Crisi all'interno dell'Anp ma Abu Ala parla d'altro e il giornale romano beve tutto
Testata: Il Messaggero Data: 12 febbraio 2004 Pagina: 16 Autore: un giornalista Titolo: «Abu Ala a Roma: il processo di pace deve riprendere»
Sul Messaggero di ieri, mercoledì 11 febbraio '04, un giornalista scrive: Incontro del leader palestinese col premier che conferma il "Piano Marshall" e l’impegno italiano
ROMA - E’ necessario dare nuovo impulso alla road map in modo che riprenda il processo di pace tra israeliani e palestinesi. E l'Italia farà il possibile per garantire una soluzione al conflitto israeliano-palestinese, sia dal punto di vista diplomatico che economico. E’ quanto ha affermato Silvio Berlusconi in una breve dichiarazione alla stampa con il premier palestinese Ahmed Qurei (Abu Ala) ospite ieri a a Palazzo Chigi del presidente del Consiglio italiano. Abu Ala ha voluto sottolineare che l’Autorità nazionale palestinese «apprezza il sostegno dato dal governo italiano e gli aiuti forniti alla popolazione palestinese». Qurei -che ha portato a «Berlusconi i saluti di Arafat- ha ribadito la necessità di attivare «un nuovo ruolo del Quartetto» -ovvero Onu, Usa, Ue e Russia- per «riportare il processo di pace in Medio oriente sui giusti binari»-. Il premier palestinese ha detto di aver descritto la situazione nei Territori e «le sofferenze cui è sottoposto il nostro popolo», di aver ricordato gli omicidi mirati compiuti da Israele e il «muro in costruzione che saccheggia il territorio palestinese». Al nome del mio governo -ha sottolineato Berlusconi- garantisco che l'Italia si attiverà e farà tutto ciò che è nelle sue possibilità per dare un aiuto e un impulso alla soluzione di questo difficile e doloroso problema», ha aggiunto riferendosi alla crisi del Medio oriente. In particolare, il presidente del Consiglio ha ricordato la proposta italiana «di ricostruzione economica della Palestina, il cosiddetto Piano Marshall». Dopo la dichiarazione congiunta alla stampa i colloqui tra Berlusconi e Abu Ala sono proseguiti a cena. «Colloqui costruttivi» ha voluto sottolineare il premier palestinese giunto in Europa mentre nei Territori la crisi interna all’Anp è acuta proprio per tentare di recuperare un ruolo più attivo dell’Ue. Quest'ultima frase è veramente poco chiara: è colpa dell'UE se c'è crisi all'interno dell'ANP? L'UE deve essere più equilibrata, non più attiva. Abu Ala ha mostrato la sua stoffa di diplomatico pragmatico, incontrando Berlusconi che aveva rifiutato di vedere Arafat proprio conscio del ruolo che l’Italia può giocare. Non solo per il cosiddetto Piano Marshall per la ricostruzione economica della Palestina, quanto per le prossime fondamentali della sua diplomazia: il processo (il 23 febbraio) alla Corte d’Appello dell’Aja contro Israele per il Muro -ribattezzato barriera difensiva- e soprattutto per il piano enunciato dal premier Sharon di sgombrare le colonie israeliane da Gaza per ricostruirle, almeno in parte, in Cisgiordania. Non è il muro ribattezzato barriera difensiva, è semmai il contrario: una barriera difensiva che i giornalisti si ostinano a chiamare muro. Ricostruire i villaggi (e non le colonie) in Giudea e Samaria (e non Cisgiordania) è una pura illazione di Abu Ala e di Arafat per svilire i gesti distensivi del governo Sharon. Perchè il Messaggero la riporta come una notizia certa? Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la loro opinione alla redazione de Il Messaggero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.