Testata: La Stampa Data: 13 febbraio 2004 Pagina: 14 Autore: la redazione Titolo: «L'Aiea scopre una centrifuga segreta»
Notizia pubblicata in modo quasi invisibile, da pochi giornali, eppure quanto mai preoccupante. L'Iran degli Ayatollah non ha smesso nessun programma nucleare. Alla faccia delle dichiarazioni ufficiali. Certo, le armi nucleari non sono puntate sull'Italia, e sarà per questo che il ministro Frattini è fotografato sorridente insieme al ministro degli esteri iraniano Kharrazi in visita a Roma. Puntati su Israele invece sì, come ha dichiarato più volte il governo iraniano. Invitiamo i nostri lettori ad inviare lettere a:
On.Franco Frattini Ministro degli Esteri La Farnesina Roma
per chiedergli di esigere la massima chiarezza sulle armi nucleari in possesso dell'Iran. Non si fanno affari con chi minaccia di distruzione uno Stato. Via la minaccia nucleare, poi il sorriso può tornare.
Ecco la notizia pubblicata sulla Stampa di oggi 13.02.04 a pag. 14: L’Aiea scopre una centrifuga segreta Teheran: ma il nostro obiettivo è pacifico
Occhi di nuovo puntati sul programma nucleare iraniano: diplomatici a Vienna hanno rivelato che l'Aiea ha scoperto piani segreti di Teheran, mentre gli Usa tornano ad accusare la Repubblica islamica, e il capo dell'agenzia dell'Onu Mohamed El Baradei lancia un appello per controlli più severi sul traffico globale di tecnologia nucleare, appoggiando le proposte presentate mercoledì dal presidente americano George W.Bush. Secondo le fonti diplomatiche, gli ispettori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica avrebbero trovato in Iran piani per la costruzione di un modello avanzato di centrifuga per l'arricchimento dell'uranio, che Teheran non aveva dichiarato all'Aiea, in violazione degli impegni presi. Confermando notizie pubblicate dal quotidiano britannico «Financial Times», le fonti hanno detto che i progetti si riferiscono a un tipo di centrifuga più perfezionata, di seconda generazione, sviluppata (ma apparentemente non fornita direttamente all'Iran) dal consorzio Britannico-olandese-tedesco Urenco. La scoperta è stata resa possibile da rivelazioni provenienti dalla Libia e da altri Paesi, è stato precisato. Sembra comunque che le nuove omissioni di Teheran non aggiungano nulla di nuovo alle capacità nucleari dell'Iran, anche se pesano sulla credibilità del Paese. La possibile violazione degli impegni presi con la comunità internazionale aumenta le possibilità che la questione Iran venga inviata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di New York, aprendo la via a possibili sanzioni diplomatiche o economiche contro il Paese. Ieri, da Berlino, il vice segretario di Stato americano John Bolton ha ribadito le accuse a Teheran di volersi dotare di armi nucleari. Secca la smentita arrivata dal ministro degli Esteri iraniano Kamal Kharrazi, che ieri era a Roma dove ha incontrato alla Farnesina il collega italiano Franco Frattini: sul dossier nucleare «fin dall'inizio l'Iran ha deciso di collaborare con gli ispettori dell'Aiea e perseguiamo con serietà questa decisione», il nostro comportamento è «trasparente», ha ribadito Kharrazi. E ancora: «Ciò che vogliamo fare ha obiettivi pacifici; il nostro nucleare non ha motivi bellici, stiamo rispettando gli accordi presi». Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla redazione de La Stampa. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.