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La Repubblica Rassegna Stampa
22.12.2003 13 riservisti di Sayeret Matkal protestano
anche questo è la democrazia israeliana

Testata: La Repubblica
Data: 22 dicembre 2003
Pagina: 23
Autore: un giornalista
Titolo: «Israele, la protesta dei soldati: "Non entreremo nei Territori"»
Repubblica di oggi dà grande rilievo, enfatizzando a dismisura il titolo, alla notizia del rifiuto di 15 soldati della riserva dell'unità di elite Sayeret Matkal di continuare a servire a Gaza e in Cisgiordania per motivi di coscienza. A parte il numero, arrotondato per eccesso, questa notizia, che su altri giornali occupa un trafiletto, viene presentata come una grande rivolta dei soldati contro la politica di Sharon. Informazione Corretta non entra nel merito delle ragioni dei riservisti e si astiene dall'esprimere opinioni al riguardo. Interessante è però notare che la forza della democrazia israeliana sta anche in questo: soldati di unità di elite, facendo i conti con la propria coscienza, si dissociano dalla politica dei loro superiori. Cosa che, tenendo conto della situazione di guerra dello Stato di Israele, non sarebbe immaginabile persino nell'illuminata Europa.
Quando si parla di "unica democrazia in Medio Oriente" si pensi a questo episodio. Che in Israele è stato possibile.Non sappiamo in quale altro stato.

GERUSALEMME - Una quindicina di riservisti della Sayeret Matkal, la più prestigiosa e ambita delle unità scelte delle Forze armate israeliane, hanno annunciato ieri sera in una lettera inviata al premier Ariel Sharon e ad alti ufficiali che si rifiuteranno di prestare servizio militare di riserva in Cisgiordania e nella striscia di Gaza per non collaborare «al regime di repressione» che, a loro giudizio, vige contro la popolazione palestinese.
Lo hanno riferito con vistoso rilievo i due canali della televisione israeliana che, ieri sera, hanno aperto i telegiornali con questa notizia.
Nella lettera i riservisti, il cui numero a seconda delle fonti varia da 12 a 15, hanno scritto di aver deciso questo passo spinti da una sensazione di «profonda angoscia per il futuro di Israele come stato democratico, sionista e ebraico». «Non possiamo più restare passivi - hanno continuato - davanti a ciò che succede. Non daremo più il nostro aiuto al regime di repressione nei Territori, non ci presteremo a negare i diritti umani a milioni di palestinesi, non proteggeremo la campagna di insediamenti e non rinnegheremo più la nostra missione di combattenti nelle forze di difesa di Israele, un confine che mai più supereremo».
La Sayeret Matkal è formata da soldati volontari che sono considerati i migliori elementi delle forze armate e può essere paragonata, per prestigio ed efficienza, alla Delta Force americana o alle Sas britanniche. L´unità, che dipende direttamente dallo stato maggiore delle Forze armate, è impiegata per operazioni segrete di grande rischio e complessità, spesso oltre i confini dello stato.
Una delle più celebre operazioni alla quale partecipò fu il salvataggio di un centinaio di ostaggi israeliani di un aereo della Air France dirottato a Entebbe nel 1976 da un commando di guerriglieri palestinesi e stranieri.
La lettera dei riservisti, che proprio per il carattere di elite dell´unità ha suscitato profonda eco nel paese, ha sollevato un´ondata di commenti critici e favorevoli.
Il vice ministro della difesa Zeev Boim ha affermato che i riservisti «sono indegni di indossare l´uniforme».
Il deputato di Meretz (opposizione di sinistra) Yosi Sarid, pur non condividendo il rifiuto di servire, ha affermato che il gesto dei riservisti dimostra il fallimento dell´occupazione israeliana nei Territori. Sono finora circa 600 i militari che hanno dichiarato di rifiutarsi di servire nei Territori.
Nel settembre scorso un gruppo di piloti, nella maggior parte anziani e riservisti, fu protagonista di un episodio simile. I piloti, con una lettera aperta, comunicarono il loro rifiuto di compiere nuove missioni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. In quell´occasione nuovi piloti di caccia da combattimento vennero rimossi dai loro incarichi nelle Forze armate israeliane.
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