Anche sulla moda in Israele veleno da parte del quotidiano romano
Testata: Il Messaggero Data: 05 febbraio 2004 Pagina: 8 Autore: Eric Salerno Titolo: «La Miss degli insediamenti»
Ci era sfuggito questo articolo di Eric Salerno, uscito lunedì sul Messaggero.
Incredibile come anche quando si parla di cose frivole come la moda, Salerno riesca a sputare veleno. Vale la pena commentarlo. GERUSALEMME - Lo sapete perché muoiono i soldati d'Israele? Un residente di un insediamento in quella parte dei territori palestinesi occupati che gli ebrei più religiosi o nazionalisti
Religiosi e nazionalisti non sono la stessa cosa. Ci sono religiosi che non sono nazionalisti e viceversa amano chiamare con il nome biblico di Samaria, non ha dubbi.
Che la Samaria si chiami così è un dato di fatto, non un'invenzione bizzarra di pochi squinternati. E' semmai scorretto nominarla "Cisgiordania" come fanno purtroppo molti giornalisti "revisionisti"
Muoiono perché un gruppo di negozianti della citta-colonia di Ariel, organizzatori di un concorso di bellezza, non «stanno rispettando la modestia delle figlie d'Israele». Nella Cisgiordania occupata ci sono quasi duecento insediamenti con duecentomila coloni (in mezzo a due milioni e passa di palestinesi sottoposti, va ricordato, a ogni possibile restrizione).
Che cattivi questi israeliani che vessano senza motivo i poveri palestinesi.
Tra i coloni molti sono ultraortodossi, ma ad Ariel ci sono laici e tradizionalisti, molti dei quali hanno scelto di abitarvi soltanto perché costa meno di Israele.
Anche quello è Israele
Ora, per rilanciare le loro attività danneggiate dalla crisi economica, i negozianti di un centro commerciale di Ariel hanno inventato Miss Samaria. Settanta bellezze di questa città e degli insediamenti di Norfim, Migdalim e Barkan (dove si produce anche un buon vino che i pacifisti israeliani preferiscono non bere)
Che c'entra il vino e i "pacifisti" che non vogliono berlo con la moda? Giusto per dare manforte ai pacifinti che antepongono la carriera politica all'economia dei loro connazionali?
hanno risposto all'idea con entusiasmo inviando le loro foto. Venti sono le prescelte e le loro immagini sono state appese all'ingresso di Ariel facendo subito arrabbiare i coloni religiosi costretti a passarvi davanti. «Non ricordo una cosa simile da queste parti», ha protestato un residente. «Gli sguardi ammalianti delle venti ragazze sono molto provocanti e la cosa non può passare senza una nostra reazione. Non è giusto parlare di Miss Samaria perché le ragazze modeste della Samaria non vi parteciperanno mai. Avrebbero dovuto chiamare il concorso Miss Ariel». Il proprietario di un negozio di fotografia, uno degli organizzatori, dice che la sua bottega è stata danneggiata e alcuni manifesti pubblicitari vandalizzati, ricordando una vecchia campagna incendiaria degli ortodossi di Gerusalemme contro la pubblicità dei costumi da bagno. «Conosciamo bene la sensibilità della Samaria - dice il negoziante - e per questo le foto appese sono pudiche. Tra un mese, però, le ragazze appariranno in costume da bagno e in abito da sera». Se non ci saranno incidenti più seri, ammette non senza preoccupazione. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la loro opinione alla redazione de Il Messaggero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.