesa il diritto di esercitare attività religiose, educative e caritative e di disporre del personale che ritiene
necessario per questi scopi. Nei primi tempi si era pensato a disguidi burocratici. «Ci dev’essere sotto una qualche decisione politica – dice padre Battistelli –. È chiaro che stanno cercando di ostacolare in tutti i modi
l’attività della Chiesa. Vogliono ridurre i Luoghi Santi a siti archeologici per turisti». C’è il rischio concreto che la Chiesa cattolica in Terra Santa
si trovi ben presto a non avere persone sufficienti per mandare avanti santuari,
scuole e parrocchie. Le richieste di chiarimento rivolte al governo israeliano hanno trovato finora un muro di gomma. Qualche tempo fa il ministro degli interni Abraham Poraz, in un incontro con le più alte autorità ecclesiali in Terra Santa, si è scusato per quanto successo ed ha promesso di risolvere al
più presto la questione. Ma il tempo passa senza che nulla succeda ed è arrivata
l’ora delle proteste formali per via diplomatica. Abbiamo chiesto spiegazioni al consigliere giuridico del ministro Poraz, l’avvocato Yossi Herzler. «È una situazione incresciosa dovuta all’abolizione recente del ministero per gli Affari religiosi e al passaggio di competenze al ministero degli Interni – ci ha risposto –. Stiamo mettendo a punto un nuovo meccanismo di rilascio dei visti al personale ecclesiastico che sarà pronto tra breve». E per essere
ancor più convincente aggiunge: «Risentiamoci tra un mese. Le assicuro che per
quella data non ci saranno più problemi». Il primo ministro Sharon ha costituito
un comitato inter-ministeriale che dovrà affrontare tutti i risvolti del contenzioso. Ma se la parola passa ai consulenti legali i tempi saranno davvero brevi?
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