Nelle università palestinesi la lista di Hamas al primo posto nelle elezioni
Testata: Libero Data: 12 dicembre 2003 Pagina: 12 Autore: Rodolfo Ballardini Titolo: «All'Università vince chi uccide più israeliani»
In merito ai finanziamenti che l'ANP sta per ricevere, non sarà male tenere d'occhio le università come Bir Zeit. Se la lista che vince è quella di Hamas c'è da chiedersi che cosa insegnano. Andare all’Università e diventare terroristi: questo è possibile a Bir Zeit, università che ha sede a Ramallah, sede del comando di Arafat e del governo del premier incaricato Abu Ala. Qualche giorno fa nell’ateneo si sono tenute le elezioni per il rinnovo dei 51 membri del Consiglio universitario. Tutta la campagna elettorale è stata impostata sul numero degli israeliani assassinati dalle fazioni in lotta. Il consiglio universitario è una sorta di concistoro che impone piani e materie di studio, che stabilisce quali studenti possono ricevere aiuti economici per il mantenimento agli studi. Vincere le elezioni significa mettere le mani soprattutto sulla cassa e poi sull’inquadramento ideologico del campus. A Bir Zeit ha vinto Hamas, superando i rappresentanti del Fatah di Yasser Arafat. Hamas ha ottenuto 25 seggi, il Fatah 20, anzi la lista delle Brigate Al Aqsa che, con Tanzim, ne sono il braccio armato, 5 il Fronte Popolare della Palestina, al quale apparteneva Abbas, il terrorista del sequestro dell’Achille Lauro, mentre il restante seggio è andato allo sconosciuto Partito del Popolo. Tre anni fa, Hamas aveva superato di soli due seggi il confronto con il Fatah. Quest’anno, la sua campagna di propaganda tra gli studenti si è basata sul quesito: «Quanti israeliani avete ucciso sino a oggi voi delle altre liste?». Dall’università di Bir Zeit sono usciti molti laureati o laureandi che si sono suicidati in Israele provocando centinaia di morti. Di questo fatto, il rappresentante di Hamas, Moussa Kiswani,è sempre stato orgoglioso specificando che i suoi studenti di sionisti ne avevano eliminati 135 mentre il candidato delle Brigate Al Aqsa, Khaled Samara, non ha potuto fare altro che rimandare agli archivi sono tenuti con certosina precisione i numeri della carneficina. Tuttavia, in un impeto di orgoglio, ha specificato che Al Aqsa non ha mai cessato di commettere attentati neppure durante l’ultima hudna. Su 910 israeliani uccisi dai terroristi palestinesi, dal settembre 2000 ad oggi, 400 sono caduti per mano dei suicidi di Hamas. La due giorni elettorale è stata tragicamente coreografica. Cortei armati delle opposte liste si sono incrociati nei cortili universitari armati di tutto l’arsenale terroristico e rinfacciandosi gli omicidi commessi, sventolando il Corano e i versetti di Maometto. A corollario del tutto, sono stati fatti esplodere modelli di autobus e sono stati incendiati simulacri raffiguranti gli insediamenti israeliani scatenando applausi e inni di gioia. Sulla scorta delle parole «ne abbiamo uccisi (di ebrei) di più noi di voi» si sono chiusi i seggi e la portavoce dell’università, Ludna Abdel Hadi, si è dispiaciuta per «l’atmosfera che pareva essere davvero pericolosa». Per la verità, i dirigenti dell’università che è considerata la più liberale tra quelle palestinesi, erano molto nervosi per la violenza dei comizi elettorali. «Le elezioni di Bir Zeit –hanno detto- rappresentano l’umore della strada». L’altra università di terroristi è An-Najah, a Nablus, dove trionfano Hamas e Jihad. Dalle università palestinesi sono usciti, tra gli altri, Hashem Najar, esecutore dell’attentato del 22 dicembre 2000 al ristorante di Mekhola, Jamal Nasser, attentato all’autobus a ovest di Nablus il 29 aprile 2001, Asam Reihan, attentato all’autobus di Emanuel il 12 dicembre 2001, Muhamad Alrul, attentato all’autobus di Gerusalemme, il 18 giugno 2002. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.