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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
23.12.2003 Un indovinello facile facile
nell'articolo del quotidiano vaticano

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 23 dicembre 2003
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Arrestati 16 palestinesi nei Territori - Il Ministro degli esteri egiziano in missione diplomatica in Israele»
L'Osservatore Romano è uscito ieri, 22-12, con la data 22-23 dicembre. Quindi non poteva riportare le scarpate contro il ministro degli esteri egiziano, malmenato da palestinesi nella moschea Al Aqsa.
Ma le ultime righe dell'articolo ci hanno colpito.
Ecco il testo:

Il Ministro degli esteri egiziano, Ahmed Maher, è giunto in Israele per una serie di incontri con il suo collega israeliano Sylvan Shalom nel tentativo di riavviare il processo di pace in Medio Oriente. I colloqui, concordati dieci giorni fa a Ginevra nel corso di un incontro tra Shalom e il Presidente egiziano Hosni Mubarak, saranno incentrati sulla strategia da seguire per dare un nuovo impulso ai negoziati e agli sforzi egiziani per mediare un accordo di cessate-il-fuoco tra le fazioni palestinesi.
"Lo scopo di questa visita è di superare l'attuale difficile situazione", ha detto Maher al Cairo prima di partire. "L'Egitto esercita ogni sforzo possibile per la causa palestinese, e la stabilità nella regione. Esploreremo ogni strada che porti alla pace, che rende l'area stabilizzata e che consenta di lavorare per la costruzione e lo sviluppo", ha aggiunto. "È tempo che tutto si muova: per la pace non esiste altra soluzione che proseguire al tavolo dei negoziati per raggiungere una pace basata sulla legittimità internazionale. I palestinesi hanno sofferto e dobbiamo aiutarli ad ottenere i loro diritti ed ammettere uno Stato. È un dovere nazionale ed etico", ha concluso.
Intanto nei Territori 16 ricercati palestinesi sono stati arrestati nel corso di un'operazione dell'esercito nel distretto di Ramallah. Inoltre sono scoppiati disordini nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus. Un palestinese sospettato di collaborare con Israele è stato poi ucciso a Kalkilya, in Cisgiordania.
Indovinello: chi ha ucciso il palestinese sospetto ? Costava tanto farne il nome ? Ovvero di chi ha dato l'ordine ? Il "basso profilo" del quotidiano vaticano, quando si tratta di palestinesi, è altissimo.
Invitiamo i nostri lettori a scrivere il loro parere alla redazione de L'Osservatore Romano. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.



ornet@ossrom.va

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