Analizziamo il linguaggio dell'edizione napoletana del Manifesto
Testata: Il Mattino Data: 24 marzo 2004 Pagina: 7 Autore: la redazione Titolo: «Raid delle truppe di Sharon»
Avete mai letto o sentito parlare delle "truppe di Bush", di Blair, di Chirac, di Berlusconi e così via? Semmai si sente dire di militari americani, inglesi, francesi, italiani, ecc. Ma ciò, come accade per tantissime altre cose, non vale per Israele. Il Mattino di oggi, in prima pagina, parla di "truppe di Sharon", come se si trattassero di forze paramilitari alle dirette dipendenze di un signore della guerra qualsiasi, di quelli che terrorizzano l'America latina, l'Afghanistan, l'Africa e tantissime altre parti del mondo. I militari israeliani, come se non fossero delle forze armate al servizio di uno stato, vengono in questo modo presentati al lettore alla stregua di squadroni della morte. Ma in tutto ciò, da parte del quotidiano napoletano, c'è una lucida strategia: una volta che si è riusciti a far passare un'immagine belluina di Sharon, basta far risalire a lui tutto ciò che concerne Israele per demonizzare un intero paese. Questa tecnica è particolarmente utilizzata da Il Mattino ma è piuttosto diffusa nel mondo dell'informazione e non. Un esempio? Avete mai prestato attenzione al fatto che, per tutti i paesi democratici (ma talvolta anche per quelli che non lo sono), si usa indistintamente la parola "governo" o "amministrazione" seguita o dall'aggettivo che qualifica l'appartenenza ad uno stato (francese, tedesco, inglese, ecc.) oppure dal nome di colui che guida il governo o l'amministrazione stessa? Per Israele (ma anche, seppur in misura minore, per gli USA quando sono amministrati dai repubblicani), invece, si parla quasi sempre di "governo Sharon". Secondo voi perchè?
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