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Libero Rassegna Stampa
23.03.2004 Ucciderlo era un nostro dovere
lo conferma l'ambasciatore Ehud Gol

Testata: Libero
Data: 23 marzo 2004
Pagina: 10
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Ucciderlo era un nostro dovere»
Pubblichiamo l'opinione dell'ambasciatore Ehud Gol nell'intervista di Dimitri Buffa sul Libero di oggi, martedì 23 marzo '04.
"Per lo stato d'Israele è stato un dovere non solo un diritto colpire ed
eliminare un capo terrorista come Ahmed Yassin, uno che ha ordinato la morte
direttamente almeno di 300 cittadini israeliani e indirettamente di chissà
quanti altri, pazienza se l'Onu ci condannerà, meglio una condanna in più da
parte di un'organizzazione ormai in mano a stati dittatoriali e canaglia e
un terrorista in meno che cerca di uccidere ogni giorno nuovi ebrei."

Tutta l'Europa istituzionale piange Ahmed Yassin, leader spirituale di
Hamas. Israele aveva calcolato questa levata di scudi?
"Certo che sì. Io credo che lo pianga chi ancora non ha capito che uno così
non era il leader spirituale di niente salvo che del terrorismo. E per noi
era importante dare quel segnale ai terroristi islamici. E' come se
l'America avesse ucciso bin Laden, per noi questo risultato vale più delle
prevedibili polemiche che ne seguiranno."

Nessun dubbio dunque?
"Certo, Yassin, come bin Laden, Arafat e Saddam Hussein fa parte di quel
terrorismo internazionale che ha colpito in America, in Israele, in Spagna,
in Iraq e anche negli stessi paesi arabi. Per noi eliminare coloro che
mettono in pericolo la sicurezza dello stato di Israele e la vita dei suoi
cittadini non è solo un diritto, ma anche un dovere morale. Il dialogo che
manteniamo con la contro parte palestinese non deve illudere nessuno che ci
sia licenza di uccidere gli ebrei nel loro stato.. per chi lo avesse creduto
il messaggio che abbiamo dato con l¹eliminazione di Yassin deve essere molto
chiaro."

Perché allora avete annunciato il ritiro da Gaza?
"Perché è anti economico per il nostro stato difendere otto mila cittadini
da un milione e mezzo di potenziali nemici, ma allo stesso tempo noi abbiamo
mandato un segnale come quello dell'uccisione dello sceicco del terrore
perché si capisca che se andiamo via da Gaza non è per consentire ai
terroristi di farla da padroni: insomma non vorremmo che si ripeta lo stesso
equivoco che con il ritiro dal Libano.."

Quale equivoco?
"Quel ritiro fu vissuto dai terroristi come un segno di nostra debolezza e
questo non dovrà mai più accadere".

Avete calcolato quanti morti abbia sulla coscienza lo sceicco paraplegico?
"Direttamente lo consideriamo il mandante di almeno trecento omicidi,
equivalenti in media a una cinquantina di attentati suicidi. Indirettamente
con l'incitazione che dal 1997 a oggi ha fatto per l'eliminazione fisica
degli ebrei nel nostro stato la cifra è destinata a triplicarsi."

Qualche mese fa ci fu un altro tentativo di uccidere Yassin fallito per
poco, lo sceicco restò ferito. Fu un caso o fu calcolato?
"Non voglio rispondere a domande che concernono la sicurezza del nostro
paese, diciamo che gli fu dato un avvertimento di cui non ha tenuto conto."

E adesso non avete paura delle rappresaglie che Hamas già va promettendo?
"Ogni giorno che Dio manda in terra questa gente cerca di uccidere ebrei e
noi siamo costretti a vivere nel terrore e a cercare di prevenire possibili
attentati. Cosa può fare Hamas più di quello che fa da tre anni a questa
parte? Cosa ci guadagnamo noi a fare i buonisti? Anche se non combattessimo
più il terrorismo gli attentati continuerebbero.
In realtà continuerà anche la nostra battaglia contro il terrorismo e
questi signori devono sapere che non saranno mai sicuri in nessuna parte del
mondo se continueranno a uccidere gli ebrei."

E le prevedibili condanne della comunità internazionale? L'Onu è già pronto
a condannarvi, l'Egitto ha annullato le celebrazioni della pace di Camp
David, tutti prendono le distanze. Non avete paura di rimanere soli?
"Questo Onu la cui commissione diritti umani è presieduta dalla Libia, cioè
da uno stato canaglia, e che è composto per lo più da dittature terzo
mondiste, non fa che condannarci. E noi siamo soli a combattere comntro il
terrorismo perché di certo una risoluzione di condanna contro i metodi
terroristici dei palestinesi nessuno la metterà mai in votazione, a questo
punto che c'importa di una condanna in più o di una in meno? Mentre avere
una persona come Yassin in meno a minacciare la vita di altri innocenti
israeliani per noi è sicuramente un risultato positivo."
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