La Siria fa il doppio gioco sorride a Israele ma continua ad appoggiare gli Hezbollah
Testata: Il Foglio Data: 28 gennaio 2004 Pagina: 1 Autore: un giornalista Titolo: «Aerei siriani partono con aiuti e ritornano con armi»
Segnaliamo le informazioni sulla Siria dal Foglio di oggi. Guarda un po', gli aerei con aiuti per i terremotati in Iran ritornavano a Damasco carichi di armi per i terroristi palestinesi. E l'Europa guarda contenta Assad che sorride in Turchia, sorride in Grecia, sorride dappertutto e intanto arma i terroristi. Ecco il pezzo: Nei prossimi mesi saranno intensificate le pressioni di Foggy Bottom sulla Siria. Damasco, via Turchia, manda a Washington e Israele messaggi rassicuranti, ma i siriani fanno il doppio gioco. Come ha scoperto la Cia, continuano a rifornire di armi, arrivate da Teheran, gli Hezbollah libanesi. Come ha confidato Richard Armitage, numero due di Foggy Bottom, al suo omologo israeliano Yoav Biran, gli aerei siriani, partiti carichi di aiuti per i terremotati iraniani di Bam, sono rientrati a Damasco carichi di armi per Hezbollah. E’ successo nella prima settimana di gennaio. Gli Stati Uniti stanno preparando un dossier sui rapporti fra Siria e terrorismo. L’America, d’intesa con Israele, vuole che i siriani consegnino all’Fbi il superterrorista libanese Imad Mughniyeh, cervello dei principali attacchi terroristici degli anni 80 in Libano e dei devastanti attentati anti israeliani e anti ebraici di Buenos Aires nel ’92 e nel ’94. L’America ha chiesto al governo siriano di ridurre la sua presenza militare in Libano al minimo (ma Damasco si è limitata a ritirare poche migliaia di soldati) e di tagliare i legami con le organizzazioni terroristiche. Oltre agli Hezbollah, il regime del presidente Bashar el-Assad protegge gruppi vicini ad al Qaida che operano nel campo palestinese di Ein el-Hilweh, nei pressi di Sidone. Riusciranno i siriani a neutralizzare gli Hezbollah, responsabili, attraverso il killer Mughniyeh dell’uccisione di 400 civili e soldati americani in Libano? Israele ne dubita. Anche Gerusalemme, in segreto, ha iniziato cauti contatti coi siriani. Negli ambienti dell’intelligence si dice che Majalli Whbee, amico di Ariel Sharon, membro della Knesset, potrebbe incontrare presto emissari siriani. Qualcuno a Gerusalemme (il generale Aharon Zeevi-Farwash, capo del servizio segreto militare) valuta che le gravi difficoltà economiche-politiche-sociali- religiose-militari della Siria potrebbero ridurla a miti consigli. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.