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Varie
29/1/02 Israeliani=SS?
Riflessione di Barbara Mella
Sempre più spesso, nelle conversazioni, nelle lettere ai giornali, nei forum, capita di incontrare questa frase: "Proprio loro, che hanno sofferto quello che hanno sofferto, adesso fanno la stessa cosa agli altri". Apparentemente si tratta di un'equiparazione fra gli israeliani e le SS, ma esaminando più attentamente la frase, vi si possono scorgere anche altri messaggi. Ma soffermiamoci innanzitutto sul messaggio esplicito: quello che fanno gli israeliani è uguale a quello che facevano i nazisti. Si potrebbe, se i nostri interlocutori fossero in grado di "ascoltare", chiedere se a loro risulta che gli israeliani abbiano l'abitudine di infornare i bambini palestinesi, di strappare denti d'oro a palestinesi vivi e morti, di squarciare la pancia alle palestinesi incinte per infilzarne i feti, di chiuderli nelle moschee, versare benzina e bruciarli vivi, se si siano dotati di camere a gas, se vadano sistematicamente casa per casa a strappare dal letto palestinesi novantenni per assassinarli. Si potrebbe chiedere, passando dall'altra parte, se gli ebrei avessero l'abitudine di sparare sulle auto tedesche in transito per assassinarne gli occupanti, di far esplodere pizzerie, discoteche, autobus, se avessero programmato di cancellare lo stato tedesco dalla carta geografica. Ma sarebbe tempo sprecato: una persona autodefinitasi di estrema sinistra mi ha spiegato che "Hitler comunque si doveva difendere, perché gli ebrei stavano riducendo alla fame l'intera popolazione tedesca". Evidentemente la storia, come sempre, è un optional: che i tedeschi fossero ridotti alla fame a causa di una guerra voluta dal loro cristianissimo imperatore e condivisa da chi, fra la popolazione, contava, poco importa.

Ma proviamo adesso ad esaminare la frase in modo più approfondito. "Proprio loro": chi sono questi "loro"? Gli ebrei, naturalmente. E ancora una volta si attribuisce all'intero ebraismo mondiale la responsabilità di scelte che riguardano unicamente un governo e una parte della sua popolazione, salvo poi gridare allo scandalo quando "noi" confondiamo antisionismo con antisemitismo. E poi: "loro che hanno sofferto". Qui, a ben guardare, c'è un messaggio subliminale: i tedeschi, i nazisti, nella loro storia non avevano mai subito qualcosa di paragonabile a quello che loro hanno inflitto agli ebrei. I tedeschi non sapevano veramente che cosa stavano facendo (i due ladroni, per i quali Cristo invoca il perdono), non avevano idea di che cosa realmente significasse quello che gli ebrei stavano soffrendo. Gli ebrei invece lo sanno! Sanno perfettamente che cosa significhi la sofferenza totale, la privazione di tutto, perfino della speranza. E dunque gli ebrei non sono affatto uguali ai nazisti: gli ebrei sono molto peggio di loro! Ma per favore, non fateci il torto di confonderci con gli antisemiti: noi riconosciamo pienamente le sofferenze del popolo ebraico, noi commemoriamo sempre le sue sofferenze. A noi piace tanto commemorare l'Olocausto. Anzi, ci piace così tanto che se potessimo, in futuro, commemorarne due ...





Barbara Mella






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