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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
13.02.2004 Il discorso di Abu Ala prevale sulle ragioni di Israele
così la pensa il quotidiano della Confindustria

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 13 febbraio 2004
Pagina: 8
Autore: un giornalista
Titolo: «Si combatte a Gaza, uccisi 15 palestinesi.»
Su Il Sole 24 Ore di ieri, giovedì 12 febbraio '04, un giornalista scrive:
GAZA. E' stato lo scontro più cruento degli ultimi mesi, una vera battaglia. Nel quartiere di Shijaia, alla periferia di Gaza, 12 palestinesi sono rimasti uccisi durante un'incursione dell'esercito israeliano, altri tre in un raid nel campo profughi di Rafah, a Sud della Striscia di Gaza. Operazioni con l'obiettivo, dice Israele, di colpire i militanti che attaccano gli insediamenti ebraici nei Territori occupati. A Shijaia, secondo fonti militari israeliane, i soldati hanno aperto il fuoco in risposta al lancio di razzi anticarro da parte dei palestinesi. Tra i feriti ve ne sono sette in gravi condizioni, e tre ragazzini colpiti mentre guardavano lo scontro a fuoco dal bordo della strada. Tra i morti è Hani Abu Skhaila, attivista dell'organizzazione estremista Hamas che ha promesso vendetta, ed esortato i suoi militanti a compiere nuovi attentati suicidi. La strage nella Striscia di Gaza non ferma la volontà di Abu Ala di incontrare Ariel Sharon. E tuttavia il primo ministro palestinese, in visita a Roma, ha dichiarato che il raid peserà sui colloqui che potrebbero avvenire a fine febbraio o all'inizio di marzo. «Oggi i Territori sono stati colpiti da due terremoti», ha detto il premier palestinese incontrando i giornalisti al termine di un incontro avuto
alla Famesina con il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. «Uno -ha detto riferendosi al sisma del quarto grado e mezzo della scala Richter che ha scosso i Territori -grazie a Dio non ha avuto esiti distruttivi; un altro è stato causato dalle forze israeliane e ha fatto numerosi morti e un numero imprecisato di feriti. Questi omicidi devono finire subito se vogliamo che il processo di pace riprenda e prosegua». Abu Ala è convinto che la strada delle iniziative unilaterali, come l'annuncio dello sgombero degli insediamenti ebraici nella striscia di Gaza fatto la settimana scorsa da Sharon, non sia quella giusta. «L'unica via per la pace è il negoziato tra le parti -ha detto -gli atti unilaterali non portano a nulla. Naturalmente, se gli israeliani annunceranno il ritiro non ci opporremo; se evacueranno gli insediamenti, nessuno piangerà, ma la strada è quella del negoziato bilaterale».
Sulla stessa linea Frattini, secondo il quale «la via giusta è quella del negoziato bilaterale sostenuto dal Quartetto e dall'intera comunità internazionale». Il Quartetto, composto da Stati Uniti, Russia, Unione europea e Nazioni Unite, è il promotore della "road map", l'iniziativa di pace ora in fase di stallo. Frattini ha anche ribadito il "no" dell'ltalia al muro di sicurezza che Israele sta costruendo intorno alla Cisgiordania. «Parleremo ancora con la parte israeliana -ha annunciato- per chiedere di ripensare totalmente a questo progetto e confidiamo nella saggezza di Sharon che, sono certo, rifletterà su questa forte aspirazione dei Paesi europei e dell'ltalia». Abu Ala, che ieri ha anche incontrato il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, sarà ricevuto oggi in Vaticano da papa Giovanni Paolo Il.
Cos'era, un comizio di Abu Ala?
Perchè nell'articolo le ragioni di Israele sono spiegate in 4 sillabe, mentre quelle palestinesi sono affidate in abbondanza al virgolettato del premier Abu Ala (eletto da Arafat)?
Perchè non è stato spiegato che l'esercito israeliano ha dovuto affrontare questa battaglia (termine esatto), anche per stanare depositi di armi, munizioni, cinture esplosive e distruggere tunnel adibiti al contrabbando d'armi con l'Egitto? Era così difficile spiegare tutte le ragioni anche di Israele e non solo di una parte?
Se fosse mancato lo spazio, sarebbe bastato eliminare un paio di farneticazioni dell'inviato di Arafat ed ecco che lo spazio si sarebbe potuto trovare.

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