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La Repubblica Rassegna Stampa
27.03.2004 Diverso parere
Ehud Gol informa i disinformati lettori del giornale diretto da Ezio mauro

Testata: La Repubblica
Data: 27 marzo 2004
Pagina: 21
Autore: Ehud Gol
Titolo: «Ogni giorno è Madrid»
Grazie a Ehud Gol i disinformati lettori di Repubblica possono farsi un'idea diversa del terrorismo.
E solo una colonnina ma è meglio che niente.

Caro Direttore,
tutti noi abbiamo versato sincere lacrime alla vista delle commoventi immagini della cerimonia funebre di Madrid per i 190 morti, vittime del criminale attentato compiuto dal terrorismo islamico integralista di Al Qaeda.
Alcuni giorni dopo gli attentati di Madrid, in Israele abbiamo seppellito dieci morti dell´attentato al porto di Ashdod; qualche settimana prima abbiamo seppellito otto morti dell´attentato all´autobus della linea 14 a Gerusalemme e undici morti dell´autobus 19. Negli ultimi tre anni e mezzo Israele ha seppellito 956 tra uomini, donne, anziani e bambini. In quelle occasioni, ovviamente, i leader europei non sono venuti a rendere l´estremo omaggio ai morti in Israele. Nel migliore dei casi, e di rado, alcuni rappresentanti diplomatici hanno deposto delle corone di fiori sul luogo degli attentati. Ancor più raramente, un numero esiguo di capi di Stato ha inviato telegrammi di condoglianze.
Noi, naturalmente, facciamo pure a meno di questi gesti e preferiamo fare di tutto per salvaguardare la vita dei nostri cittadini. Ma come israeliano e come ebreo sono indignato dal fatto che gli attentati in Israele e l´uccisione di gente del mio popolo siano accolti con una tale naturalezza, nel mondo occidentale, come un fatto della vita che non si può evitare e accettati come tali. È la banalizzazione della morte. La banalizzazione del terrorismo. E sono ancor più indignato dal fatto che, allorché Israele esercita il suo diritto fondamentale all´autodifesa, si odano ancora voci di condanna e di critica. Una sbrigativa e formale espressione di comprensione per il nostro diritto a vivere in pace e sicurezza, ma poi aspre condanne sulle misure adottate contro il terrorismo, contro gli assassini.
Non stupisce più da tempo l´ipocrisia del mondo democratico occidentale che si astiene durante la votazione della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, con la quale una maggioranza di paesi, che nulla avrebbero da insegnare sul rispetto dei diritti umani, condanna Israele per aver contravvenuto alla Convenzione di Ginevra sulla protezione delle popolazioni civili durante le guerre.
Nessuno, però, si è chiesto chi era Ahmed Yassin e che cosa diceva? Presentare Yassin come una sorta di leader spirituale moderato è un tentativo ridicolo e assurdo. Yassin ha sempre approfittato del suo carisma e della sua influenza sulla gente, per raccogliere milioni di dollari per finanziare il terrorismo e indottrinare i suoi seguaci con l´odio e il disprezzo per la vita umana. Ha manipolato cinicamente le vite dei suoi proseliti, distorcendo nobili principi religiosi al fine di reclutare persino donne e bambini, come tristemente vediamo proprio in questi giorni, e far loro intraprendere, con zelo fanatico, una cosiddetta "guerra santa".
Dov´erano tutti quando Yassin diceva apertamente che la "Palestina", dal Giordano al Mediterraneo, è terra dell´Islam, terra araba tolta con la forza e che quindi solo con la forza sarà restituita? Tutta, cancellando ogni traccia di Israele, e non rinunciando a un solo centimetro di essa.
Israele è un piccolo stato, con meno di sei milioni di abitanti. 956 persone uccise dal terrorismo per noi sono come 7000 morti per la Spagna o come 10.000 per l´Italia. Mi chiedo in che modo reagirebbero i paesi europei contro un terrorismo assassino di tali proporzioni a casa loro. Se la Spagna avesse potuto colpire in tempo i responsabili delle stragi di Madrid, dubito che il mondo l´avrebbe condannata.
(l´autore è ambasciatore di Israele a Roma)
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