Una intervista in ginocchio le domande scomode non piacciono al giornale
Testata: Il Manifesto Data: 12 febbraio 2004 Pagina: 2 Autore: Stefano Liberti Titolo: «Il muro nega la Palestina»
Su Il Manifesto di oggi, 12 febbraio '04, Stefano Liberti intervista Ahmad Qurei (Abu Ala), in visita a Roma. È la classica "intervista in ginocchio", caratteristica della stampa non indipendente, in cui il giornalista non informa, ma fa da portavoce. È notevole questo passaggio: L'Anp ha sempre condannato in modo energico ogni atto di violenza fatto dai palestinesi. Però Israele fa di tutto per provocare queste azioni, attraverso le sue incursioni quotidiane nei territori occupati, i suoi omicidi mirati, le distruzioni di case. Nel dicembre 2001 Arafat ha tenuto un discorso dal seguente tenore: "Con l’aiuto di Dio, il nostro prossimo incontro sarà a Gerusalemme, perché noi stiamo combattendo per portare i nostri profeti, i nostri bambini, le nostre donne, i nostri uomini, fino alla vittoria finale, noi ci sacrificheremo per i nostri luoghi santi, per ogni isareliano che muore vi sono altri settanta martiri palestinesi pronti a immolarsi. Così noi continueremo a combattere per questa nostra terra benedetta, che ci appartiene. Vi esorto a essere forti!" "Il mio governo, come aveva già fatto prima quello di Abu Mazen, cerca in ogni modo di fermare le organizzazioni responsabili di questi atti." E visto che dietro molti attentati c'è la mano di Arafat, sarebbe troppo pretendere un domanda in tal senso? Lo sappiamo che la nostra è un domanda retorica, in ginocchio non si fanno certe domande, via! Se tale e tanta è la consonanza di vedute con Abu Mazen, Abu Ala potrebbe spiegare come mai è caduto il governo guidato da Abu Mazen. Ma Liberti non glielo chiede. Ma Israele non fa altro che ostacolare il nostro lavoro, provocando la reazione delle organizzazioni che usano questi metodi di lotta. Finché non cessa l'occupazione, non credo sia possibile arrivare a una cessazione della violenza. Detto questo, i contatti con Hamas, con il jihad islamico e con le altre organizzazioni sono continui, grazie anche alla mediazione dell'Egitto Hamas, Jihad... Sappiamo che l’ANP ha contatti stretti con queste organizzazioni, ma perché Liberti non chiede a Abu Ala qualcosa sulle "Brigate Martiri di Al Aqsa", i terroristi suicidi?
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