Una cronaca tutta in tono propagandistico come è abitudine nel giornale napoletano
Testata: Il Mattino Data: 01 marzo 2004 Pagina: 6 Autore: la redazione Titolo: «I LAVORI BLOCCATI A GERUSALEMME DALLA CORTE SUPREMA»
Chiediamo ai nostri lettori un po' della loro pazienza. Confrontino l'articolo del Mattino con quello della Stampa di oggi a firma Aldo Baquis. E poi traggano le dovute considerazioni sul livello di propaganda del quotidiano napoletano. Stop al Muro, ma solo per 7 giorni Anche gli israeliani si lamentano: troppi disagi Gerusalemme. Ancora sangue e sempre tensione al massimo in Israele e nei Territori all'indomani delle esecuzioni mirate dell'esercito dello stato ebraico a Gaza, dove l’altra sera un elicottero militare ha ucciso con tre missili un capo militare della Jihad Islamica. Ai funerali, il movimento integralista, responsabile di molti attentati terroristici contro la popolazione civile israeliana, ha giurato vendetta. Il leader della Jihad, Abdallah al Shami, ha minacciato che «i prossimi giorni saranno quelli più bui della storia di Israele». Il grado di allerta per possibili attentati è stato ulteriormente innalzato in Israele. Militari con il dito sul grilletto del mitragliatore sorvegliano i possibili obiettivi di terroristi kamikaze, centro commerciali, edifici pubblici, scuole. Il valico di Erez, fra la Striscia di Gaza e Israele, è stato chiuso e le pattuglie lungo i confini della Cisgiordania, soprattutto dove ci sono ancora varchi nella barriera di sicurezza, sono state raddoppiate. Intanto la Corte suprema israeliana ha ordinato la sospensione per una settimana dei lavori del Muro attorno a Gerusalemme, in risposta ai ricorsi presentati da cittadini israeliani e da abitanti dei villaggi palestinesi della periferia della Città Santa. Fino alla sentenza, prevista per la settimana prossima, i giudici hanno congelato la costruzione e chiesto alle autorità militari di verificare se sia possibile cambiare il tracciato della barriera per ridurre i disagi per i civili palestinesi. Circa 200 abitanti del sobborgo residenziale di Mevasseret Zion, a pochi chilometri da Gerusalemme, si sono associati ai ricorsi palestinesi alla Corte Suprema israeliana affinchè blocchi nella zona i lavori di costruzione della barriera di separazione con la Cisgiordania. Nel loro appello, hanno spiegato che la barriera rischia, almeno nella loro zona, di rivelarsi controproducente e di distruggere rapporti di amicizia intessuti con i villaggi cisgiordani. Il ministro della difesa israeliano Shaul Mofaz ha aspramente criticato i ricorsi contro la barriera e i ritardi che provocano alla costruzione, affermando che «ogni rinvio giudiziario dà più opportunità di penetrare nel territorio di Israele ai kamikaze». La giornata ha portato anche ieri il suo carico di morti, nella guerra strisciante fra israeliani e palestinesi. Due miliziani delle «Brigate martiri di Al-Aqsa» sono stati uccisi in scontri a fuoco con l'esercito israeliano nel campo profughi di Balata, alle porte di Nablus. Sul fronte politico, la direzione di Al Fatah, il movimento di Yasser Arafat, ha rinnovato in un comunicato la proposta a Israele di un «cessate il fuoco immediato e reciproco». Ma come in passato, è improbabile che lo Stato ebraico prenda sul serio l'iniziativa: Gerusalemme ritiene che l'amministrazione palestinese non faccia nulla per combattere i gruppi terroristici che colpiscono la popolazione civile israeliana. Invitiamo i nostri lettori a dare il proprio giudizio su quanto scritto dal quotidiano napoletano. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.