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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
29.12.2003 Sharon è più preoccupante degli attentati terroristici agli israeliani
è la priorità del quotidiano della Confindustria

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 29 dicembre 2003
Pagina: 1
Autore: Roberto Bongiorni
Titolo: «Strage a Tel Aviv, road map in agonia - Chiusi i territori. Pesanti contraccolpi politici: Sharon pare intenzionato a sconfessare il negoziato»
Dal titolo dell'articolo di Roberto Bongiorni, pubblicato sul Sole 24 Ore: "Chiusi i territori. Pesanti contraccolpi politici: Sharon pare intenzionato a sconfessare il negoziato".

E' Sharon a voler sconfessare il negoziato o è stato sconfessato dagli attentati suicidi palestinesi come questo di Tel Aviv?
Possibile che anche di fronte all'ennesimo attentato si debba dare colpe o intenzioni ambigue a Sharon?

Ma leggiamo l'articolo, raro esempio di faziosità e propaganda palestinese

Erano in migliaia ad accompagnare le salme dei loro martiri.

Per loro sono martiri, ma sarebbe meglio sempre chiamarli con il loro nome, terroristi.


Tutti all'unisono gridavano vendetta contro Israele. Le raffiche dei fucili mitragliatori squarciavano il cielo attutendo la voce dei leader della Jihad
islamica che dai loro camion incitavano la folla con i megafoni. La vigilia di Natale, il campo profughi di Rafah, nella striscia di Gaza ai confini con l'Egitto è precipitato in un clima surreale. Il giorno prima i carri armati dell'esercito israeliano sono entrati nel campo ingaggiando una dura battaglia e radendo al suolo molte abitazioni. Il bilancio è stato di 8 morti, tra cui cinque guerriglieri e tre civili, e di oltre 40 feriti. I numerosi militanti dei principali gruppi armati presenti al corteo funebre facevano temere che la spirale di violenza potesse riprendere a girare vorticosamente. E così è stato.
Non crediamo ai nostri occhi...ma è il Sole24ore o il Manifesto...o l'Unità?
Prima di tutto, non si scrive per quale motivo l'esercito israeliano sia entrato a Rafah, ovvero per ricercare pericolosi terroristi ed abbattere i loro covi. E poi, da quando dei terroristi si chiamano "guerriglieri"?
E poi ancora: la classica "chicca", la colpa degli attentati suicidi è di Israele, che si è permesso di andare alla ricerca dei criminali responsabili di efferati attentati sul suolo dello stato ebraico.
Forse per Bongiorni, Sharon avrebbe dovuto lasciare che i terroristi si preparassero ad altri eccidi.
Gli attentati vengono eseguiti a prescindere dalle mosse di Israele, ma al Sole24ore ancora non l'hanno capito.

Il Natale in Terra Santa si è nuovamente macchiato di sangue. L'ultimo episodio nella città di Petah Tikva, nei pressi di Tel Aviv, dove nel tardo pomeriggio di giovedì un kamikaze si è fatto esplodere all'altezza della fermata di un
autobus provocando la morte di quattro donne e il ferimento di oltre 10 persone. L' attentato è stato subito rivendicato dal Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, dalle cui fila proveniva il giovane attentatore di 18 anni. Solo pochi minuti prima, gli elicotteri Apache delle esercito di Israele hanno compiuto un raid su Gaza, uccidendo con due missili tre palestinesi membri della Jihad islamica e due civili. Subito dopo l'attentato di Tel Aviv il Governo di Gerusalemme ha ordinato la chiusura totale dei territori palestinesi. Percorrendo la strada che collega Hebron a Betlemme si sono formate immediatamente lunghe fila di macchine nei pressi dei check point.
Come spesso accade in questa terra martoriata la situazione è precipitata nell'arco di pochi giorni.
L'appello del cardinale di Gerusalemme, monsignor Sabath, che durante la messa di Natale ha chiesto espressamente al Governo israeliano di porre fine all'occupazione in Cisgiordania e a Gaza e alle sofferenze dei palestinesi è
rimasto lettera morta.
Questa è disinformazione di basso livello. Monsignor Sabath ha rivolto un appello anche ai responsabili palestinesi perchè Israele possa vivere in sicurezza, ma il giornalista, accecato dalla propaganda, segnala solo l'appello che interessa a lui.

Ma che le cose difficilmente potessero migliorare era evidente guardando la piazza di Betlemme la notte della vigilia. Davanti alla chiesa della Natività i pellegrini stranieri erano pochi, gli arabi in cerca di clienti a cui vendere souvenirs invece molti. I ristoranti, solitamente affollati prima dello scoppio della seconda Intifada, erano deserti.
Strano, perchè a noi risulta che quest anno si è registrato una netta ripresa degli arrivi durante le feste natalizie, di pellegrini e turisti in generale.

All'interno la Basilica era gremita di gente ma, come hanno spiegato alcuni frati, era immediatamente percebile che gran parte dei fedeli era costituita da arabi cristiani, giornalisti, membri delle organizzazioni governative e dai filippini e sudamericani che prestano servizio nei ricchi quartieri di Gerusalemme. Per il terzo anno consecutivo l'ospite più atteso, il presidente Arafat, è stato costretto a disertare la funzione religiosa. Due anni fa la sedia a lui destinata èra rimasta vuota per tutta la messa. Solo la tradizionale kefiah ri posata sulla spalliera ricordava ai presenti la defezione
imposta dal primo ministro isrealiano Ariel Sharon.
Avete capito? Non è Arafat che si è autoescluso con le sue politiche suicide (in tutti i sensi) che ormai hanno capito tutti tranne il Sig. Bongiorni, ma la colpa indovinate un pò di chi è?
Ma certo, è di quel cattivone di Sharon, che ha impedito al capo dei terroristi suicidi, Arafat, di presenziare alla messa di Natale.

Quest'anno, a testimonianza del clima di rassegnazione che regna tra la comunità religiosa di Betlemme, il posto era occupato da un altro diplomatico.
Le misure di sicurezza nei quartieri di Gerusalemme sono aumentate sensibilmente. I militari presidiano le strade della città vecchia, i luoghi pubblici, l'entrata dei locali, le stazioni degli autobus e i mercati.
Le misure di sicurezza per che, sig. Bongiorni?
Perchè non scrive che ogni settimana vengono sventati 40-50 attentati a Gerusalemme e dintorni?
Le misure di sicurezza vengono aumentate ogni volta che si ha la percezione che da Ramallah, da quello che doveva andare alla messa di mezzanotte, Arafat, sia partito l'ordine di ennesime carneficine in territorio ebraico.

Sharon sembra intenzionato a sconfessare il negoziato: la road map pare rimandata a tempo indeterminato. Il Natale di sangue e la costruzione del muro di separazione nei territori palestinesi, i cui lavori procedono senza sosta, hanno riportato le lancette del processo di pace definitivamente indietro.
Difficile leggere un cumulo di propaganda di basso profilo su un quotidiano, ancora più deprimente leggerlo sul Sole24ore.
Intanto il muro in costruzione non è di separazione ma di sicurezza, per prevenire eccidi, poi la road-map, caro Bongiorni, è stata affossata a suon di attentati, come quello, devastante, che interruppe la pseudo-tregua ad agosto, a Gerusalemme, dove su un bus morirono più di venti persone per lo scoppio di una bomba umana palestinese.

Il Sig. Bongiorni non si occupa abitualmente del conflitto israelo-palestinese, e si vede. Se il direttore Gentili ha voluto cambiare rotta visto la propaganda di Tramballi che solitamente si occupa della questione per il Sole24ore, affidandola ad un altro giornalista...a questo punto preferiremmo Tramballi!

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